Catherine
A volte penso proprio che Matthew tendi ad esagerare. Come potrebbe essere una persona come Ryan la causa di tutti i suoi problemi? Un uomo che guardandolo negli occhi capisci tuttala sua lealtà verso il lavoro. Sono più che certo che non possa essere stato lui.
<< È stato gentile con me. >> gli ricordo cercando di fargli cambiare idea, ma sembra che in questo momento mi stia trovando un muro di fronte. È irremovibile e si sa: non penso che cambierà mai idea perché un uomo come lui è un uomo orgoglioso che non ammette i propri sbagli.
<< Catherine, so quello che dico e sono sicuro che alla fine di questa orsa mi dovrai chiedere scusa in ginocchio. >> si avvicina pericolosamente a me facendomi allontanare sempre di più dal suo corpo. Gli ricordo che siamo in ufficio e lui mi risponde, molto sfacciatamente, che non gli importa perché lui può fare quello che vuole.
<< È proprio perché tu puoi fare quello che vuoi che la sentenza è stata posticipata. Sai, vorrei proprio sapere come questo ipotetico Steel sia riuscito a convincere la giuria. E poi comunque io non penso che sia stato lui. Che collegamento potrebbe avere con me? >>
<< Me lo stai chiedendo sul serio? >> domanda e io quasi, giuro che riesco a vedergli il fumo uscire dalle orecchie. Sembra un drago in questo momento! << Non ti staccava gli occhi di dosso. Ha sempre voluto quello che voglio io e lo ha sempre ottenuto ma questa volta non gli permetterò di manipolarmi. >> a quelle parole il mio cuore perde un battito ma nonostante ciò faccio finta che non mi importi e continuo a provocarlo.
<< Ah, quindi tu mi vuoi? >> lo canzono facendo finta che non mi importi della sua risposta, ma in realtà sono proprio curiosa di saperla. Ma che domande fai! Certo che ti vuole Catherine! Mi rimprovera la mia coscienza.
<< Non lo avevi ancora capito? Penso di avertelo dimostrato già parecchie volte. >> constata avvicinandosi ancora di più a me e facendomi cadere ancora una volta sul divano. La saliva si azzera mentre il suo sguardo osservo in modo quasi maniacale il mio corpo. << Tuttavia non ti corteggerò più. Dovrai essere tu a venire ad urlarmi che mi vuoi. >> alla fine prende una decisione che mi mette pure paura. Che significa che dovrò urlargli io che o voglio? Non esiste niente al mondo che mi possa far fare una follia del genere. Matthew si allontana da me lasciandomi con un desiderio che non dovrei provare perché io fino a prova contraria dovrei essere ancora confusa per quel coglione patentato del mio ex e non così su di giri e desiderosa che un altro uomo mi tocchi. Comunque so per certo che quello che c’è tra di noi è solo attrazione sessuale, niente di più e niente di meno.
A un certo punto la lampadina del mio cervello sembra scuotersi dalle tenebre facendosi venire in mente un’idea davvero geniale. Adam lo chiamerebbe un vero e proprio piano malefico ma io penso proprio che fare finta di essere felice davanti a un’altra persona sia una cosa vera e propria masochistica.
<< Catherine, ci sei? >> mi riscuote dai miei pensieri l’uomo di fronte a me il quale tiene in mano una serie di fogli.
<< Cosa sono? >> penso che il mio piano debba aspettare per un bel po’.
<< Le indagini. È appena entrato un uomo della scientifica a portarmi il materiale. Ognuna di queste impronte è associata ad un volto e noi fra poco scopriremo chi sia. >> il mio cuore inizia a battere freneticamente curioso della risposta che possiamo ricevere da queste informazioni. Mi sento un vero agente della scientifica in questo momento, un uomo dell’FBI che cerca l’assassino della vittima e io sono felicissima di condividere questo ruolo con Matthew.
<< Forza! Cosa ci metti ad aprirlo? >> domando scattando dal divano per affiancarlo dove si è seduto. Devo ammettere che la vista da dietro la sua scrivania è spettacolare ma decido di non farglielo notare in quanto lo vedo già parecchio agitato.
<< E se non dovesse emergere nessun nome? Se quella firma l’avessi veramente fatta io? >> alzo gli occhi al cielo non riuscendo a credere che quell’uomo a volte diventi così insicuro.
<< Guardami. >> gli urlo prendendo la sua faccia tra le mie mani. Le dita vengono solleticata dalla sua barba incolta, segno che non si è rasato per un paio di giorni. Matthew abbassa i suoi occhi nella direzione del pavimento, come se e sue scarpe o le stesse mattonelle fossero più importanti di ciò che sto per dirgli. << È stato confermato che quella firma è stata falsificata. La sua mano tremava e il tuo nome non è stato scritto con la precisione con cui l’avresti fatta tu. Smettila di incolparti perché non è colpa tua. >> lo rassicuro cercando di trovare le parole più adatte da dirgli. Inizialmente non sembra tanto convinto poi però le sue spalle si rilassano e mi sorride. Non un sorriso come tanti ma un sorriso di gratitudine.
Alla fine il mio cliente decide di aprire il fascicolo con su scritto il nome di ogni suo singolo dipendente ma al momento di leggerlo si tira indietro porgendomi ogni singolo foglio. Mi sussurra che non ce la fa, che al pensiero che uno di loro lo possa aver tradito lo fa stare male così affida a me la situazione. Le mie mani iniziano a tremare. Ciò che ha fatto Matthew corrisponde a una vera e propria fiducia nei miei confronti, quella che nel corso degli anni sono riuscita a di ottenere tra i miei amici. Certo per tutti quelli che ho! Non so chi dei due possa avere ragione, ma una cosa è certo: bisogna smascherare quel volto prima che sia troppi tardi.
E poi alla fine lo faccio. Apro il primo fascicolo cercando di smetterla di tremare. Apro il primo fascicolo con gli occhi chiusi a causa della paura matta che sta invadendo il mio corpo. E se Matthew avesse ragione? E se il volto da scoprire è proprio quello di Steel? Magari si sbaglia. Magari alle spalle lo hanno colpito i suoi due migliori amici. In fondo chi più di loro due può decifrare queste stregonerie economiche?
Il fiato viene a mancare, le mie spalle si irrigidiscono mentre leggo il nome di Ryan Steel sulla prima cartella degli indagati. E allora aveva ragione. Allora sono stata io quella ingenua a non vedere la vera natura di quell’uomo. Gli occhi si dice che siano lo specchio dell’anima e io ho sbagliato: degli occhi carichi di competizione li ho scambiati per degli occhi carichi di lussuria per il mio corpo. Pensavo che potessi interessargli veramente non che mi usasse per arrivare al suo sporco gioco. Ora capisco le lettere, tutte quelle mie manie di persecuzione che mi portavano a rivelare ad Adam che durante il lavoro mi sentivo osservata. Mi scontro con gli occhi di Matthew, quest’ultimi carichi di tensione e allora mi inginocchio. Mi inginocchio dispiaciuta perché questa volta il mio potere di conoscere le persone ha sbagliato. E me ne pento terribilmente tanto perché quella poteva essere una delle mie migliori doti di cui tanto mi vantavo e adesso non ho più neanche quella.
<< Avevi ragione. >> e piango. Piango per non so quale motivo. Piango perché alla fine tutte le bugie stanno venendo a galla e io ho voluto essere cieca sin dall’inizio. L’ho accusato di aver posto una firma sbagliata con il rischio di farmi perdere il lavoro quanto in realtà era una firma falsa, l’ho accusato di avermi baciato quanto in realtà il suo unico errore è stato farlo in ufficio. Perché sì, io desideravo ardentemente che quelle labbra si posassero sulle mie e l’ho capito troppo tardi perché sono stata una stupida che non faceva altro che vedere ciò che aveva intorno e non ciò che voleva. Perché forse sì: io voglio Matthew Parker e lo voglio con tutti i suoi difetti e il suo carattere di merda. Perché in fondo se anche lui mi vuole un motivo deve esserci. Ho ventiquattro anni e sono uscita da una relazione fondata su un tradimento. Jeffry mi ha rovinato la vita e a causa sua non sono riuscita a pensare a nessun’altro uomo che non sia lui. Lui nel nostro letto con mia cugina. Questo fino a quanto non sono stata assunta perché da quel momento tutto è cambiato.
Ora il mio cuore è diviso in due porzione: la prima legata costantemente al suo passato, legata a un amore che non avrà mai seguito; l’altra legata dalla passione per un uomo che a conti fatti nemmeno conosco. Sono due porzioni su una bilancia, ma delle due quale sembra vincere?
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Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...