Capitolo 33

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Matthew

Il lavoro incredibile, può, a volte essere la tua ancora di salvezza in una vita così tortuosa. A volte può essere il tuo migliore amico, altre il tuo peggior nemico.

Siamo chiusi nel mio ufficio da più di un'ora nella speranza che ad almeno uno dei due possa venire un'idea geniale per salvare il culo a tutti e due. Ho ordinato di non far entrare nessuno e fino a questo momento sembra che tutti abbiano recepito il mio ordine. Allora non mi odiano così tanto dopo quello che è successo. O magari nessuno lo sa? Di solito amo la mia vita, come sono riuscito a gestirla nonostante il destino mi abbia riservato delle cattive sorprese, ma oggi l'unico desidero che ho è quello di non essere mai nato. Se forse non fossi riuscito a convincere mio nonno ad ereditare l'azienda di famiglia a quest'ora non mi ritroverei in un pasticcio così grande e apparentemente impossibile da risolvere.

<< Hai trovato una qualche soluzione? >> domanda Catherine fermandosi dal creare quel solco immaginario. Scuoto la testa facendole capire che no, la mia zucca vuota in questo momento non è riuscita a partorire nessuna idea. Le chiedo se lei abbia avuto qualche idea, ma l'unica cosa che ricevo è uno scorbutico rimprovero visto che mi ero soffermato a controllare le ultime notifiche Facebook. La rossa dell'altra sera mi ha inviato una richiesta d'amicizia, ma questo forse è meglio che lo tenga per me. O al massimo lo condivido con Smith e Liam più tardi appena li incontrerò in corridoio. L'ultimo in particolare sarebbe felice di sapere che ho fatto ancora colpo come una volta.

<< Aspetta! >> Catherine quasi grida provocandomi un mini infarto a causa del suono acuto della sua voce. Le domando cosa ci possa essere di così importante da gridare in quel modo e lei continua a fissarmi come se posso capirla guardandola solamente negli occhi. Agita le mani segno della sua euforia e poi si avvicina quasi saltellando. << Se riuscissimo a capire tramite un qualche DNA chi ti ha teso l'imboscata potremmo arrivare a capire chi sia l'anonimo che ti ha fatto firmare il contratto. In fondo sei intelligente, no? Capirai tra tutte le orme digitali quello che non ti sopporta e che ti vorrebbe vedere finito. >> inizialmente il suo ragionamento sembra talmente contorto da non avere completamente senso, ma poi anche la lampadina del mio cervello decide di illuminarsi.

<< Da dove esci, da un film poliziesco per caso? >> la prendo in giro facendo finta di non aver capito, ma nel frattempo affondo le mani tra i suoi capelli per baciarle la nuca. Mi lascio sfuggire un "sei un genio" per poi afferrare il mio telefonino e chiamare immediatamente la sicurezza. Qualcuno di loro sarà in grado di darmi qualche consiglio per risolvere questa situazione, no? Catherine continua ad osservarmi di nascosto ma faccio finta di non accorgermene. Mi piace il suo sguardo su di me, mi piace lei. << Ce la possiamo fare questa volta, non è vero? >> domando concludendo la telefonata e guardandola negli occhi. Solo così posso veramente crederci.

La sicurezza mi comunica che non c'è un vero modo per loro di scoprire ciò che gli ho chiesto ma che se volevo mi avrebbero lasciato i numero di uno delle più importanti cliniche del paese. A preoccuparsi della telefonata questa volta è il mio avvocato che spiega al solito in modo perfetto la situazione in cui ci siamo cacciati. Lo so che questa volta ce la faremo dimostreremo la mia innocenza e ne usciremo più forti di prima. Questa azienda ne ha viste tante e continuerà a vederle perché continuerà ad essere sotto il mio nome.

Quando il mio avvocato termina la telefonata mi porge il mio telefono con gli occhi che brillano. Le comunicano che sarebbero al più presto arrivati in mattinata e che nel frattempo non avremmo più dovuto toccare alcun tipo di contratto o documento. Niente di niente per evitare di mischiare le prove che serviranno a provare la mia incolumità. Decidiamo di prendere così un caffè e di accomodarci sulla pelle del mio divano. Lo stesso divano dove ci siam ritrovati faccia a faccia e siamo stati disturbati dal mio dipendente prima di scoprire di quella maledetta riunione.

<< Secondo te quando ci metteranno a capire chi ha scritto quel contratto? >> domando con la voce di un bambino che chiede alla propria mamma quando sarebbe finita la punizione.

<< Non lo so ma di certo non spetterà a loro capire chi ha truffato, Matthew. Il loro compito è semplicemente quello di consegnarci i nominativi a cui corrispondono le impronte digitali. Starà a te capire veramente chi vuole buttare giù questo palazzo così solido. Non ti viene in mente nessuno che possa volere la tua distruzione? >> da brava avvocato Catherine inizia ad indagare ponendomi le domande che potrebbe pormi la polizia. La scientifica sarà qui tra poche ore e io devo far chiarezza nella mia testa e capire se ho fatto veramente qualcosa a qualcuno da meritare tutto ciò.

<< Non che io sappia. >> nego cercando in tutti i modi di ricordare ma solo persone in buona fede appaiono nei mie ricordi. Maledizione, perché deve essere così difficile? Il signor Montgomery non lo conosco e poi come abbiamo capito non è stato lui ad acquistare la mia azienda direttamente.

<< Forse Frederich. Ha sempre sostenuto che volesse diventare il re di questo castello. >> ci rifletto bene ma poi penso che lui, prossimo ai sessantacinque, non sarebbe mai geloso di Catherine perché sono più che certo che quelle lettere riguardano solamente lei e non più la struttura dove regna il mio nome su ogni singolo documento e su ogni singola porta.

"<< Signorina Stewart l'aspetto? Volevo invitarla a prendere un caffè con me. >>" come un fulmine a ciel sereno quelle parole riecheggiano nella mia mente. Possibile che sia stato veramente lui? Tra di noi in fondo c'è stato sempre un velo di competizione. Lo stesso giorno si percepiva nei nostri occhi famelici di farla diventare nostra.

<< Ti ricordi di Steel? >> domando riemergendo dal mondo dei ricordi. Annuisce senza però capire cosa c'entri in questo momento. Lo so bambina che non puoi capire, ma solo lui può essere stato. Ryan Steel è sempre stato quel ragazzo geloso della mia amicizia con Liam, della mia prima ragazza e dell'amore che i miei genitori e i miei parenti mi hanno dato. Sin da piccolo sono stato accerchiato dall'amore di ognuno di loro, mentre lui al contrario di me ha vissuto nell'odio fino a sedici anni, età in cui ha deciso di sbracciarsi e di andare a lavorare per assicurarsi un futuro degno della sua persona. Steel è la stessa persona che anni addietro, prima della morte di mio nonno, mi minacciò di farlo assumere da mio nonno che a quei tempi ragionava ancora con la sua testa e non con un filo nel braccio e nel letto di morte; e io quasi me ne ero dimenticato perché il suo buon lavoro qui dentro ha offuscato tutte le cose negative che ci circondavano da quando eravamo bambini e io suonavo al suo campanello vicino casa mia per farlo scendere a giocare.

<< Sembra una brava persona. Perché dovremmo sospettare proprio di lui? >> domanda ingenuamente la ma collaboratrice.

<< Perché anche illupo sembra un bravo animale quando ulula alla luna rimembrando tutto ciò cheha di più chiaro. Anche il lupo sembra una brava persona travestito daagnellino, lo stesso agnellino che sei anni prima si è divorato. >> ilmio sguardo diventa duro nel ricordare un tale tradimento. Pensavo che avessesmesso. Pensavo che finalmente avesse trovato il suo posto nel mondo.    . Invece è vero quello che si dice: il lupo perde il pelo ma non il vizio. 

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