OTTANTA

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Castle e sua figlia si erano incontrati a pranzo pochi giorni prima, vicino al campus della Columbia. Era la prima volta che si vedevano da quando era uscito di casa con Kate. Martha aveva più volte provato a fare da intermediaria con loro, ma era stato inutile, erano due teste dure e come tali si comportavano. Alla fine avevano ceduto e si erano incontrati in un luogo che non fosse il loft, anche per evitare di superare il limite e tenere i toni bassi. La cosa era riuscita solo in parte, perché quando le aveva detto che aveva intenzione di trasferirsi con Beckett nella casa che aveva appena preso per loro, Alexis era andata su tutte le furie e lo aveva lasciato solo al ristorante. Ne aveva parlato con Kate anche se non avrebbe voluto, ma lei aveva percepito il suo malumore e passò gran parte di quella sera a sfogarsi con lei che cercava da una parte di rincuorarlo, dall'altra di ammorbidirlo nei confronti della figlia. Beckett tutto voleva tranne che per colpa sua i rapporti da Castle ed Alexis si rovinassero, perché non voleva mai trovarsi nella posizione di essere considerata quella che lo aveva allontanato da sua figlia. Era uno di quegli argomenti che avevano ripreso più volte, anche parlando in maniera più tranquilla della loro nuova casa. Kate aveva chiesto più volte a Rick se fosse sicuro di voler lasciare il loft e tutto quello che rappresentava per lui e per la sua famiglia, ma lui fu irremovibile, anche davanti alla possibilità che Beckett gli aveva presentato alla fine, se voleva si sarebbe trasferita lei da lui. Non glielo aveva detto tanto per dire, lo avrebbe fatto, per lui, per la sua famiglia, se questo lo avrebbe reso più felice, però la sua sincera proposta non fece altro che convincere Castle che quello che avevano deciso era la scelta giusta, che meritavano un posto tutto loro dove vivere insieme. Presi dal caso e dalle indagini che fino a quel giorno erano state completi buchi nell'acqua con tanto di frustrazione per entrambi, non ne avevano più parlato.

- Pensi che andrai? - Gli chiese Kate guardando la strada.

- Penso che andremo. - Replicò Rick.

- Non penso sia il caso che ci sia anche io.

- Me lo ha detto Alexis. Vuole che ci sia anche tu.

Kate annuì silenziosamente. Non si aspettava questo e non sapeva nemmeno se era pronta a quel momento.

Beckett aveva riferito alla Gates quanto scoperto su Bell e Rosen. Il capitano si era presa qualche ora per pensare su come si sarebbe mossi, perché ormai era chiaro anche a lei che potevano più fare finta di nulla con Bell. Aveva mentito a Beckett quando era andata a chiedergli di Rosen anche se non in via ufficiale e questo voleva dire che aveva qualcosa da nascondere, ora doveva solo pensare bene a come agire, perché voleva evitare di incorrere in qualsiasi problema con i suoi superiori e gli affari interni: quello che inizialmente doveva essere solo il caso di un omicidio di una ragazza, si stava trasformando in qualcosa che avrebbe coinvolto un capitano di Polizia ed il rischio scandalo e fango su tutta la categoria era ad un passo. Qualche giornalista più sveglio aveva già collegato i due omicidi insoluti e si era messo a parlare del "fantasma calibro 9" come era stato macabramente soprannominato il killer misterioso che uccideva senza lasciare tracce.

Rick e Kate arrivarono al loft prima di Alexis. Castle aveva sentito ancora sua figlia che gli aveva detto di non preoccuparsi, avrebbe portato lei delle pizze per cena. Martha stava per uscire ma si trattenne con loro ancora un po': per quanto le mancasse la presenza costante di suo figlio, era decisamente entusiasta di vederlo finalmente felice con Kate ed aveva anche accolto con piacere la notizia del loro nuovo appartamento. Aveva fatto passare il tutto come la possibilità di avere finalmente più spazio a casa per le sue lezioni private di recitazione, ma sia Rick che Kate avevano capito quanto lei fosse sinceramente contenta della loro relazione. Per Martha in effetti era così, tutto quello che voleva era che suo figlio fosse felice e sapeva che con Beckett lo era. Il suo egoismo di madre avrebbe preferito averli entrambi lì al loft, ma era consapevole di esserlo stato fin troppo quando Rick era ancora un bambino e non si meritava che lo fosse ancora: era un uomo adulto che meritava di vivere la sua vita come meglio credeva, facendo quello che lo faceva stare bene, costruendosi quella famiglia che aveva sempre voluto ed era certa che Kate fosse la persona giusta per tutto questo. Martha lo vedeva da come lo guardava, da come gli parlava o solo gli teneva la mano, Beckett sapeva compensare i suoi slanci di euforia smodata, sapeva riportarlo con i piedi per terra quando si lasciava trasportare da idee troppo bizzarre, ma senza tarpargli le ali, senza fargli smettere di sognare: Kate era la sua ancora alla realtà che gli permetteva di correre dietro le sue fantasie senza perdersi. Li aveva spiati qualche volta quando erano andati lì per cenare insieme, quando credevano di non essere visti, aveva visto tutto l'amore nei loro occhi e nei loro gesti e pensava che non si poteva non essere felici per loro, due adulti che si amavano con la tenerezza di due adolescenti e la consapevolezza della loro età. Per questo Martha non capiva Alexis, perché faticasse ad accettare che suo padre fosse così felice ed aveva fatto di tutto per cercare di mediare tra loro, per questo quando aveva saputo di quella cena aveva fatto in modo di lasciarli soli a parlare, lei sarebbe stata di troppo.

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