Capitolo 67

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Catherine

Come siamo arrivati a tutto ciò? Come ha fatto Ryan a dubitare di me? Questo sono sicura che non potrei mai perdonarmelo. Erano una missione la mia. Una missione fallita.

A volte ti ritrovi in silenzio ad ascoltare i sospiri dei passanti e non capisci quanto anche la loro possa essere infelice. Ti svegli una mattina convinta che l'infelicità sia una tua caratteristica, ma poi scopri che non rientra solo nel tuo DNA. Adesso capivo come si possa essere sentito veramente Matthew quel giorno quando era convinto che stesse per perdere tutto. O quella volta quando mia cugina mi tradì con Jeffry. Adesso tutto mi era più chiaro perché è solo quando non raggiungi un obiettivo che vedi la tua vita crollare.

«Mi stai accusando di un qualcosa che non ho mai fatto. Non so di che cosa tu stia parlando.» lo rimprovero alzandomi dalle sue gambe. Il nervosismo pervade il mio corpo portandomi a sudare freddo. È vero, forse potrei nascondere un qualcosa, ma se faccio quello che sto facendo è solo per salvaguardare il mio lavoro e quello dell'uomo che mi è stato accanto fino a questo momento.

«Sappiamo entrambi che stai mentendo. Mi stai nascondendo qualcosa e sono sicuro che riuscirò a scoprire cosa.»

«Non puoi.» constato ad alta voce pentendomi immediatamente. «Non puoi scoprire qualcosa che non esiste realmente se non nella tua mente. Sono congetture che stai architettando. Lo sai benissimo che sono innocente.»

«Forse. O forse no.»

***

Siamo accoccolati su questo letto da più di due ore mentre guardiamo Grey's anatomy in televisione.

«Quindi fammi capire: quei due si sono conosciuti in un bar e la storia di una notte è diventata la storia di una vita?» domanda Matthew sempre più allibito dalla fitta storia che gli ho appena finito di raccontare.

«Si, ma alla fine lui muore in un incidente stradale e lei sembrerebbe essere persa di un altro uomo.»

«E riusciranno a mettersi insieme?»

«No.» nego con convinzione continuando a guardare il televisore. Forse alla fine è veramente destino che Derek e Meredith debbano stare insieme anche se l'altro non c'è più. Mi piacerebbe vivere una storia d'amore come la loro. Un amore che sopravvive a tutto: a un matrimonio, alle paure, ai tradimenti, alle nuove conoscenze. Un amore che anche se incontra numerosi ostacoli trova sempre la forza di andare avanti. Un po' come Matthew che alla fine sembra deciso a perdonarmi.

È stato inevitabile un nostro avvicinamento a livello fisico. Il nostro rapporto è come un circolo vizioso che non smette mai di crescere. Siamo partiti da un odio reciproco, ma poi alla fine l'uomo accanto a me è riuscito a farmi perdere la testa per lui.

«E quei due che storia hanno?» rivolgo il mio sguardo alla televisione per cercare di capire di chi stesse parlando. La loro forse è la storia più contorta dopo quella dei due protagonisti.

«È difficile da spiegare. Lei ha perso un bambino in quanto nato senza cervello. Il paradosso è che lei è un neurochirurgo, come il fratello Derek. È arrivata in ospedale quando Owen cercava di andare avanti dopo l'abbandono della sua ex moglie: Christina. I due si sono piaciuti e si sono sposati, ma quando il matrimonio sembrava stesse per fallire a causa della gravidanza ricercata da lui ma non voluta da lei, Amelia si ammala. Le scoprono un tumore benigno al cervello.»

«Uuuh. Piccante la loro storia.» gli sorrido debolmente cercando di capire il mio stato d'animo. Raccontare questa storia mi ha causato, non so per quale motivo, una tristezza che non riesco a spiegare. «C'è qualcosa che non va?» domanda accarezzando la mia guancia destra per darmi un minimo di conforto. Non riesco a guardarlo negli occhi. Non riesco a mostrarmi per quello che sono. Andava tutto bene. Non voglio rovinare questo momento con le mie paranoie.

«Piccola, che cosa succede? »

«Promettimi che nulla cambierà tra di noi. Promettimi che mi terrai sempre tra le tue braccia e che rimarrai nonostante tutto» lo imploro con gli occhi mentre quest'ultimi iniziano a diventare lucidi.

Non pensavo di poter provare un sentimento così forte, tanto meno per un mio cliente, il che rende il tutto più complicato.

«Te lo prometto piccola mia, te lo prometto.» Continuo a cercare la sua mano e i suoi occhi per cercare un po' di coraggio.

«Penso che Ryan sappia tutto. Penso che abbia scoperto il mio gioco.» abbasso lo sguardo per non incontrare i suoi occhi in cui potrei anche perdermici. Di fatto non gli ho mai rivelato la verità sulle mie indagini per aiutarlo, ma d'altro canto so perfettamente che il suo genio gli ha permesso di capire tutto. Molte volte, prima dell'incidente ha confermato la mia idea. Improvvisamente lo sento diventare rigido sotto il mio tocco.

«Ti ha mai toccata?» domanda diventando improvvisamente serio.

«Mi sono prestata solo a qualche bacio. Niente di più. Non mi sarei mai spinta oltre, lo sai benissimo.» prendo un profondo respiro per poi continuare a parlare. «Oggi ha chiesto di te. Voleva informazioni sulla tua saluta, sul giorno del tuo ritorno.»

«Gli hai detto qualcosa?»

«No. Gli ho detto che non saresti tornato per un po' probabilmente perché troppo ferito nell'orgoglio per mostrarti in ufficio davanti a tutti i tuoi dipendenti.»

«Hai fatto benissimo. Non deve sapere niente. Non deve sapere niente di noi o di qualsiasi cosa che lo possa ricondurre al nostro piano. Pensi di potercela fare per un'altra settimana circa?»

«Perché per una settimana circa?» chiedo corrugando la fronte non riuscendo a capire che cosa intenda.

«Tra una settimana penso di tornare a lavorare. Mi sono stancato di stare coricato tutto il giorno. Ho bisogno delle mie carte.»

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