NOVANTADUE

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- Kate io... - provò a giustificarsi Rick, ma bastò un suo gesto per non fargli continuare la frase.

- Zitto Castle. Sali in macchina e non parlare. Non mi costringere a dire nulla adesso, perché potrei pentirmene. - Girò intorno all'auto entrando al posto di guida e chiudendo lo sportello con fin troppa foga. Rick fece lo stesso molto più mestamente. Provò a parlarle di nuovo mentre anche loro stavano raggiungendo il distretto, ma lei fermò di nuovo ogni suo tentativo.

Beckett non guidava veloce quella sera. La cosa che ancora andava veloce era il battito del suo cuore, che cercava di rallentare con lunghi e profondi respiri, concedendosi più tempo di quanto fosse necessario per arrivare a destinazione. Non guardò mai Rick, né gli disse nulla, nemmeno quando furono nello stretto spazio dell'ascensore. Si tenne a debita distanza evitando anche che le loro mani potessero inavvertitamente sfiorarsi.

Esposito, Ryan e Price erano già arrivati da un po'. C'era anche la Gates ad attenderla e a congratularsi con lei per l'operazione portata brillantemente a termine. L'avevano già chiamata dalla narcotici per farle i complimenti per come Beckett aveva condotto tutta l'operazione e lei li aveva girati alla sua detective, alla prima importante operazione sul campo dopo che era tornata in servizio. Accettò i complimenti con piacere, anche se a nessuno sfuggì il fatto che sembrava molto provata da quella situazione.

- Maddox è in sala interrogatori. - Gli disse Ryan avvicinandosi mentre senza alcun apparente motivo stava riordinando dei fogli sulla scrivania.

- Sì, grazie. Vado un attimo in bagno e poi vado da lui.

Lasciò tutti lì e a passo rapido andò verso i bagni, buttandosi acqua fredda sul viso e lasciando che scivolasse via da sola, bagnandole la maglia nera decisamente aderente. Quando rialzò la testa vide riflessa nello specchio dietro di lei l'immagine di Castle che la osservava in silenzio.

- Possiamo parlare un attimo? - Le chiese calmo.

- Non ora Castle. Anzi, vai a casa, io questa notte ne avrò per molto. - Gli rispose passando oltre, mentre il rumore dei tacchi degli stivali rimbombava nell'ambiente vuoto. Rick la vide sfilare via senza dirle nulla.

- Vuoi che entriamo con te? - Chiese Esposito a Beckett mentre stava per entrare nella sala interrogatori.

- No. Non c'è bisogno. - Rispose lei aprendo con decisione la porta e richiudendosela alle spalle.

Si sedette davanti a Maddox senza degnarlo di uno sguardo. Lui, invece, la fissava, appoggiato sui gomiti con le mani legate alla catena che fuoriusciva dal centro del tavolo.

- Pensi che la tattica di farmi aspettare a lungo serva a mettermi a disagio? - Le chiese Maddox mentre lei ancora non gli prestava attenzione - Oppure fare finta che io non ci sia? Ho usato tutte queste tattiche molto prima di te, con gente molto più pericolosa. Pensi che otterrai qualcosa in più?

Beckett chiuse il fascicolo e lo guardò. Si raddrizzò sulle spalle, spostando con un movimento del corpo la fondina sotto il braccio sinistro.

- No, Maddox. Avevo altre cose da sistemare prima di venire qui. Semplice.

- Allora cosa vuoi da me, Detective Beckett?

- Qui sono io che faccio le domande, Maddox.

- Prego, allora. Chiedi pure. Sai, mi metterei a braccia conserte ad aspettare la tua domanda, ma come vedi non posso. - Alzò i polsi facendole vedere le manette con un sorriso beffardo.

- Dimmi il nome di chi ti ha pagato per farmi fuori e fare fuori Castle. - Kate si era alzata ed aveva le mai appoggiate sul bordo della scrivania, sporta verso di lui.

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