Catherine
So per certo che in questo momento Matthew si sente morire perché è così che ci si sente quando si sta per perdere quello a cui tu più tieni al mondo. Le sue mani tremano così come le sue gambe. Nonostante ci siamo conosciuti poco in questo ultimo mese penso di aver capito perfettamente come è questo uomo, quindi posso dire per certo che ha paura. Ha paura delle conseguenze, del dopo e di ciò che verrà quando il giudice darà la sua sentenza. Anche io mi sentirei in questo modo al posto suo.
Il giudice al telefono mi ha detto che la sentenza è stata posticipata a data prossima da stabilire e che la giuria si sente abbastanza confusa in quanto il vero cliente dell'avvocato ha depositato contro di noi, contro una nostra ipotetica relazione. Perché mettermi in mezzo se neanche mi conosci, maledetto anonimo? Mi domando cercando di non far capire al mio cliente i miei pensieri. Se sa che in fondo anche io ho paura di perdere la causa siamo fritti.
<< Che cosa c'entra colui che ha acquistato l'azienda? >> domanda Matthew svegliandosi anche lui dai suoi pensieri macabri. Annuisco facendogli capire con gli occhi che è così come dico. Lo stronzo è tre passi avanti a noi e in questo momento non so come raggiungerlo per sorpassarlo. Ci vorrebbe un piano geniale, ma quale?
<< Mi dispiace. >> cerco di scusarmi perché sono veramente dispiaciuta della situazione. In fondo se la giuria si è fatta corrompere è perché io non sono stata molto chiara. Perché mi hai baciata? Perché? Perché hai voluto rovinare le nostre reputazioni? Ci eravamo impegnati così tanto per arrivare dove siamo arrivati e tu distruggi tutto per un semplice bacio.
<< Non è colpa tua. >> Matthew si avvicina a me strofinando una mano sulla mia spalla a mo' di rassicurazione. << Non è colpa tua. >> ripete ancora una volta questa volta abbracciandomi. Ma se non è mia di chi è? Formulo questa domanda ad alta voce guardandolo negli occhi. Voglio una maledetta risposta e tu me la devi dare, perché in fondo tu hai creato questo maledetto casino, tu hai firmato quel cazzo di contratto e tu non sei riuscito a fermarti nel baciare le mie labbra. L'unico responsabile sei tu e solo tu.
Mi faccio stringere dalle braccia del mio capo consapevole che questa volta non ci possa vedere nessuno. Questa casa è una fortezza e prima che la talpa ci veda saremo noi a vederli. Inspiro il suo profumo di dopobarba così dolce allo stesso tempo così di lui. Non credo nella storia dei profumi, ma se dovessi affibbiare un profumo all'uomo qui presente in questo momento sarebbe di muschio e sigaretta.
<< Hai fumato? >> domando corrugando la fronte. Mi sembra strano che un uomo come lui, così forte e determinato si faccia coinvolgere da un così terribile vizio.
<< A volte quando sono nervoso. Mentre ero di là ho acceso una sigaretta. >> mi informa mentre io me lo immagino nella posizione che tutti i fumatori assumono. Matthew continua a stringermi facendomi dimenticare del mio fallimento, ma chi stringe lui? Chi lo consola dal futura e da ciò che verrà?
Lo guardo negli occhi facendogli capire di smetterla. La deve smettere di proteggere gli altri senza proteggere se stesso. Deve smetterla di fare l'idiota patentato e abbracciare ogni tanto il suo cuore.
<< Sei fantastica, lo sai? >> mi fa un complimento facendomi arrossire. Abbasso la testa contro il suo petto muscoloso per nascondermi. Non capisco il motivo del suo complimento ma me lo tengo stretto come se potesse scappare via da me. << Lì dentro, in quel tribunale, sei riuscita a distinguerti. Io lo apprezzo e a questo punto non mi pento di non aver vinto la causa, se mai dovessi perderla, perché l'importante è aver trovato te! >>
<< La devi smettere. >> rispondo io di rimando mentre continuo ad essere cullata dalle sue braccia. Ormai i nostri piedi hanno preso a muoversi facendoci ondeggiare. Sembra quasi che stiamo ballando un lento accompagnati da delle noti inesistenti.
<< Di fare che? >>
<< Di farmi sentire così. >> le parole mi muoiono in gola perché non so se sia giusto esprimerle ad alta voce. Immediatamente sale in me la paura che qualcuno ci possa sentire e che possa rigirare le sue parole a suo favore.
<< Così come? >> la sua voce è terribilmente dolce mentre le nostre fronti si avvicinano l'un l'altra fino a toccarsi. Occhi contro occhi, bocca contro bocca e una serie di sensazione che non abbandonano più il mio cuore. Perché mi fai sentire così? Perché quando sto con te è come se non avessi mai incontrato Jeffry? Quando siamo vicini dimentico chi sono perché finalmente nasce la vera me, mi fai sentire come ho sempre desiderato. Perché quando mi stringi forte non ho più paura? Perché mi fai sentire perfetta nonostante ho sempre pensato di non esserlo?
<< Così speciale. >> alla fine quella semplice parola lascia la mia bocca inavvertitamente lasciandomi con il fiato sospeso. Io non dovevo dirtele quelle parole perché così capirai quanto il mio cuore freme ad avere un uomo accanto a sé che la protegga. Ma io non posso. Non posso permettermi di amare perché quando inizio ad amare qualcosa automaticamente la stessa si distrugge. Perché io sono fatta così. Non sono in grado di amare nessuno che non sia Jeffry. E alla fine ho rotto pure lui. L'ho rotto e ha ricomposto i suoi pezzi, ma l'ho rotto.
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Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...