Catherine
Il pilota non fa altro che ricordarci le varie istruzioni inerenti alla modalità di volo mentre i suoi assistenti non fanno altro che gesticolare in modo da permetterci di capire come comportarci in caso di incidenti. Osservo fuori dal finestrino aspettando che l'aereo finalmente prenda quota. Non è la prima volta che volo, ma sicuramente è la prima volta che intraprendo un viaggio così lungo. Mi sistemo meglio tra Matthew e un altro uomo dalle grandi dimensioni mentre il boeing inizia a percorrere la pista di decollo. Da quando sono arrivata in aeroporto non sono riuscita a spendere nessuna parola, solo sospiri trattenuti mentre tenevo la mano dell'uomo al mio fianco. So che cosa sta pensando. So che in questo momento Matthew si sta preoccupando per me anche se non tende a dimostrarlo. Ha deciso di lasciarmi i miei spazi, i miei tempi.
«Sei silenziosa oggi.» gli steward e le hostess hanno smesso di dare le dovute informazioni e si sono finalmente seduti. Continuo ad avere lo sguardo perso nel vuoto quando l'uomo alla mia sinistra mi scuote.
«Si?» domando voltandomi verso il signore. Dei baffi grigi incorniciano il suo volto rendendolo simile a un vero e proprio cow-boy, mentre i suoi capelli risultano essere molto moderni, tendenti al modello di Matthew.
«Il suo ragazzo la sta chiamando.» mi informa sorridendomi. Apparentemente l'uomo sembrava un essere burbero, un uomo che non avrebbe mai potuto avere a che fare con dei bambini o con dei ragazzini alle prime armi con il lavoro.
«Oh non è il mio ragazzo. È semplicemente il mio capo.» alle mie parole, quello che ho scoperto chiamarsi Jason, strabuzza gli occhi.
«Non si direbbe sai? Nei vostri occhi vedo la stessa magia che avevamo io e mia moglie. Una magia che inizialmente non volevamo conoscere, ma che poi ci ha portati a sposarci sotto l'esultazione di numerosi parenti. Eravamo il loro idolo e lei era il mio. Non ho mai amato nessun'altra donna dopo di lei. Non l'ho mai tradita e nonostante i suoi mille problemi continuo a tenerle la mano.»
«È una bella cosa quella che sta dicendo sa?» d'un tratto il suo viso è diventato cupo, mentre i suoi occhi iniziano a spegnersi lentamente. Anche i suoi baffi sembrano riversarsi verso il basso al solo pensiero di ciò che sta per dire.
«È difficile. È difficile vivere con una donna che non ricorda neanche il tuo nome, con una donna che non ricorda di amarti. Nonostante ciò però ci provo: provo ad essere il suo sostegno, non solo morale, ma anche fisico. A volte non riesce a camminare, altre volte cade. Alcune si volte si lancia tra le braccia di altri uomini non ricordando il sentimento che ci lega, ma nonostante tutto io sono li. Sono lì per lei e lei non lo riesce a capire.» dei brividi percorrono la mia schiena mentre ripenso alla mia storia con Matthew. A causa di suo fratello adesso ci ritroviamo in questa situazione e io non so che cosa fare.
«Sono sicura che sua moglie sotto sotto sappia ciò che la lega a lei. Certi sentimenti, certi amori, non si possono dimenticare dall'oggi al domani. Lei è un uomo fortunato, sua mogli lo è ancora di più perché nonostante tutto a avuto la fortuna di avere qualcuno che non la potrebbe abbandonare ne ora e ne mai.» quando pronuncio le ultime parole mi volto verso Matthew. I nostri occhi sembrano lanciare fulmini e saette mentre sento il mio cuore piangere per tutta questa situazione che ci sta travolgendo. Non volevo che tutto ciò finisse così, ma purtroppo le forze avverse del destino hanno scelto per noi tale sorte e noi dobbiamo semplicemente accettarla. Matt afferra la mia mano stringendola forte contro il sedile. Dopo tutti questi mesi, anche se pochi, ho imparato a conoscerlo, e ciò significa solo che ha bisogno in questo momento di qualcuno che non lo faccia cadere nel baratro. Le parole di Jason lo hanno colpito e in questo momento non so come potrei consolarlo dato che noi stiamo vivendo tutt'altra situazione. Partendo dal fatto che non siamo neanche sposati e io non riesco ad ammettere di... bhe ci siamo capiti. Nonostante la mia faccia tosta, a volte trovo molto difficile affrontare le persone, principalmente se riguarda i miei sentimenti. Purtroppo ho il brutto vizio di non riuscire a fare un'autovalutazione. Su di me non riesco ad essere mai obiettiva e nonostante io sia in possesso di un elevato senso critico, applicarlo nei miei confronti sarebbe inumano.
Distolgo lo sguardo da Jason cercando di trattenere le lacrime. La sua storia mi ha commosso molto e se ha straziato me, non oso immaginare come debba sentirsi Matt al mio fianco dato che indirettamente sta vivendo una situazione analoga. Ma come dicevo prima noi siamo diversi. Non siamo sposati e lui non soffro di alzheimer. È un buon inizio no? Pensate se veramente oltre a ciò che ci è successo Matt sia predisposto geneticamente. Se veramente la nostra storia dovesse essere destinata a un finale, ne morirei. Non riuscirei a sopravvivere con la stessa consapevolezza di Jason di stare accanto ad una persona che ti ha amato, ma che attualmente non si ricorda di te. Non hai neanche la certezza che possa ricordarsene un giorno.
«Cat stai bene?» Matthew al mio fianco mi sorrise come se alla fine il problema non fosse nostro. È palese il suo sconforto, ma nonostante ciò cerca di non dimostrarlo. È innamorato della sottoscritta e come ogni persona innamorata sa perfettamente che ad ogni costo deve proteggere la donna al suo fianco.
«Dovrei chiederlo io a te. Sei sicuro che questo posto vada ancora bene? Vuoi che ci spostiamo?» domando slacciando la mia cintura per cercare un posto libero lontana da questo uomo così infelice. Matthew alla mia domanda scrolla la testa negandosi la possibilità di passare il resto del viaggio senza dover pensare al nostro futuro.
«È da questa mattina che ti vedo silenziosa. Sei sicura che sia tutto a posto?» domanda ancora una volta cercando il mio sguardo. Annuisco sorridendogli per l'ennesima volta. Tutta questa situazione ancora mi è nuova. Non so come gestire tutto ciò. Se prima ero super entusiasta di questo nuovo viaggio che stavo per intraprendere, adesso non ne sono più totalmente convinta.
«I dipendenti non si insospetiranno di questa nostra assenza?» domando voltandomi totalemente verso la sua direzione. Nonostante le sue mille preoccupazioni Matthew cerca in tutti i modi non farmi insospettire e di farmi vivere tranquilla questi pochi giorni che abbiamo a disposizione.
«Te lo ripeto per l'ennesima volta. Dovresti stare tranquilla e goderti questa vacanza.» e forse per una volta penso che abbia ragione. È inutile farsi tremila paranoie. Ormai quel che è fatto è fatto e non si può più tornare indietro.
«Devo cercare comunque in tutti i modi di farti consegnare nuovamente l'azienda nelle tue mani. Penso che Ryan sospetti qualcosa, ma in questo momento poco mi importa. Devo raggiungere il mio obiettivo e mi farò dire tutto ciò che mi serve.»
«Va bene, ma adesso traqnuillizzati. La ragazza ha appena detto che attereremo tra cinque minuti.»
«Siamo veramente arrivati?!» immediatamente i miei occhi si illuminano come una bambina la notte di Natale quado vede tutti i regali sotto l'albero. È il mio primo viaggio in Europa e nonostante tutte le mie paranoie intendo godermelo fino all'ultimo minuti. In fondo non capita tutti i giorni di volare a Bruxelles per una riunione e passare in quella fantastica città un intero week-end.
Adesso non rimane solo che innamorarci di questa fantastica città...
STAI LEGGENDO
Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...