Catherine
L'indomani mattina mi ritrovo aggrovigliata tra le fresche lenzuola del mio letto mentre abbraccio i suoi comodi cuscini decorativi. La sveglia è appena suonata, ma io non ho per niente voglia di alzarmi per andare a lavoro. Se le mie giornate iniziano così, non oso immaginare quelle future, caratterizzate presumibilmente dalla noia dati i pochi processi.
È vero, diventare un avvocato è sempre stato il mio sogno, ma a volte mi domando se non potevo scegliere una strada più facile. In fondo gli avvocati non sono le persone più oneste che io conosca: la maggior parte, infatti, difendono il proprio cliente a seconda di chi offre di più e non secondo un proprio principio etico. Loro non prendono mai una posizione e non scelgono mai da quale parte stare, ma al contrario difendono le mille sfumature di un rapporto giuridico o di un processo che potrebbe distruggere una delle due parti. Tuttavia la mia voglia di fare giustizia mi ha sempre spinto a curiosare quelle stesse leggi che disciplinano il comportamento dei miei concittadini, gli stessi che il più delle volte decidono di non seguire un giudizio etico. Ecco perché ho deciso di diventare avvocato. Nel mio piccolo volevo cambiare il mio paese infrangendo quella regola che tutti i miei colleghi, o almeno la maggior parte, decidono di eseguire: Catherine Stewart non avrebbe lottato per il miglior offerente perché ha deciso, nel momento in cui si è iscritta in legge, di seguire il suo istinto e solo grazie a quello strumento riuscirà a distinguere il bene dal male per assicurare la giustizia necessaria affinché ognuno dei cittadini possa vivere in un paese sicuro e privo da qualsiasi forma di delinquenza.
Senza la mia solita voglia di vivere mi alzo dal letto godendo delle prime luci del mattino. A partire da questi semplici orari le strade della città si mostrano caotiche e piene di lavoratori che, con le proprie valigie sono pronti a dirigersi in ufficio o a prendere un caffè da portare via dal bar più vicino. Entro dentro la doccia godendomi a pieno le gocce di acqua fresca che graffiano la mia pelle quando qualcuno bussa alla mia porta. Sbuffando esco dal box doccia ricordandomi di indossare una tovaglia sul mio corpo non troppo magro e ricco di curve che a detta di Adam farebbe impazzire tutti gli uomini.
«Dio mio Adam, quante volte ti ho detto di portarti le chiavi?» domando infastidita dalla sua continua distrazione. A quest'ora potevo benissimo dormire dato che mancano ancora due ore e mezza all'inizio della mia giornata.
Il mio coinquilino sorride beffardo dato che molto spesso il suo scopo principale nella vita è quello di farmi infuriare. Scopo che il 98% delle volte riesce a raggiungere.
«Lei è quella giusta!» esclama prendendomi di peso e dandomi un bacio sulla guancia destra. Corrugo la fronte non riuscendo a capire a che cosa si possa riferire. L'unica cosa a cui riesco a pensare sono le sue mani che viaggiano sul mio sedere, così porto una mano sulla tovaglia a mo' di copertura. «La donna con cui ho passato la notte. Chelsea, lei è perfetta. Penso che sia la donna che ho sempre aspettato ma che non ho mai avuto il coraggio di guardare.» risponde poi alla mia domanda inespressa tenendomi stretta a se come se potessi scappare via.
«Cosa ti dice che sia lei quella giusta?» domando guardandolo negli occhi e cercando di capire se sia sincero o meno. Non ho mai provato un sentimento come quello di Adam.
«Tu ci credi ai colpi di fulmine?» domanda questa volta serio. La faccenda penso si stia complicando e fare certi discorsi di prima mattina non porteranno da nessuna parte. Scrollo la testa nel vano tentativo di far cadere l'argomento, ma a volte Adam può essere anche più testardo della sottoscritta.
«Capisci di aver avuto un colpo di fulmine quando i tuoi occhi non smettono di cercare la sua persona, quando nel tuo stomaco provi una miriade di farfalle ogni qual volta la sua voce si propaghi nella tua stessa aria. Capisci di essere fregato quando nonostante tu la conosca da poche ora non riesci a smettere di pensare a lei e l'unica cosa che vorresti fare è vedere il suo magnifico sorriso. Ecco Cat, io sono fregato.» sorrido davanti alla visione del mio migliore amico così preso da questa specie di donna che si ostina a definire come la donna della sua vita. Non so se credo nel colpo di fulmine, ma una cosa è certa: quando Adam cadrà a causa di questa burrascosa relazione io sarò lì a raccogliere i suoi pezzi distrutti, perché in fondo è questo quello che fanno gli amici: stringere la mano dell'altro e camminare fianco a fianco stando attenti a non cadere un'altra volta insieme perché una cosa è cadere da soli, un'altra è cadere in due e in quel caso chi potrebbe mai rialzarti?

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Hug my heart
Literatura FemininaCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...