Catherine
Devo ammettere che nel momento in cui Matthew ha parlato di licenziamento il mio cuore ha smesso di battere nonostante sapessi di non aver fatto niente di male. La verità è che in quel momento era così serio che avrebbe potuto credere alla sue parole persino un morto.
Continuo a fissare il mio portatile nel mio ufficio quando la porta viene improvvisamente aperta. Sorrido mentre distolgo lo sguardo dal pc con la convinzione di ritrovarmi davanti Matthew, ma in realtà l'intruso per i miei occhi è uno sconosciuto.<< Si? Come posso aiutarla? >> cerco di essere il più cortese possibile anche se mi da parecchio fastidio che la gente entri ed esca così dal mio ufficio. Non pretendo molta cortesia essendo che alla fine qui dentro non sono nessuno, solo un po' di educazione.
<< Conosco il tuo gioco! >> mi accusa l'uomo davanti ai miei occhi mentre si siede sulla poltroncina di fronte alla mia scrivania. Di quale gioco sta parlando? Io neanche lo conosco poi, quindi non vedo il motivo di queste sue parole!
<< Scusi, ci conosciamo? >> a volte nella vita incontri persone strane. Quelle persone che ti fanno pensare a quanto tu possa essere fortunata nel vivere la tua quotidianità nonostante, appena ti metti a letto, la definisci squallida.
<< Forse tu non conosci me, ma io conosco te. >> corrugo la fronte non riuscendo a seguire il suo discorso. È proprio in questi momenti che bisogna aiutare una persona. Bisogna essere gentili con il prossimo e non fregarsene altamente perché poi il risultato saranno certi individui arroganti e pochi discreti. << So che stai giocando con Matthew. Questo doveva essere il mio posto, maledizione! >> urla sbattendo un pugno sulla mia scrivania. Sobbalzo per lo spavento mentre il burbero sconosciuto si alza procedendo con passo felpato verso la porta. Continuo ad osservarlo riconoscendo in lui qualcosa di familiare. Eppure quel modo di camminare l'ho già visto, ma non ricordo dove.
<< Giochiamo alle mie regole ora. >> il senza nome si avvicina ancora una volta alla mia scrivania avvicinandosi a me. La chiave in una mano stretta in un pugno, l'altra è nascosta in una tasca dei pantaloni. Dal tipo di vestito potrei anche scommettere che sia uno dei dipendenti di Matthew, o magari il vecchio avvocato che è stato licenziato per lasciare il posto a me. Dopotutto in questo modo tutto avrebbe un senso. << Adesso tu ti alzerai da questa maledetta sedia e andrai a dire al mio caro Matthew che rinunci a questo lavoro. Gli dirai che pensavi facesse per te ma che in realtà hai capito che la tua strada è un'altra. >> Dalla tasca esce un coltellino puntandolo verso la mia direzione. Ma che diavolo sta succedendo? Mi sposto osservando la stanza in cerca di aiuto, ma le pareti sono insonorizzate e non esistono alcuna finestra se non dietro alle mie spalle. In pratica sono in trappola.<< Cerchiamo di ragionare! >> esclamo mettendo le mani avanti per cercare di calmarlo. Adesso colui che mi tiene in ostaggio non sembra mantenere la calma che aveva qualche minuto fa quando è entrato. In meno di due passi lo stesso si presenta davanti a me impedendomi di alzarmi. Il coltello puntato lungo la mia gola.
<< Tu non sai un cazzo!>> impreca contro di me. Una lacrima solca il mio viso mentre le immagini di me e Matthew si fanno largo nella mia mente. Allora mi è tutto chiaro: io provo qualcosa per lui, un qualcosa che ancora non riesco ad identificare. Non penso che sia amore, ma penso che sia molto vicina all'innamorarmi. A volte ti rendi conto di quello che hai quando stai per perderlo. Pensi di non aver bisogno di me, pensi di poter stare bene da sola, ma la verità è che arrivata a un certo punto della giornata hai bisogno di qualcuno da cui tornare e che nel momento in cui ti lamenterai di essere stanca ti dirà di non preoccuparti perché adesso ci avrebbe pensato lui. In meno di cinque minuti ho capito che non era vero che dopo Jeffry non volevo nessuno accanto a me ed è bastato un coltello puntato alla gola per farmi riflettere. Non so se sono veramente pronta a nuova relazione, ma una cosa è certa: io ho bisogno di lui come lui ha bisogno di me.
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Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...