NOVANTAQUATTRO

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Castle lambiva il collo di Beckett con teneri baci spostando i suoi capelli per facilitare il suo compito. Era sdraiato dietro di lei e con un braccio la teneva ancora vicina a se, lasciando che i loro corpi aderissero perfettamente, come avevano fatto fino a quel momento. Con la mano le accarezzava il ventre, risalendo fino ai seni, stuzzicandoli ancora. Non era mai stanco di sentire quei mugugni di piacere quando la toccava lì, dove lei era più sensibile. Erano avvolti nel piumone recuperato da terra, creando un complicato intreccio di corpi e stoffa. Non si erano detti molto di più, erano arrivati ad un punto in cui le parole erano diventate superflue e tutto quello che dicevano in più rischiava solo di compromettere ancora di più il punto dove erano arrivati. Avevano preso coscienza dei lori limiti, dei loro dolori e delle loro paure. Non sapevano se sarebbero mai stati in grado di superarle, avrebbero dovuto imparare ad accettarle e a conviverci.

Avevano fatto l'amore in modo struggente, avidi di loro stessi, ma non c'era stata frenesia, solo una profonda consapevolezza dei loro sensi, per un prolungato e ripetuto piacere che si rinnovavano a vicenda. Non c'era solo la voglia e desiderio fisico da appagare, ma più il bisogno di loro stessi da essere colmato, dal sentire di appartenersi, di esserci in tutto. Rick si era addormentato tenendola stretta, con la testa appoggiata sulla sua spalla, lì dove aveva ricominciato a baciarla appena si era svegliato.

- Prenditi un giorno libero. Voglio stare con te domani. Ne ho bisogno. - Gli sussurrò Castle tra un bacio e l'altro. Beckett si rigirò tra le coperte fino a quando il suo volto non fu esattamente davanti a quello di Rick. Cercò le sue labbra baciandolo ripetutamente.

- Va bene, dopo chiamo il distretto. - Riprese a baciarlo sorridendo e Rick adorava quando lo baciava ridendo, adorava baciare il suo sorriso. - Cosa vuoi fare domani?

- Stare con te. Anche tutto il giorno a letto, se vuoi. - Le propose malizioso.

- È una proposta interessante che potrei anche prendere in considerazione.

- Beh, fallo, perché non te ne pentirai. - La abbracciò ed ebbe un brivido nel sentire il suo corpo perfettamente incastrato con il suo, si meravigliava ogni volta di come loro sembravano assolutamente complementari. Fece scivolare una gamba di Kate tra le sue e lei sembrò uncinarlo per impedirgli di muoversi, come se lui pensasse di farlo. Le accarezzava con la mano libera la spalla e i capelli e si chiedeva come fosse possibile che ogni volta che la guardava le sembrasse più bella. Erano i momenti come quelli nei quali Rick si sentiva più a disagio, quelli in cui si sentiva sopraffatto da lei e dal loro sentimento. L'abbracciò più stretta, appoggiandosi sulla sua spalla, sentendo i suoi seni premere contro il suo petto.

- Starei così per sempre Beckett. Sempre... - Si lasciò cullare dall'abbraccio di Kate, protettivo e amorevole.

Rick si svegliò stranamente lontano da lei, ne percepì l'assenza come un dolore fisico ed allungo la mano a cercarla, con gli occhi ancora chiusi, come se lei fosse necessaria per svegliarsi. Altrimenti avrebbe provato a dormire fino a quando lei non fosse stata lì. No, anzi, non avrebbe più dormito perché lei non era lì. Stava già cominciando ad allarmarsi della sua non presenza quando lei gli prese la mano che vagava in quella piccola parte di terra di nessuno del materasso. Si tranquillizzò subito e strisciò fino a raggiungerla, risalendo su di lei per cercare un bacio che non tardò a trovare.

- Buongiorno - Le disse con la voce impastata dal sonno.

- Buongiorno - Rispose lei già molto più sveglia.

- Allora sei rimasta veramente a casa! - Non sapeva se era più gioia o meraviglia quello che si nascondeva nella sua voce.

- Pare di sì - Scherzò lei.

- Uhm... - Rick fece un gran sospiro soddisfatto appoggiandosi tra il suo petto e la spalla. - Perché era così lontana?

Castle disse quell'ultima parola con un tono grave, come se lei fosse chissà dove. Se qualcuno li avesse solo sentiti fare quella conversazione poteva pensare perfino che Kate dormisse in un altra stanza e che non erano nello stesso letto a non più di quaranta centimetri uno dall'altro. Beckett rise di gusto della gravità della sua domanda mentre lui sembrava assopirsi di nuovo mentre si gustava quel lento massaggio alla base della testa che lei gli stava gentilmente offrendo come buongiorno.

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