SETTANTA

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Il divano di Castle era troppo grande e dispersivo per loro, quel giorno. Kate stava al sicuro tra le braccia di Rick e si sentiva come se per la prima volta da quando si erano lasciati, riuscisse a rilassarsi completamente. Si tenevano per mano da quando si erano spostati lì e non avevano mai sciolto quella presa e le dita erano incrociate tra loro in una stretta salda. Non si erano parlati, baciati e nemmeno guardati. Castle aveva solo fatto appoggiare la schiena di Beckett contro il suo petto e mentre lei si era rannicchiata vicino a lui, l'aveva stretta e lei aveva preso le sue mani in un gesto istintivo e simbolico. Rick aveva appoggiato il volto tra i suoi capelli e quel movimento lento, a volerla cullare, era diventato sempre più impercettibile fino a quando non furono completamente fermi. Non importava il tempo che passava, nessuno dei due aveva fretta. Rimettere insieme i pezzi di loro stessi era una cosa che richiedeva tempo. Ed erano insieme ma ognuno lo doveva fare da solo, elaborare a modo suo quello che aveva vissuto e cercare di dargli un senso. Sentivano solo, ogni tanto, il loro respiri diventare più profondi, come se stessero scaricando, in quel momento, un peso troppo gravoso che portavano dentro. E allora Rick stringeva di più le braccia intorno a lei, e Kate le dita sulle sue. Non avevano bisogno di dirsi nulla.

Fu Kate a rompere quella situazione di stasi in cui erano da un tempo indefinito. Rick si allarmò quando la sentì muoversi per liberarsi dalla sua stretta e la guardò pensieroso fino a quando lei non si voltò, sedendosi sulle sue gambe e lui subito strinse ancora le braccia dietro la sua schiena, per non farla andare via, se mai lei lo avesse voluto, ma non c'era nulla di più lontano dalla realtà, perché Kate prese il suo volto tra le mani, accarezzandogli gli zigomi e le guance con la punta delle dita e lui che la stava ammirando, incantato da quello sguardo che male nascondeva una profonda malinconia ed un dolore vivo, si lasciò andare chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare dalle sue carezze in quel mondo di beatitudine che solo lei sapeva costruire. Castle sentì il respiro di Kate più vicino e la sua bocca solleticargli le labbra. Aveva bisogno di quel bacio, se ne accorse quando non riusciva più a separarsi da Kate, rinnovando la continua ricerca di lei, del suo sapore e la sentì ridere mentre le mordicchiava il labbro inferiore e non c'era niente di più bello che baciare il suo sorriso. Sarebbero andati avanti a baciarsi per ore o per giorni o per sempre.

Kate appoggiò la fronte su quella di Rick. Il respiro accelerato dal bacio tornò lento e profondo, mentre le dita di lei gli solleticavano quel punto dietro l'orecchio che lo faceva impazzire e mentre Castle teneva gli occhi chiusi, Beckett, invece, ce li aveva ben aperti ed osservava il suo volto per cercarne ogni minimo cambiamento.

- Ti amo veramente Castle. Credimi. - Kate lasciò il viso di Rick per abbracciarlo a sua volta, mentre la testa trovava di nuovo la sua posizione preferita tra collo e spalla, in quel punto del suo corpo che sembrava fatto apposta per lei, dove poteva baciarlo e lasciare che le labbra indugiassero più a lungo sulla sua pelle.

- Lo so... - Le sussurrò sospirando, baciandole la fronte. - ... Però è così bello sentirtelo dire.

- È così bello potertelo dire e non solo rimpiangere di non poterlo più fare. - Kate chiuse gli occhi lasciando che tutta la tristezza di quei mesi scivolasse via con le lacrime. Rick le diede un altro bacio lasciando che fossero le sue braccia a consolarla in quella presa sicura che era un riparo per lei.

- Ti va un caffè? - Le chiese e Kate annuì senza parlare. Si alzarono e Castle la prese per mano fino alla cucina. La vide appoggiarsi al mobile mentre lui miscelava sapientemente caffè e latte creando quella schiuma alta e morbida che sarebbe stato per Kate il posto migliore al mondo dove perdere le labbra se non fossero esistite quelle di Castle.

Prendere la tazza di caffellatte fumante dalle sue mani era uno di quei gesti che la riportavano indietro, ancora prima che stessero insieme, a quando si amavano ognuno segretamente senza dirselo e in quel gesto c'era la loro condivisione silenziosa di un sentimento non palesato, nemmeno a loro stessi. La tazza era bollente ma tremò quando Rick poggiò la mano sulla sua guardandola negli occhi così intensamente che non poteva spostare lo sguardo in nessun altro posto se non perdersi nei suoi occhi blu.

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