Matthew
Non so ancora niente della sentenza e Catherine sembra essere sparita dal nulla. Ancora una volta. Provo a fregarmene ma la verità è che mi frega molto di lei. In meno di due settimane è riuscita ad entrami sotto la pelle e non come riuscire a mandarla via.
Le carte dell’ufficio sembrano opprimermi giorno dopo giorno, o forse è l’ansia per l’attesa di una qualsiasi notizia. Dentro di me provo una strana sensazione che si propaga con il passare delle ore: e se dovessimo perdere a causa di quelle lettere? Nessuno doveva venire a sapere del nostro bacio e tutti in tribunale ne sono venuti a conoscenza. Certo non a causa nostra. O forse sì? Forse siamo stati così incapaci da nasconderci, come se il reato lo avessero commesso dei bambini incapaci di lavarsi le mani dopo averle sporcate di Nutella. Non ho visto nessuno dei miei amici, Simon non mi ha degnato di uno sguardo mentre Liam mi ha proibito letteralmente di avvicinarmi a lui se non avessi smesso di provare qualcosa per quella ragazza. Ma non è facile comandare il proprio cuore, non è facile comandare i propri sentimenti.
Durante la notte sono arrivato finalmente ad una conclusione: quello che provo nei confronti di Catherine non è solo attrazione fisica ma ben altro. Quella maledetta ragazza è riuscita ad entrarmi in testa, è riuscita ad attrarmi non solo con i suoi modi di fare ma anche con la sua intelligenza. Da tempo non venivo attratto così da una donna, perché quest’ultime venivano selezionate perfettamente. Non una relazione, solo una storia di una notte e ad ognuna di loro andava più che bene. Non so di preciso quando ho capito che mi potesse piacere quella ragazza, sicuramente dal giorno del processo. Lei con quella tenacia mi ha completamente catturato e di certo questo non lo posso rivelare a Liam perché mi ucciderebbe. Lui non vuole che io mi innamori, che provi qualcosa per una qualsiasi ragazza perché il mio passato non me lo permetterebbe. Sono stato troppo coinvolto dai miei fantasmi per rendermene conto, ma la verità è che Liam non ha per niente ragione. Io capisco che lui si possa preoccupare e che non mi vuole vedere soffrire, ma rimanere da solo per il resto della tua vita non è la peggiore sofferenza che Dio ti possa far provare? Non credo molto in queste cose, non ho una vera e propria religione, ma se il mio cervello inizia a pensare come quello di Catherine posso affermare che è tutta opera sua se noi due ci siamo incontrati, se il destino ha voluto che i nostri occhi si marchiassero per la vita. Secondo Liam non ne vale la pena perché conosce le donne come lei. Sono donne che non si vogliono impegnare, donne che non cercano l’amore della loro vita solo perché l’unico loro amore è il lavoro. Ma non vale allora anche per me questa sua teoria? L’unico amore della mia vita, l’unico in cui potrò trovare consolazione non è forse il mio lavoro? “Ma tu sei diverso” si ostina a ripetere. “Tu sei un uomo. Tu puoi reggere solo il lavoro, non la compagnia di una donna. Lei cosa farebbe? Ti trascurerebbe perché ama troppo il suo lavoro per dare amore anche a te.” Peccato che qui non parliamo ancora di amore. Ancora nessuno dei due è arrivato a quello stadio anche se penso che il primo che potrebbe arrivarci potrei essere io perché per la prima volta ho concesso al mio cervello di fare una breve pausa da ciò che mi circonda e ho permesso al mio cuore di lavorare.
I fantasmi del mio passato per la prima volta sono letteralmente scomparsi, qualcosa vorrà pur dire, non è vero?
Voi sapete cosa si prova a combattere giorno dopo giorno contro il proprio passato? Fare a botte senza comprenderne il motivo? O forse il motivo lo conosco: forse è perché ho giurato di amarla fino alla mia morte e che non mi sarei mai stancato di lei neanche a volerlo appositamente. Avete mai provato ad amare una persona malata? Avete mai provato ad innamorarvi nuovamente della stessa persona quando lei era cambiata? Lei non voleva più vivere, ma l’ho corteggiata fino alla fine perché mi ero ripromesso che l’avrei fatta sempre sorridere e che l’avrei resa orgogliosa di me. Nessuna malattia ci avrebbe mai separato, nessuna tetraplegia lo avrebbe fatto e allora lei ha iniziato a crederci. Ha iniziato a credere che ne valeva la pena nonostante il tumore le avesse tolto la possibilità di camminare, di muoversi e di amare. Ma lei c’è riuscita, è riuscita ad andare avanti grazie all’amore che avevamo l’una per l’altra ed è forse per questo che il mio passato mi ha sempre seguito. In fondo le ho promesso che mai mi sarei dimenticato di lei o forse lo sto facendo? Se inizio a pensare un po’ meno a lei e la mia testa viene invasa dal profumo di Catherine è come se la stessi tradendo? Mi sto dimenticando di lei? Del nostro amore? Ma cosa significa amare? Significa forse essere dediti sempre alla stessa persona? Significa provare ad avere un figlio nonostante si è consapevoli che la madre non possa dare il suo mille percento? Significa per caso rincorrere il passato?
Amare non significa niente perché l’amore non ha significato e io non posso dimenticarmi di una donna che mi è sempre stata accanto e che per un breve periodo ha portato al baratro la mia inutile vita. Avete mai provato ad amare una persona con cui siete cresciuti? Avete mai provato ad amare una donna che avete già amato? Avete mai provato ad amare la vostra migliore amica sin dall’asilo? Voi non avete mai amato. Liam non ha mai amato perché se lo avesse fatto veramente non mi avrebbe detto quelle cose. Perché io so cosa è l’amore. Ho imparato a capire quando ne vale la pena e anche quella volta lui mi disse che non ne valeva la pena. Anche quella volta si sbagliò perché così come ora tutto quello che mi circonda ne vale la pena. Lei ne vale la pena nonostante il mio passato. Perché per lei vale la pena di soffrire di nuovo per amore, perché in lei riconosco la mia stessa voglia di vivere. Per lei vale la pena di imparare ad amare un’altra donna e sono più che certo che Clara sarebbe orgogliosa di me, così come ho voluto che fosse sempre. Perché se fosse stato al contrario, se la tetraplegia e prima ancora il cancro si fosse portato me, so per certo che io avrei voluto la stessa cosa per lei: doveva stare accanto ad un altro uomo. Non per dimenticarmi ma semplicemente per essere felice e per tornare a vivere come faceva quando le sorridevo.
STAI LEGGENDO
Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...