Capitolo 84

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Matthew

Vedere quell'uomo ogni giorno che passa mi manda sempre di più sui nervi. Ancora non ha capito con chi sta parlando e che in fondo, anche se ha provato a rubarmi il posto non ci è riuscito del tutto. Nonostante il piano di Catherine, che ho praticamente mandato a monte tenendola per mano, in questi mesi ho elaborato una nuova strategia. Se lui vuole giocare sporco allora giocheremo tutti sporco. Più di quanto lui non abbia fino ad ora. Sono stanco di tutta questa storia, così come sono stanco di lui e di mio fratello.

Alla fine è vero che non puoi prestare piena fiducia ai tuoi parenti perché, con la scusa dello stesso sangue che scorre nel vostro DNA, sono i primi a tradirti senza averci pensato due volte. La famiglia non è quella che porta i tuoi stessi geni, perché in fondo la vera famiglia è quella che ti scegli tu. La vera famiglia sono tutte quelle persone con le quali sei cresciuto e che ti hanno sempre protetto e per quanto mi riguarda la mia unica famiglia è sempre stata questa azienda affiancata da Catherine che nell'ultimo periodo mi ha reso l'uomo più felice di questo mondo.

«Cat, adesso mi devi ascoltare attentamente. Lui mi ha licenziato, ma non sa che ho un piano. Cerca di rimanere qui dentro il più tempo possibile, d'accordo?» alle mie parole Cat sembra più che confusa e lo capisco perché fossi al suo posto neanche io capirei più di tanto. È un'assurdità quella che sto per fare, ma non ne posso fare a meno. Questa azienda è nata grazie a me e se dovrà fallire sarà solamente a causa mia, non di certo per colpa sua.

«Cosa hai intenzione di fare?» domanda sempre più preoccupata. Per ora non lo posso rivelare, ma quando sarà necessario sarà la prima a saperlo. Manca poco e finalmente potremo vivere veramente felici. «Ho capito da poco quello che provo per te. Non farmene pentire, ti prego. Non tradire la fiducia che ho riposto nei tuoi confronti.»

«Se sto facendo tutto questo non è solo per me. È per noi due: per me e per te. Non voglia che lui t ferisca, perché in fondo è questo il suo unico obiettivo.» nel momento stesso in cui termino ciò che avevo da dire, Cat si blocca. Mi guarda fisso negli occhi come se in realtà avesse visto un mostro e non nego che la sua espressione mi preoccupa e non poco.

«È stato lui a causare tutto questo dolore, non è vero?»

«Di che cosa stai parlando?» domando di rimando senza riuscire realmente a capire quello di cui lei stia realmente parlando. Nell'ultimo periodo sono successe così tante cose che quasi non le riesco neanche a tenere bene in mente.

«Tutto questo.» allarga le bracci in modo tale da farmi capire meglio a cosa lei si stia riferendo. «L'incidente, la mia memoria, il tuo problema che è stato miracolosamente risolto. Di cosa potrei parlare secondo te?» e adesso tutto mi più chiaro. Piano piano i pezzi del suo puzzle che sembravano essere stati persi, stanno tornando al proprio posto senza l'aiuto di nessuno. Annuisco costretto dai suoi occhi alla sua semplice domanda. Non voglio mentirle e fino a questo momento mi sento come se lo avessi fatto.

«Non tenermi allo scuro di tutto. Per favore. Io con te non penso di averlo mai fatto. »

«Voglio riunire il consiglio. Simon si occuperà di tutto. Ognuno di loro potrà esercitare il loro diritto di voto. Otterremo quel maledetto quorum deliberativo. Sono fiducioso.» alla fine è impossibile mentirle. I suoi sembravano bruciare alla vista delle mie stupide bugie e alla fine mi sarei bruciato da solo. Ho preferito fare finta che tutto sia tornato alla normalità, come se niente fosse mai cambiato. E lo ammetto mio odio per questo ma non posso fare nient'altro.

Grazie al Consiglio sarò in grado di eliminare Ryan e finalmente potrò ottenere nuovamente le redini della mia società. 

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