OTTANTATRÉ

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Kate fece cenno a Rick di far entrare Nick ed il detective varcò la soglia passando davanti a Castle che lo guardava scuotendo la testa.

- Non potevi aspettare domattina Price? - Chiese Castle dietro di lui mentre chiudeva la porta.

- No. È una cosa urgente e riservata. - Disse il detective attirando subito l'attenzione dei due.

Beckett gli fece cenno di sedersi al tavolo e loro fecero altrettanto.

- Cosa c'è di così urgente Nick? - Kate lo guardava aspettando una risposta soddisfacente alla sua domanda. Se era venuto fino a lì quella sera voleva dire che doveva per forza esserci qualcosa di importante ed ora voleva saperlo.

- Oggi quando stavo guardando le foto dello studio di Bell ho notato una cosa. - Cominciò il detective

- Nelle foto della droga - lo interruppe subito Castle.

- Sì, come fai a saperlo?

- Ti sei soffermato su quella foto di più che sulle altre e poi l'hai messa in fondo a tutte, come se la volessi nascondere. - Replicò lo scrittore colpendolo per la sua attenzione ai particolari.

- Cosa hai visto Nick? - Chiese Kate invitandolo a continuare.

- So di chi era quella droga.

Castle e Beckett lo guardarono attenti e stupiti. Nick tamburellava con le dita sul tavolo, Kate gli fece un cenno con la testa.

- Vai avanti.

- Dopo la morte di Claire non me la sono passata bene. Avevo cominciato a frequentare un posto a Washington Heights e a fare uso di cocaina. Non era facile far passare il dolore e quello sembrava essere l'unico modo per stare se non bene, meglio. Continuavo il mio lavoro e un giorno facendo una retata mi ritrovo ad arrestare uno degli spacciatori da cui andavo di solito. Non era della mia zona di competenza, non so perché era lì, ma quel giorno il mio mondo è cambiato. Lui era solo un'ape, così chiamano i piccoli spacciatori di zona, è vero, ma quella sera sono venuti a cercarmi a casa. Faceva parte di una grande organizzazione di spaccio della città e il suo referente, così lo chiamava, è venuto con il suo grande capo. Mi hanno fatto una proposta: dovevo chiudere un occhio sulle sue "api" e loro in cambio avrebbero evitato di far uscire la verità sul mio conto.

- Hai accettato? - Chiese Castle mentre lo guardava con disgusto.

- Sì. Mi hanno lasciato un po' di dosi, per far vedere che erano riconoscenti. Io dovevo solo fare finta di nulla sui suoi e qualche volta mi hanno anche fatto delle soffiate sui dei trafficanti locali. Mi hanno fatto fare degli arresti importanti e loro hanno tolto dalla piazza concorrenti scomodi e mi hanno anche ricompensato con delle cifre considerevoli. Beh, so che mi state biasimando ma voi non sapete cosa vuol dire perdere per sempre la persona che è la vostra ragione di vita.

Rick prese la mano di Kate sotto il tavolo stringendola forte tanto da farle male, perché in quel momento sentì nelle parole di Nick un senso di vuoto che lo aveva invaso e travolto. Si voltò a guardarla e lei stava facendo la stessa cosa, pensando solo che non voleva mai sapere quello che aveva provato lui.

- Avevo perso il confine tra ciò che era giusto e sbagliato. O meglio, lo sapevo, ma non mi interessava. Claire era morta per fare quello che era giusto e allora per me non era più giusto niente. Poi quando quella roba non mi faceva più effetto ho messo. Sono pulito da due anni, più o meno. Non bevo e non mi faccio più di niente. Uscirne però non era possibile. Continuavano sempre a ricattarmi e a chiedermi favori.

- Come sai di chi è la droga, Nick? - Kate sembrava meno colpita di Castle dal suo racconto, voleva solo sapere quello per cui era venuto lì ed aveva interrotto la loro serata.

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