Catherine
Nel silenzio della notte prendo il telefonino di Matthew per costatare che quello che mi ha detto fino ad ora sia vero. Non è che non gli creda, ma purtroppo quando perdi la memoria è pur sempre difficile fidarsi delle persone senza sapere neanche chi siano.
Quando sblocco il telefono la prima cosa che mi salta agli occhi è la nostra foto in un parco. Una foto che dimostra quanto in realtà io fossi estremamente legata a quella stessa persona che ad oggi affermo convinta di non conoscere. Quella foto mostra tutto l'amore che in realtà io potrei provare nei suoi confronti. E allora sorrido automaticamente al pensiero di passare realmente la mia vita con lui. Alla fine si vede dai suoi occhi che tipo di uomo sia. Una persona che darebbe la sua vita pur di vederti felice. Sacrificherebbe se stesso pur di vedere una persona, principalmente quella che lui ama, sorridere.
Prima che si svegli mi affretto ad andare nella casella dei messaggi. Non sono una donna che si vuole fare gli affari degli altri, ma di certo voglio sapere quale fosse il mio comportamento nei suoi confronti. Voglio provare a tornare ad essere la stessa persona di prima e questo penso che possa essere l'unico modo per tornare a vivere.
L'ultimo messaggio che sembra aver mandato è stato proprio al mio numero, registrato con il nome di "Amore". Tra tutti i nomi in rubrica registrati così come sono iscritti all'anagrafe, quello mio fa quasi senso. È l'unico dove traspare tutto il sentimento che prova Matthew nei miei confronti. Apro la casella dei messaggi immaginando già cosa ci potrebbe essere scritto. La mia mente inizia a fantasticare mentre scorro i primi messaggi che ci siamo scambiati.
Il primo risale al giorno della mia assunzione. Un messaggio breve e professionale. Un vero e proprio ossimoro con il nome con cui mi ha registrato.
"Domani alle 09:00 in ufficio. MP". Immediatamente riaffiorano nella mente i primi ricordi di un uomo professionale che cercava in tutti i modi di essere il mio capo, inconsapevole dei sentimenti che stavano iniziando a nascere nei miei confronti. È stato il primo messaggio che mi ha mandato e ripensandoci mi vengono i brividi per come mi trattava. O almeno per quello che percepisco dai suoi messaggi. È evidente come cercava di essere serio e professionale con me. Un uomo di affari che non si piegava al volere di nessuno, nemmeno quello di una qualsiasi donna. Immediatamente la mia mente viene colpita da miriadi di curiosità: quando il nostro rapporto è iniziato a cambiare?
Continuo a scorrere tra i messaggi nella speranza di trovare qualche frase che mi colpisca e che possa finalmente chiarire tutte le mie idee. Matthew al mio fianco sembra che si stia per svegliare, così per la paura che mi possa beccare con un suo oggetto tra le mani, poso tutto facendo finta di dormire. Nel corridoio i medici continuano a passeggiare nella speranza che nessuno chieda il loro intervento perché magari, forse, si sentono realmente male. Quando alla fine capisco che era tutto un falso allarme riaccendo il telefono venendo colpita immediatamente da una luce bianca. Un faccina cattura la mia attenzione: "Ti aspetto questa sera alle 21:00 a casa mia ;)". Come al solito è un messaggio breve e conciso, ma in questa piccola frase riesco a percepire, grazie anche al piccolo emoticon, la nota di perversione che lo attraversa. Forse è proprio in questo momento che il nostro rapporto è iniziato a cambiare.
"Sei mia?"
"Ogni parte di me sarà tua. Ti prometto che non ti potrai liberare facilmente di me."
"E se un giorno ti dovessi dimenticare?"
"Bhe, allora proverò in tutti i modi a farti ricordare di me. Dopotutto perché stiamo parlando di questo? È impossibile dimenticarsi di una persona come me!"
"Sarà, ma ogni giorno che passa ho un'immensa paura di perderti. Giorno dopo giorno mi sto rendendo conto quanto mi stia affezionando a te e di come hai inciso per sempre la mia vita". Sorrido nel leggere un simile messaggio. Allora per davvero abbiamo avuto una specie di relazione? Tra le altre cose non sembra una di quelle relazioni che intraprendi per provare il gusto del proibito. Perché in fondo la nostra relazione si basa proprio su questo: di fatto io non potrei neanche scambiare certi messaggi così allusivi al mio capo, ma purtroppo quando l'amore colpisce non si può fuggire.
«Ehi, che cosa ci fai con il mio telefono in mano?» Merda! Ero così presa da questi messaggi che non mi ero resa neanche conto che l'uomo che dormiva al mio fianco si è appena svegliato. E adesso cosa potrei rispondergli? Prendo un respiro di aria fresca nella speranza che possa formulare una frase di senso compiuto in grado di togliermi da quello che reputo un pasticcio, ma alla fine è la parte più sentimentale di me che prende il sopravvento pronunciando parole che mai avrei pensato di dire.
«Nonostante il mio piccolo problema voglio provare ad avere una relazione. Seria.» e forse neanche lui si aspettava tutto ciò da parte mia perché alle mie parole rimane per un paio di minuti incredulo e incapace di prendere una vera posizione. Quasi quasi mi sembra un bambino che colto sul fatto compiuto non sa più che scusa utilizzare con i propri genitori.
E alla fine, ancora una volta sono io a colpirlo. Ho preso in mano le redini della situazione come se fossi io l'uomo tra i due e forse ciò potrà essere l'unica cosa che mi porterà ufficialmente a ricordare ogni breve tratto della mia vita.
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Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...