Matthew
3 mesi dopo
«Sei sicura di voler tornare a lavorare? Se vuoi puoi rimanere a casa, lo sai che non è un problema.» Da qualche settimana Cat ha deciso di venire a vivere con me per cercare di ricordare quello che ancora non riesce perfettamente a ricordare. All'inizio devo ammettere che fosse totalmente insicura di venire a vivere con me che quasi potevo sembrarle un uomo sconosciuto, ma poi alla fine si è convinta è ha deciso di venire a vivere da me. Forse, ammetto che per una donna come lei, fare un passo del genere sia stato dettato dalla sua voglia di ricordare, perché se conosco veramente Catherine, se fosse stata in grado di ragionare lucidamente e di ricordare tutto nel dettaglio non lo avrebbe mai fatto. Come donna è troppo riflessiva e razionale e fino a quando non avrebbe capito i suoi reali sentimenti nei miei confronti non avrebbe mai fatto un passo del genere. Ancora oggi, a distanza di due settimane, ho una paura matta che mi possa dire che in realtà ha fatto una grandissima cazzata e che vorrebbe in realtà tornare a casa sua. Penso di non poter riuscire a sopportare un abbandono del genere, principalmente dopo aver condiviso la mia quotidianità con una donna dopo moltissimo tempo.
Da quando Catherine si è trasferita in questa casa, devo ammettere che vivo più serenamente. La notte non ho più quegli incubi che tanto disturbavano il mio sonno e la mattina mi sveglio con un sorriso a trentadue denti nel pensare che nella porta accanto ci sia lei che dorme tranquillamente. La sedia a rotelle ormai l'ho definitivamente abbandonata. Ormai è lei la mia forza che mi permette di camminare perfettamente, quasi come se quattro mesi prima non fosse mai successo niente.
«Sono sicura! Non voglio ancora approfittare di questa situazione. Il fatto che io e te ci frequentiamo non mi permette di assentarmi dal lavoro approfittando di questa situazione.» sorrido nel sentire le sue parole. In fondo non è mai cambiata veramente! La legge è sempre stata la sua passione e questo gesto che lei sta compiendo oggi lo dimostra sempre di più.
«Hai per caso ricordato qualcosa di nuovo?» questa domanda ormai sembra quasi un quesito che viene posto quasi per abitudine, ma la realtà è che sono realmente interessato alle sue condizioni. I medici hanno detto che potrebbe ricordare in qualsiasi momento, quindi non mi stupirebbe se magari ricordasse durante una notte insonne. Ormai questa è la mia unica speranza.
«Si, forse ho iniziato a ricordare qualcosina. Questa notte mentre dormivo mi è apparsa un'immagine fugace. Un po' sfocata devo ammettere, ma non ne voglio parlare.» Il fatto che non ne voglia discutere mi incuriosisce sempre di più. Che cosa ha ricordato di così grave e terrificante da non volerne parlare?
Fino ad adesso l'unica cosa che è riuscita a dirmi è del suo ex. Ha ricordato tutta la sua storia con quell'uomo fino al giorno del suo matrimonio con sua cugina. Stranamente e con grande sollievo non ha detto niente. Per poco pensavo che si sarebbe dovuta pentire di essere stata così buona e gentile da perdonarlo. In fondo non è da tutti i giorni perdonare il tuo ex, a maggior ragione se ti ha tradito con tua cugina. Al contrario Cat si è dimostrata pienamente felice di questa nuova relazione e orgogliosa di aver partecipato a quel matrimonio, dimostrando di essere una persona matura e capace di capire le situazioni. Ricordando del matrimonio, ha ricordato ovviamente breve tratti della nostra relazione. Lì si è sempre di più convinta di voler oltrepassare un passo decisivo: la convivenza "Anche se solo per un breve periodo". A detta sua, ma forse non aveva ancora capito che nel momento in cui avrebbe lasciato le valigie oltre la soglia della mia porta, non l'avrei mai più lasciata andare via.
«Posso sapere il perché?» domando mentre la osservo prendere la valigia del suo lavoro dove ha conservato tutti i documenti. Ormai abbiamo capito che è una furia inarrestabile, quindi non ci metto molto a prendere anche le mie cose e a raggiungerla in macchina.
«Ho ricordato del tuo incidente, ma come ti ho già detto non te ne voglio parlare. Questa notte ho pianto nel ricordare e non voglia che succeda più, principalmente oggi che è il mio primo giorno di lavoro dopo tanto.»
Merda! Tra tutte le cose belle che poteva ricordare proprio quella? Questa è la dimostrazione che nella vita bisogna avere fortuna e che purtroppo questa volta non ha girato dalla nostra parte.
La vedo camminare a passo deciso verso la mia macchina. Non guarda da nessuna parte se non davanti a sé, fino a quando non si ferma decisa per voltarsi verso la mia persona.
«Dobbiamo trovare un modo per far fuori Ryan! Se già ha tentato alla nostra vita una prima volta per ottenere la società, non si farà alcuno scrupolo per tentarla una seconda.» Le sue parole ancora una volta mi fanno venire i brividi non riuscendo a capire a che cosa si possa riferire. «Matt, non sono stupida. Ho solo un qualche problema di memoria, ma non ci vuole una laurea in ingegneria per capire che l'artefice di tutto questo sia stato lui. Hai detto che ti ha fregato con una maledetta firma? Bene! Se vuole giocare allora anche io inizierò la mia partita!»
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Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...