Capitolo 47

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Catherine

<< Grazie per la bellissima serata. >> pronuncio quelle parole così sincere guardandolo negli occhi. Alla fine devo ammettere a me stessa che non è una cattiva persona come ho immaginato. Per quello che ho potuto capire da lui è una di quelle persone attanagliate dal rimorso e dall'odio di qualcosa ma ancora non ho capito bene cosa.

<< È stato un piacere Catherine Stewart! >> ricambia la mia dedizione con un sorriso nelle labbra. Uno di quei sorrisi che potrebbero farti immediatamente innamorare senza più tornare indietro. Siamo sotto casa mia. Le stelle a fare da sfondo a questa serata proseguita magnificamente nonostante la lite iniziale su come è fatto Matthew. Il mio cuore non ha accettato che si dicessero delle cose così sgradevoli nei suoi confronti così alla fine la mia bocca è partita per difenderlo. Stavo per urlargli contro il mio piano ma poi mi sono fermata consapevole del fatto che se avessi parlato avrei rovinato non solo il mio piano ma anche Matthew perché da quando ne ho capito Ryan non sospetta nulla e crede ancora di essere uno stupido anonimo.
<< Sai, per quanto riguarda oggi mi dispiace! >> ammette sorprendendomi e non di poco. Di solito gli uomini come lui non ammettono facilmente le loro colpe. È come Jeffry. Ha ammesso le sue colpe dopo un paio di anni quindi non pensavo che Steel lo facesse così presto.

<< Per cosa? >> cerco in tutti i modi di essere indifferente e di restare tranquilla. Non deve capire che tra me e il nostro capo c'è qualcosa sennò potrebbe essere la fine.

<< Per la lite di oggi. Il problema è solo uno... >> Ryan lascia le sue parole sospese per aria accarezzando la mia guancia. I miei capelli tra le sue mani mentre i nostri respiri entrano in collisione tra di loro. << Non voglio che lui ti tocchi. Voglio semplicemente che il tuo corpo reagisca al mio perché tu mi piaci e ti voglio tutta per me. >> faccio per aprire la bocca per ribattere ma lui ancora una volta risulta essere più veloce. << E non mentirmi perché so che anche tu mi vuoi allo stesso modo in cui ti voglio io. >>
Le nostre labbra entrano inavvertitamente in contatto facendomi sussultare. Non mi aspettavo che mi baciasse così presto ma alla fine devo ammettere che è meglio così. Prima concludiamo questa messa in scena e meglio sarà per tutti.

Ricambio il bacio facendo finta non aspettavo altro. Le mie braccia avvolgono il suo collo approfondendo il bacio. Questo scambio di saliva in un altro momento mi farebbe schifo ma questo fa tutto parte del piano. Nonostante abbiamo detto che avremmo fatto semplicemente un giro ci siamo fatti prendere da questa nostra specie di conoscenza e alla fine la nostra giornata si è protratta per l'intera giornata. Ho addirittura spento il telefono per non essere interrotta e quando l'ho riacceso ho trovato una serie di chiamate e di messaggi da parte di Matthew. È stato da quel momento che io e Ryan abbiamo iniziato a litigare in quanto quest'ultimo affermava che il mio cliente fosse una persona non disposta ad aspettare e ad ottenere tutto e subito. Per tutto il resto della litigata ho sempre pensato che proprio lui non dovrebbe parlare dopo ciò che mi ha raccontato Matthew.

<< Ci vediamo domani? >> chiede dopo che le nostre bocche hanno finito di divorarsi e dopo che i respiri di tutti e due sono venuti a mancare. Annuisco felice sia stato lui a parlare per primo in modo tale da riprendermi da quella travolgente passione. Il ragazzo ci sa fare con la lingua e nonostante non mi piaccia essere così devo ammettere che quel bacio me lo sono proprio goduto.

Ryan lascia un altro leggero bacio sulle mie labbra per poi dileguarsi con la sua macchina tra le luci dei lampioni della notte.

Dopo essere rimasta circa un quarto d'ora a riflettere su come mi sia potuta cacciare in questo pasticcio decido di salire al mio appartamento nella speranza di non trovare un ipotetico Adam a farmi una delle sue paternali come al solito. In questo ultimo periodo devo ammettere che sta diventando proprio pesante.

La casa è immersa nel buio, segno che Adam non sia ancora tornato. Sfilo dai miei piedi le décolleté buttandomi letteralmente sul divano. In momenti come questi sarebbe gradita una fresca bottiglia di vino ma non avendolo in casa devo arrangiarmi con il mio cuscino. Afferro il cellulare scorrendo tra gli ultimi messaggi ricevuto fino a quando non mi soffermo sulla chat dell'uomo con cui solo pochi giorni fa sono andata a letto.

"Ti serviva qualcosa?" domando innocentemente per poi inviare il testo. Dio, prima o poi quell'uomo mi ucciderà, ne sono più che certa.

"Dove diavolo eri finita? MP"

"Non sono affari tuoi." Digito velocemente la risposta non tenendo conto della sua firma. Dopo aver condiviso un letto è ancora sicuro di voler continuare a giocare a questo gioco?

"Penso che lo siano dato che sei uscita in pieno orario lavorativo. Sai che potrei anche licenziarti seduta stante?" cavolo, sembra proprio innamorato, ma la verità è che in questo momento così delicato per la società, uscire con Ryan faceva parte del mio lavoro. Certo un compito strano dover baciare un dipendente del tuo capo ma pur sempre un compito importante per salvare Matthew. Se ho detto che vincerò questa guerra significa che la vincerò utilizzando tutte le carte che sono in mio potere.

"Smettila di firmarti. Sei fastidioso." Invio immediatamente una risposta prima che i miei nervi esplodano.

"E tu smettila di fare la bambina. Piuttosto, dove sei?"

"Sono appena tornata a casa." Digito sorridendo nel notare che finalmente ha smesso di firmarsi. Ormai non aveva senso, anche perché i nostri messaggi non erano più di carattere professionale.

"Sei sveglio?" sono passati dieci minuti dalle sue immediate risposte e poi il silenzio così decido io di riscrivergli.

"No. Stavo pensando a come ucciderti per ciò che hai fatto oggi."

"E a quale conclusione sei arrivato? Hai trovato un modo?" Dio mio, sto palesemente flirtando con il mio capo e la cosa bella è che non mi riesco a fermare. Questa specie di gioco sta diventando diverte nonostante possa rischiare di bruciarmi.

"Aprimi." Corrugo la fronte non riuscendo a intendere il suo messaggio. Gli scrivo che cosa ha bevuto ma lui risposta è sempre la stessa. Mi alzo così dal divano sul quale ero crollata dirigendomi verso la porta. Quando la apro un uomo con la camicia sbottonata si manifesta davanti ai miei occhi.

<< Penso che questo possa essere l'unico modo per farti perdonare. >>

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