Sette mesi dopo
Catherine
Mi guardo intorno non riuscendo ancora a credere a quello che sta succedendo. Finalmente abbiamo vinto e Ryan potrà andarsi a fare un viaggio dove gli pare in quanto non è più vincolato a stare qui né come dipendente, né tanto meno come socio maggioritario di questa impresa che da anni oramai accoglie i bisogni di tutti i loro dipendenti, bisogni che non sono più stati soddisfatti con l'arrivo di Ryan.
Io e Matt siamo fuori dall'immenso edificio, nell'attesa che finalmente la sicurezza lo faccia uscire. Sembrerebbe difficile visto che Ryan non accetta la sconfitta, ma finalmente quando ci stavamo per arrendere eccolo che esce dalle porte principali con una faccia che potrebbe uccidere chiunque incontri sul suo cammino.
Si avvicina leggermente a me spintonando la guardia di sicurezza mentre Matt immediatamente mi affianca per evitare qualsiasi genere di problema. Sa perfettamente che nonostante tutto Ryan non mi farebbe mai del male, tuttavia secondo il suo principio prevenire è meglio che curare.
«Tu sei una lurida puttana!» esclama venendomi finalmente incontro. Siamo faccia a faccia e solo ora mi rendo conto come quest'uomo fosse in grado di avere tutto, meno il fascino che tanto credeva di avere sin dalla sua adolescenza.
«Sai, non sei l'unico che sa giocare!» esclamo di rimando sorridendo beffarda. Una cosa che lui odia sono le prese in giro e si dia il caso che quello che so fare meglio io è proprio quello di consegnare pan per focaccia.
«Tu e mio fratello avete tentato in tutti i modi di fari fuori, ma purtroppo la verità viene sempre a galla e premia i migliori. Tu credi di essere uno squalo caro Ryan, ma a verità è che sei un semplice pesce rosso. Magari più grande rispetto agli altri, ma pur sempre un pesce rosso. Spero che tu abbia imparato la lezione che qui l'unico vero squalo sono io e nessuno potrà mai sopraffarmi.» le parole che rivolge Matt a quello che era il suo socio sono dure e piene di disprezzo. È palese dal tono della voce che sta utilizzando e dal suo sguardo, il solito sguardo che utilizza per incutere timore ai suoi dipendenti quando fanno un qualcosa che non avrebbero dovuto fare.
«Non finirà veramente così, lo sapete vero?» ecco l'ennesima minaccia. Quasi quasi sembra che Ryan non sappia fare altro, ottenendo tutto quello che ha sempre voluto con l'inganno e con l'abuso di potere.
«Penso che sarà difficile architettare un altro piano contro me e la mia famiglia perché sai...» fa una breve pausa mentre esce qualcosa dalla tasca della sua giacca firmata, una delle migliori per festeggiare il suo ritorno in azienda. Gli consegna una busta mentre Ryan lo guarda in modo accigliato. Ancora non ha capito che un uomo che gestisce un'azienda è un grande uomo. Avrà potuto fregarlo una volta, ma alla seconda non ci arriverà mai.
«Che cosa è questa carta?»
«Su, forza aprila. Non avere timore. Non è dopotutto così grave come le cose che tu hai fatto a noi!» questa volta quando Matt parla è percepibile l'odio profondo che prova nei suoi confronti per avergli sottratto tutto quello che di bello c'era nella sua vita.
Le mani di Ryan tremano mentre apre la busta e forse, il mio subconscio mi rivela che sa perfettamente il contenuto di quella lettera.
«Stai scherzando spero!? Realmente un'ordin...» non finisce di parlare che finalmente si accorge delle firme poste in essere sul documento.
«Dimmi che non fate sul serio.» oramai l'ex amministratore è un misto tra l'infuriato e l'arreso, motivo per il quale digrigna i denti nel vano tentativo di farsi sentire soltanto da me. Faccio un passo in avanti mostrandomi direttamente alla visuale del nemico senza la protezione del mio uomo.
«Da ora in poi dovrai attenerti a quello che c'è scritto su quel documento. Non potrai entrare in azienda, nè tanto meno avvicinarti a me e Matt, ma la cosa principale è che non dovrà neanche balenarti in testa di sfiorare o semplicemente guardare la nostra piccola Claire.»
Uno a zero per noi caro Ryan. Dopo tutto si sa, si arriva sempre al traguardo in un gioco da tavola, ma non è detto che il gioco si sia ancora concluso.
«Di quanti mesi sei? Non è...»
«La bambina non è tua, puoi stare pure tranquillo. La bambina è di Matt e sono al sesto mese. Non occorre che fai finta di preoccuparti perché dovevi farlo prima quando hai provato a farci saltare in aria.» le mie parole gli arrivano come se fossero delle vere e proprie lame. Lo sa che mi ha ferita e sa perfettamente di quello che sono capace se vengono toccate le persone che io amo.
Matt, che fino a quel momento è stato in silenzio e lontano da me si avvicina superandomi. Questa volta sono faccia a faccia e non so quello che ancora gli voglia dire, perché fino ad adesso è stato già detto tutto. Sto ancora riflettendo sul da farsi quando poi finalmente lo vedo agire.
«Ah e questo è per esserti portato a letto la mia donna.» i suoi denti sono stretti così come il pugno che arriva senza alcuna deviazione sulla mascella dell'uomo che per mesi ci ha rovinato la vita.
***
«Sul serio mamma tu e papà vi siete incontrati così?» la mia bambina non fa altro che saltare sul letto dopo averle raccontato la storia di come si fossero incontrati i suoi genitori. Ogni sera prima di andare a dormire mi chiede di raccontargliela e ormai penso che la sappia persino a memoria, ma nonostante tutto la sua reazione è sempre la stessa.
«Sai mamma, io spero che da grande possa trovare un uomo come lo hai trovato tu. Tu e papà siete i genitori migliori del mondo e...» il piccolo Bryan inizia ad agitarsi nella sua culla, così decido di mettere finalmente la piccola Claire a letto e di raggiungere quello che finalmente è diventato mio marito.
«Ssh. Fai silenzio che il fratellino si sveglia e poi vuole mangiare. Ne riparleremo domani mattina, te lo prometto.» la vedo finalmente tranquillizzarsi e mettersi sotto le coperte, così mi allontano dopo averle dato l'ultimo bacio della buona notte.
«Io l'ho sempre detto che saresti stata una madre fantastica!» quando mi volto salto in aria per lo spavento. Matt era poggiato allo stipite della porta a braccia conserte mentre stava osservando sorridendo la scena.
«La devi smettere di farmi spaventare in questo modo. Prima o poi ti ritroverai vedovo!» scherzo cercando però di farlo smettere di farmi spaventare in questo modo. Lo sa perfettamente che dopo tutto quello che è successo sono diventata suscettibile e a certi movimenti. La sparatoria, l'esplosione, tutto ciò che ha caratterizzato la nostra storia ci ha fatto arrivare dove siamo ora e anche se non lo ammetterò mai non lo ringrazierò mai abbastanza per aver fatto quello che ha fatto. Ogni suo gesto, ogni sua parola, è stata d'aiuto per farmi crescere e farmi diventare la donna fiera ed orgogliosa che sono diventata ora.
Ogni mio aspetto, ogni lato del mio carattere è grazie a lui e Matt lo sa perfettamente.
«Claire e Adam ci aspettano a pranzo domani, mentre Jeffrey e Sam hanno detto che ci aspettano per il week end a casa loro. Hanno invitato anche Simon e sua moglie Charlotte.» le informazioni che mi vengono fornite da mio marito sono così tante che già mi sento stanca al pensiero di dover uscire di casa, ma in fin dei conti sono contenta perché in questi dieci anni ci siamo sempre di più legati fino a diventare una vera e propria famiglia. Non sarei aspettata niente di tutto questo né tanto meno che il mio ex ragazzo sarebbe diventato il padrino di mia figlia Claire dopo tutto quello che mi aveva fatto, ma la verità è che la vita è solo una e tutti meritano una seconda possibilità. Poi è anche vero che se non fosse stato per il suo tradimento nessuno di noi avrebbe trovato la felicità che tanto adesso ci sta facendo sorridere. In fin dei conti non tutti i mali vengono per nuocere e io sono stra felice di questa mia nuova vita accanto all'uomo che amo follemente. Gli porgo un bacio sulle labbra. Non un bacio appassionato, ma uno di quelli che con il solo contatto fai capire tutto l'amore che hai da offrirgli.
Adesso sono finalmente felice. Tutti i tasselli sono ai loro posti e il puzzle è stato finalmente completato incorniciandolo nel nostro cuore, posto dove nessuno potrà più distruggerlo e portare i pezzi via con se.
Fine

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Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...