Matthew
Ancora una volta mi ritrovo davanti l'azienda a fissare i miei, ormai ex, dipendenti entrare ed uscire dalla struttura. Da quando sono entrato qui dentro con April, nessuno mi è venuto incontro. Forse per paura o forse perché semplicemente Ryan si è rivelato un capo migliore di me. Questa possibilità mi fa andare di matto ma purtroppo devo prendere in considerazione anche questa possibilità.
Sono ormai le nove e la cosa che più mi stupisce è il fatto che tra tutti i dipendenti Cat deve ancora arrivare? E se le è successo qualcosa di grave? Dio, ne morirei se solo fosse così! Non saprei come gestire questa situazione neanche se me lo imponessero per un puro e semplice scherzo. Continuo ad osservare l'orologio nella speranza che abbia sbagliato a controllare l'orario, ma più lo guardo più mi accorgo che si è fatto sempre più tardi.
Quando stavo per rinunciare alla possibilità di vederla per chiarire ecco che la sua voce si sparge nella piccola piazzetta davanti alla struttura aziendale. La sua risata riempie quasi del tutto il mio corpo e solo Dio può sapere quanto mi possa essere mancata. Mi volto per rivolgerle finalmente la parola, ma quello che stanno vedendo i miei occhi non lo avrei neanche lontanamente immaginato. La sua risata non era dedicata a nessuno in particolare al telefono, così come pensavo, ma semplicemente a Ryan.
Che non mi ami più veramente?
Che abbia capito che merda di persona io sia?
Che sia stata sincera quel giorno in quella caffetteria?
Ingoio quel po' di saliva che nel giro di pochissimo secondi ho accumulato a causa di quella scena così schifosa.
«Cat, potremmo parlare?» e lo vedo il suo cambiamento. Lo vedo come il suo sorriso si spegne per lasciare spazio alla confusione. Ma confusione di che? Il suo viso sembra che abbia visto un fantasma e forse è veramente così, perché in fin dei conti non si sarebbe mai aspettata che io le parlassi nonostante tutto.
Quella piccola scenetta nel corridoio mi ha fatto capire che in realtà avevo ancora una possibilità perché non sei gelosa di una persona se per lui non provi più niente, neanche quando a tenervi uniti è l'abitudine.
«Non ho più niente da dirti. Quello che ti ho detto è già tutto.» questa volta dal suo volto si percepisce la rabbia. Ma per quale motivo dovrebbe essere arrabbiata? Tutto il dolore sembra che lo abbia sopportato solo io tra i due. Io mi sono fatto carico dei miei e dei suoi sentimenti nella speranza che lei potesse tornare per restituirle un po' dei nostri ricordi. Ho conservato tutto in una cassaforte affinché un giorno potessimo raccontare la nostra storia, ma di nostro non sembra che ci sia più niente.
«Ti prego. Il fatto che tu mi abbia già detto tutto non vuol dire che io non ti debba dire niente.» continuo a provocarla e a portarla oltre il limite.
«Smettila di importunare la mia ragazza Matthew. Non hai ancora capito? Hai perso tutto! Lei è sempre stata mia dal primo momento in cui i nostri occhi si sono incrociati. Fino ad ora ha sempre giocato con te per ottenere quei favoritismi che tu le hai sempre offerto.» e solo quando Ryan pronuncia queste esatte parole che sento il mio cuore spezzarsi definitivamente.
Continuo ad osservarla mentre con la mano cerco di invitarla a venire con me. Lasciare tutto e andare via sarebbe stata la giusta soluzione e con lo sguardo cerco di farglielo capire. Ci provo a dirle che alla fine posso anche lasciargli in mano l'azienda, che non mi importa del mio successo se lei non è al mio fianco. Sono disposto a smettere di lottare e lasciargliela vinta, ma lei no, per lei voglio continuare a combattere perché quando una persona la senti tua dal primo momento in cui i vostri sguardi si sono incrociati, allora lei sarà tua per sempre.
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Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...