Matthew
Muoversi attraverso una stupida sedia a rotelle devo dire che risulta essere più difficoltoso di quanto pensassi.
Pensavo che tornare a lavorare in ufficio mi avrebbe rilassato e invece ho assortito l'effetto contrario. Muoversi tra i corridoio risulta difficile mentre tutti i dipendenti ti osservano con uno sguardo compassionevole. Penso che da questo momento in poi potrei benissimo iniziare ad odiare la mia vita. Principalmente se penso a quello stronzo di Ryan che mi vuole rubare letteralmente l'azienda.
Odio tutto ciò. Odio la mia vita.
«Ti senti bene?» mi domanda Liam avvicinandosi alla mia sedia. Lo guardo mimandogli un piccolo sorriso per poi fermarmi davanti la porta dell'ufficio di Cat. Non la vedo dall'altra sera e devo ammettere che mi manca. Nonostante tutto devo ammettere che è l'unica a rendere migliori le mie giornate. Ci sentiamo ogni minuto tramite messaggio e a volte, durante questo breve scambio di sms, riesco a percepire il suo disagio nel parlare di Clara. Mi ha fatto moltissime domande e io mi sono ritrovato a dover rispondere senza possibilità di mentire. Se voglio che la nostra storia sia una bella storia devo iniziare a raccontarle tutta la verità. Dopotutto lei si è confidata con me e io sono stato così egoista da voler portare questo mio dolore nel petto fino ad oggi.
«Sto molto meglio, anche se questa sedia mi distrugge. Non voglio più continuare a fare questa vita!» gli confido mentre osservo con rammarico le sue gambe. So che non è colpa sua, ma in questo momento provo una profonda invidia nei suoi confronti. Il mio migliore amico può camminare, correre e in particolar modo muoversi come gli pare e piace e in qualsiasi momento. Io invece, anche per andare in bagno sono costretto a chiedere aiuto perché troppo "invalido" per risolvere questo problema da solo.
Ecco a che cosa mi riferivo quando mi ostinavo a dover stare lontano da Cat. Lei non merita una vita così. Non merita di portarmi ogni volta che io ne abbia bisogno in bagno. Lei merita di più e vorrei darglielo. Giuro che farei qualsiasi cosa pur di vederla felice. In questo momento però mi sento di essere troppo egoista per poterla lasciare andare.
Catherine è come una farfalla: libera di volare in qualsiasi momento. Sta a lei capire quando la situazione diventa troppo difficile da sostenere. Sta a lei scappare quando ne sente più il bisogno, anche se mi farà terribilmente male.
«Sa che sei a lavoro oggi?» domanda Liam notando che mi sono soffermato per troppo tempo a guardare la porta del suo ufficio. Ormai tra di noi non occorrono troppe parole. So quello che vuole sapere, così come lui sa quello che io sto pensando in questo momento.
«Le ho detto che sarei tornato a lavoro, ma non le ho detto il giorno preciso. Sono stato molto vago. Sai vorrei che fosse una sorpresa. Ci terrei particolarmente a vedere sul suo volto quella "O" che si viene a formare a causa dello stupore.»
«Matthew, ti chiedo solo una cosa: non farti del male, te ne prego.» ormai Liam non è solo il mio migliore amico. È mio fratello, mio padre, una spalla su cui versare tutte quelle lacrime che so che non potrò mai versare in pubblico. Liam è mio fratello e questo legame indissolubile spero che non venga mai spezzato da nessuno. Ne morirei altrimenti e ciò non deve accadere.
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Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...