Capitolo 48

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Catherine

Vederlo davanti ai miei occhi a questo orario è a dir poco incredibile. Se non fosse per il bacio che mi ha stampato sulle labbra prima di entrare penserei che sia solo un sogno.

<< Tu sei pazzo! >> esclamo chiudendo la porta alle mie spalle dopo averlo fatto entrare. Che diavolo ci fa a quest'ora qui?

<< Okay, allora, passiamo al dunque. So che sei stata con lui e ti giuro che l'unica cosa che vorrei fare e urlarti contro, ma la mia voglia di stare con te supera di gran lunga la mia voglia di rimproverarti. Tanto penso che tu già lo sappia che sei inaffidabile. Voglio dire che agirebbe come hai fatto tu nel momento in cui deve risolvere un caso come questo? >> certo che il suo rimprovero è veramente assurdo. Tra tutte le persone che conosco lui è la prima persona che farebbe una stronzata dietro l'altra, quindi non vedo proprio il motivo per il quale lui debba farmi questa paternale.

Mi avvicino lentamente a lui guardandolo negli occhi. Passi lenti e felpati mi permettono di arrivare alla mia preda. Matthew smette di respirare mentre mi avvicino lentamene al suo orecchio. Dei brividi percorrono la sua spina dorsale mentre continua a fissare le mie labbra.

<< Questo lo prendo io! >> sulle mie labbra compare uno di quei ghigni malefici, uno di quelli con cui è palese tu abbia vinto. Tolgo la bottiglia di vino rosso dalle sue mani dirigendomi in cucina per prendere il calice di vetro. Lo sento sorridere nonostante nell'aria non vi è alcun rumore. Ormai lo conosco troppo bene per non capire come agisce in determinati situazioni.

<< Sei furba, lo sai? Ma mai quanto me. E allora? Che cosa ti ha detto quello... >>

<< Non mi ha detto niente perché in realtà non sono stata con lui. >> provo a mentire. A volte sa essere determinato e come in questo caso non molla mai la presa. Deve vincere lui, lo so perfettamente perché lui è il classico uomo che cammina dietro al suo orgoglio.

<< Quindi vuoi dirmi che la tua assenza insieme a quella di Ryan è del tutto casuale? >> cerca di farmi cadere, ma non ci riuscirà tanto facilmente. A volte certe idee sono così spontanea che mi meraviglio di me stessa visto che di solito io e le bugie non andiamo tanto d'accordo.

<< Okay, non volevo dirtelo così ma la verità è che non sono stata con Ryan Steel. Mi sono assentata dal lavoro per problemi personali. >> gli confesso sperando che lasci cadere l'argomento, ma ovviamente lui è il mio capo e non potrà né ora e né mai fare cadere un argomento, principalmente se vede come protagonista la sottoscritta. Poggio le mie mani sul tavolo della cucina per sorreggermi mentre cerco di sfidarlo con gli occhi.

<< Sono stata con Jeffry questa mattina. Se ti avessi chiesto un giorno libero per andare da lui non me lo avresti mai permesso e quindi ho preferito mentire. >> chiudo un attimo gli occhi assimilando la bugia appena detto. Sul serio ho messo in mezzo Jeffry dopo che abbiamo chiarito? Dio, questa volta forse mi ucciderà veramente.

<< Da Jeffry? >> domanda cercando di mantenere regolare il suo respiro. Bingo! Sapevo perfettamente che il sole pronunciare quel nome lo avrebbe mandato nel panico. Dio, grazie! Annuisco sorridendogli. Uno di quei sorrisi finti che pure un uomo di strada capirebbe che sono dettatati dalla situazione.

<< Cosa c'è di male? Volevo andare a trovare i neo sposini. Non ho mica violato la legge! >> cerco di lanciarla sul personale sperando che regga il mio gioco.

<< Ci sei andata a letto? >> urla avvicinandosi sempre di più a me. A ogni suo passo mi allontano per non avere un confronto così ravvicinato.

<< Ma sei scemo forse? Non tradirebbe mai mia cugina. >> e solo dopo aver terminato quella frase mi sono resa conto di ciò che avevo appena detto. Matthew inarca un sopracciglio come a chiedermi se lo stesse veramente prendendo in giro, ma a quel gesto la mia lingua sembra essersi ammutolita.

<< Con te lo ha fatto. Quindi non vedo il motivo per il quale non debba rifarlo di nuovo! >>
I nostri volti sono così vicini che quasi smetto di respirare. Ancora una volta i miei occhi si incatenano ai suoi nel tentativo di sfidarli a dire ciò che le sue labbra ancora non mi hanno detto.

<< Cosa c'entra? >> urlo riuscendo finalmente a spostarmi. << Lui non mi amava quando ha deciso di tradirmi mentre di mia cugina ne è profondamente innamorato. E poi cos'è, sei per caso geloso Matthew Parker? >> il suo cuore smette di battere mentre di certo la respirazione non lo aiuta a mantenere la calma.

<< Si, sono geloso. Perché penso che tu sia mia, o mi sbaglio? >> e questa volta vengo colpita e affondata senza alcun salvagente. Questa volta mi ha beccata e io cosa dovrei rispondergli adesso? Dovrei per caso dirgli che anche io mi sento sua? Perché sapete anche noi donne abbiamo un orgoglio e di certo le mie sensazioni non le andrei a confessare proprio a lui.
Quando tempo ci vuole per affinché il tuo cervello mandi i giusti ordini ai tuoi muscoli? Ve lo dico io quando ci vuole: moltissimi e lunghissimi minuti perché in questo momento anziché scappare dall'uomo qui presente, sono protetta dalle sue braccia mentre le nostre bocche fanno a gara a chi resiste di più senza aria.

Ma tanto chi se ne importa dell'aria? Mi bastanoi suoi baci per vivere in questo momento .  

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