Capitolo 41

3.8K 110 2
                                    

Matthew

Sono passati sette giorni, centosessantotto ore e diecimilaottanta minuti dal giorno in cui l'ufficio è stato caratterizzato da un vero e proprio caos. Da quel giorno nessun dipendente si è permesso più di alzare la voce o di fare quello che voleva perché un'azione sbagliata e sarebbe stato licenziato con effetto immediato. A volte mi diverto a incutergli paura ma in questo caso no in quanto questa volta hanno superato veramente il limite. Alla fine possono fare tutto in questa azienda, ma dare della poco di buono a Catherine no perché lei è tutto tranne che una poco di buono.

Mi guardo allo specchio sistemando la cravatta che sono costretto a portare a questo stupido evento. L'ultima cosa che vorrei fare in questo momento è vedere la faccia di quel coglione di Jeffry, ma alla fine se farà stare bene Catherine potrei fare di tutto. Applico un po' di profumo su tutto il mio collo per poi prendere le chiavi della macchina e uscire. Alla fine con Cat siamo rimasti che l'avrei accompagnata io a questa specie di matrimonio e che ci saremmo presentati insieme come una vera e propria coppietta felice. Non so se per un'altra donna avrei fatto questa stronzata ma per una persona come lei potrei anche rubare la luna per regalargliela perché lei m ha cambiato in tutto e per tutto. Lei è la stessa persona che mi ha fatto ricredere sull'amore, la stessa persona che mi ha permesso di tornare a vivere.

Oggi sono particolarmente nervoso perché anche se so che Jeffry non avrà che occhi per Sam sono più che sicuro che poserà il sguardo per minuti interminabili sulla mia donna. E a me questo non va bene.

Catherine vorrebbe arrivare li prima dell'ingresso della sposa. Vorrebbe andare a casa di sua cugina magari di Jeffry, deve ancora decidere, per spiattellargli in faccia la sua felicità. Le strade sembrano essere decorate a festa per questo evento ma la verità è che è solo una pura coincidenza.

Accosto di fronte al palazzo del mio avvocato scendendo dalla macchina per accoglierla come si deve. Oggi sarò per lei un principe e le farò vedere che non sono solo un uomo che la vuole portare al letto, bensì sono un uomo che vorrebbe passare con lei ogni singolo giorno per il resto della sua vita. La sua voce si propaga per il citofono facendomi sorridere. Anche a sette appartamenti di distanza posso avvertire il suo nervosismo. Ci vuole coraggio per fare una cosa del genere e lei ne ha da vendere. Non sta dimostrando nessuna esitazione nel voler far finta di essere felici, forse perché sa che sta facendo questa stronzata con me e sa che con me può essere sempre felice. O almeno questo è quello che mi piace pensare.

Quando apre il portone Catherine devo ammettere che è bellissima. Un tubino rosso fascia il suo corpo alla perfezione per poi ricadere lento e morbido sulle sue gambe. Alla vita è presente un cinturino dorato, accessorio coordinato alla borsa e alla sua bigiotteria. Una donna da lasciare senza fiato.

<< Ciao. >> sussurra sorridendomi. Nei suoi occhi posso leggere ammirazione, la stessa che io provo nei sui confronti.

<< Sei bellissima. >> ricambio il suo sguardo posandole un leggero e casto bacio sulle labbra. Per una volta possiamo fare finta di niente e potremo comportarci come due fidanzati anche alla luce del sole. Non saremo più solo due persone che sono andate a letto insieme ma due persone che faranno finta di amarsi. Anche se da parte mia non è proprio finzione quindi il tutto mi risulterà più semplificato. Le apro la portiera facendola accomodare per poi girare e andare ad occupare la mia postazione. Dalla sua postura posso capire che è tesa così le poggio una mano sulla gamba per rassicurarla.

<< Andrà tutto bene, vedrai! >> accendo il motore mentre i nostri occhi continuano ad essere incastrati tra di loro.

<< Come fai a dirlo? E se i miei genitori dovessero capire che noi due non siamo niente? O peggio ancora se Jeffry dovesse capire che io gli ho mentito? >> corrugo la fronte non riuscendo a capire veramente il suo stato d'animo. Questa volta penso che mi potrei arrabbiare.

Hug my heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora