Capitolo 96

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Catherine

Continuo ad accarezzare i suoi capelli mentre il silenzio pervade le nostre orecchie. È vero che delle volte il silenzio possa essere il miglior suono, ma questo è davvero inquietante, principalmente in una situazione del genere. Mi sento realmente a disagio e ho paura di quello che potrebbe succedere nel momento in cui Matt aprirà gli occhi di cui mi sono innamorata sin dal primo momento. Devo ammettere che sono ancora stordita da tutto quello che è successo pochi minuti fa: lui che mi urla contro, lui che mi aggredisce e lui che sviene per uscire in bellezza dalla scena come è suo solito fare.

Lo odio per tutto ciò che la sua conoscenza ha portato nella mia vita. Lo odio e non riesco a smettere fi farlo.

Lo odio perché lo amo. Lo odio perché nonostante tutto è l'unico uomo che mi abbia fatto capire cosa significhi vivere a pieno la vita. Lo odio persino perché sono in grado di odiarlo. Lo odio perché ha colpito il mio cuore ormai tumefatto ricostituendolo alla perfezione. Lo ha distrutto ma è sempre stato in grado di farlo tornare al suo aspetto normale perché in fondo è questo che fa l'amore.

Sono stata così egoista da non riuscire a stare lontana da lui pur sapendo che fosse il mio male, ma come poteva così tanto male farmi allo stesso tempo così bene?

Il corpo posizionato sulle mie gambe inizia a muoversi lamentandosi della posizione in cui è stato messo. Sono passate ormai delle ore da quando è svenuto e io ho potuto riflettere su quello che avrei potuto dirgli realmente. Ho capito in questi mesi che è inutile improvvisare un discorso con questo uomo perché qualsiasi siano le sue facoltà mentali troverà sempre il modo per smontare le tue tesi.

«Possiamo cercare di parlare senza odio e senza rancore, per favore?» chiedo una volta che si è alzato dal torpore in cui si trovava. Lo vedo annuire impercettibilmente mentre prova ad alzarsi. In qualsiasi momento della giornata devo ammettere che questo uomo è sempre bello da mozzare il fiato.

«Io non voglio litigare con te. Quindi ti prego di non iniziare a urlare come tuo solito e iniziare a dare di matto.»

«Ci proverò, ma non ti prometto niente. Lo sai come sono e tu non avrai fatto sicuramente una bella azione.» sorrido consapevole della sua gelosia e del fatto che in fin dei conti non riuscirà mai a dimenticarmi.

«È vero! Ho fatto una cazzata, ma non sapevo in quale altro modo avrei potuto risolvere quella situazione. Lui è così potente in confronto a noi che l'unica soluzione possibile sembrava proprio quella di sedurlo e portarlo dalla mia parte. Mi faccio schifo io stessa! Non occorre che anche tu me ne ricordi e sono consapevole del fatto che probabilmente ci sarebbero potuti essere altri mille metodi per risolvere questa soluzione ma...»

«Ti sei concessa a lui per me e lo apprezzo ma solo una folle avrebbe potuto fare una cosa del genere. Poi proprio tu che studi legge, lo sai perfettamente che queste sono cose illegali.»

«Non mi sembra comunque sia che tu abbia trovato una soluzione migliore della mia.» lo rimprovero anche io cercando di trovare una scusa alla quale aggrapparmi. Non accetto i suoi rimproveri se comunque lui non ha neanche provato a riacquisire la sua azienda.

«Sei sicura di quello che stai affermando? Secondo te non ho cercato di trovare una soluzione? Io che sono l'erede di questa azienda?» effettivamente lui in primis sarebbe dovuto essere quello più interessato a riottenere le azioni, ma sembrava così arreso che ho sempre pensato che non volesse fare nulla appositamente.

«Solo una pazza avrebbe pensato quello che hai pensato tu! È ovvio che ho cercato in tutti i modi di trovare una soluzione a questo enorme problema, ma l'ho fatto alla luce del sole. L'ho fatto chiamando mia cognata per cercare di ottenere qualche parere più sensato. Eri troppo coinvolta per svolgere la tua mansione di avvocato Cat!»

«Che cosa intendi?» domando pur sapendo dove voglia arrivare. E mi fa male pensare quello che realmente lui sta per dire. Sono sicura che non sia stato per niente facile neanche per lui, ne sono più che certa.

«A prescindere da chi gestisce l'azienda in questo momento tu sarai licenziata. Mi dispiace molto Cat ma non posso permettere che rovini la tua carriera per me la cui carriera è stata già costruita per merito del cognome.»

So che è una decisione dura da prendere, ma non riesco a non far venire gli occhi lucidi. Sa con quanta fatica abbia cercato inizialmente questo lavoro e forse so che potrebbe anche essere meglio così, ma siamo sicuri che questo sia il mio meglio?

«Io non voglio una carriera ben costruita Matt, lo vuoi capire? Non la voglio per il semplice fatto che io voglio te! Voglio costruire una famiglia con te. Voglio avere due, o forse anche tre bambini, ma li voglio con te. Voglio vivere una vita piena di pericoli al tuo fianco, qualsiasi siano i costi. Se lavorare in azienda con te significa perdere la fama prima ancora di averla costruita... bhe, che ben venga perché sarei capace di sostenere tutto purché tu sia al mio fianco. Ma ti prego non mi cacciare così come se fossi un cane randagio che ha invaso la tua casa perché in questo momento mi fai sentire solo così in questo modo!»

«Lo sai perfettamente che anche per me è molto difficile quello che ti ho appena detto, ma arriva a un certo punto delle nostre vite che dobbiamo accettare quello che il destino ci impone.»

«Questo non si chiama destino. Questo sei tu! Siete tu e la tua codardia di non voler affrontare tutto questo insieme a me.» questa volta sono davvero infervorata e metterò tutto l'impegno per farglielo capire. Non è possibile che debba reagire in questo modo di fronte ad una situazione del genere. Io avrò pure sbagliato, ma prendere una decisione così drastica adesso mi sembra abbastanza esagerato.

«Ho preso la mia decisione e non penso di doverla cambiare. So quel che è giusto per entrambi ed è proprio perché ti amo che non permetterò che tu rovini il tuo futuro per me.»

«Ti sto dicendo che sarei disposta a lasciare tutto per te. Il mio lavoro, la mia passione, il mio tutto. Lo vuoi capire o no? Sarei capace di lasciare il mio lavoro anche ora se solo tu me lo chiedessi e scappare con te lontano da tutto questo inferno.» quando parlo sono abbastanza decisa, ma lui sembra non capirlo. È fermo nella sua decisione, una decisione che io non avrei mai formulato nemmeno nei miei più profondi pensieri.

Mi avvicino a lui cercando di capire se sia maledettamente serio. Occhi contro occhi come abbiamo sempre fatto per capire se realmente le sue parole corrispondono al vero. So che non è serio quando dice queste cose e so che vorrebbe altro in questo momento, ma purtroppo siamo costretti ad accontentarci di tutta questa cattiveria che è stata inflitta nella nostra vita.

Il mio cuore inizia a battere all'impazzata avvicinandomi semplicemente a lui. I nostri respiri si fondono mentre i nostri occhi si cercano. Le nostre anime iniziano a ballare una lenta danza mentre lo abbraccio. Forti sensazioni le nostre, un po' come se nulla fosse cambiato da quella prima volta che ci siamo conosciuti. Ogni qualvolta che Matt mi tocca è sempre la stessa storia: un uragano di sentimenti che non riesco a gestire o che forse non voglio. Siamo così vicini che l'unica cosa che vorrei fare in questo momento è spogliarlo per godermi ogni centimetro del suo corpo, ma mi limito a fissarlo. Gli fisso le labbra, il cuore. Fisso ogni parte di lui, ogni parte più nascosta e che lui non vuole mai dare a vedere. Fisso la sua debolezza, fisso la sua paura di lasciarmi andare e quella che io smetta di combattere per lui, perché nonostante la sua bocca mi stia dicendo di andarmene, i suoi occhi mi stanno gridando di restare affianco a lui, di tenergli la mano e di affrontare ogni difficoltà insieme fino a quando entrambi non ne avremo voglia.

E alla fine lo faccio. Dopo minuti di esitazione non mi limito a baciarlo. Inizio a sbottonare ogni bottone della sua camicia bianca che tanto amo mentre continuo a fissare i suoi meravigliosi occhi. Lo amo e lo sa perfettamente e sono intenzionata a dimostrarglielo in qualsiasi momento e con qualsiasi azione.

«Cat...» lo vedo quanto sia emozionato. Non vorrebbe ma ogni millimetro del suo corpo sta cedendo sotto il mio tocco.

«Ssh. Lasciati trasportare dal desiderio, ti prego.» e così ci ritrovammo arrotolati tra le lenzuola che Adam aveva lasciato in giro sul tappeto del salotto. Non importava se il mio migliore amico sarebbe potuto entrare in qualsiasi momento. 

Hug my heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora