Matthew
Il cielo sembra essersi annuvolato dopo aver detto quelle parole così crude a Catherine. Non so che cosa mi sia preso, ma la verità è che vederla sapendo già di non poter camminare mi ha inflitto un dolore lancinante a ciò che rimane del mio cuore. Una parte di me vorrebbe essere indifferente a questa situazione perché alla fine devo dire solo grazie al Signore che sono rimasto vivo, ma l’altra parte di me non fa altro che pensare che se non fosse stato per lei io non sarei in un letto di ospedale a piangere la mia vita. È vero che respiro ancora e che il mio cuore batte, ma una vita spezzata dal bacino in giù non è forse una vita morta? So perfettamente quale sia la prassi per una situazione del genere, mia sorella prima di morire ha dovuto sopportare le stesse identiche cose e io non voglio rivivere quella situazione.
Aveva diciotto anni quando una macchina la investì mentre lei attraversava distrattamente la strada con in mano il suo diploma appena ritirato dalla scuola. Sorrideva mentre camminava e ammirava il voto che tanto si era sudata. Prendere un 100 abbinato alla lode non è da tutti i giorni e lei andava fiera del suo voto. Sognava come Jeffry di diventare un medico, ma le sue ali sono state spezzate sul nascere.
Come si può essere ubriachi il lunedì mattina e non notare una ragazza, che nonostante fosse distratta, attraversava una strada abbastanza ampia per evitare una catastrofe? La mia famiglia su certi campi è stata veramente sfortunata e forse è anche per questo che adesso Erik si trova nello stato in cui è adesso.
Una tetraplegia totale ha travolto una giovane sognatrice. Una donna che dopo due anni ha deciso di smettere di lottare. A volte la forza non è l’unico elemento fondamentale per affrontare una situazione, a volte basta anche soltanto crederci. Lei non ci ha creduto abbastanza e a vent’anni ha preferito lasciarsi morire in un letto d’ospedale con i muscoli atrofizzati. Solo il battito del suo cuore e il suo respiro affaticato facevano capire che fosse viva, nient’altro.
«Sei sicuro di aver preso la giusta decisione?» domanda Liam arrivato ormai da qualche minuto in ospedale. Non so perfettamente chi lo abbia chiamato, ma sono felice che sia qui a supportarmi moralmente. A quanto ho capito ha mollato tutto a lavoro per venire a darmi una mano d’aiuto dopo questa tragica vicenda.
«Liam che altro posso fare? Nei suoi occhi vedo ancora un Erik inferocito che punta la pistola contro di me. È stato un attimo, eppure ho rischiato di morire.» gli confesso le mie sensazioni non distogliendo il mio sguardo dal suo. Solo tramite i miei occhi può capire forse il mio dolore.
«Tu la ami!» mi rimprovera avvicinandosi sempre di più al mio letto. A volte, caro amico mio, l’amore non basta. Come si può mantenere una relazione se l’amore è un sentimento a senso unico? E se poi lo stesso è stato ostruito dall’odio per quella stessa persona che ti ha ridotto in mille pezzi? Se lei mi avesse detto sin da subito la verità, tutto ciò non sarebbe successo e forse io mi sarei dichiarato a lei in un modo migliore.
«Amare è un sentimento che comporta tante sfumature. Se sto facendo quello che sto facendo è appunto perché la amo. So cosa vuol dire dover sopportare un paralizzato, così come so che cosa significa vivere con un malato terminale. Non è bello vedere la donna o l’uomo che ami lasciarsi morire senza avere più la voglia di lottare. L’ho provato io sulla mia pelle con Clara e non permetterò a Catherine di distruggersi la vita per me. Per chi poi? Per un uomo che nonostante la ami tanto non riesce a guardarla negli occhi per più di un minuto.»
«Sei ingiusto con lei, Matthew. Non devi essere egoista. Tu stai pensando solo al tua tornaconto personale.» mi rimprovera un Liam diventato immediatamente saggio e concentrato sulla questione.
«No Liam, non sono ingiusto con lei. Secondo te potrei mai essere felice con una donna anche se la amo, con la consapevolezza di non poterla abbracciare da dietro a sua insaputa senza che lei si abbassi?»
«Potresti anche provare la strada della riabilitazione. Amico, non devi lasciarti morire come ha fatto tua sorella anni fa. Amelia nonostante si mostrasse forte è sempre stata una ragazza debole. Ha avuto sempre bisogno qualcuno che la indirizzasse verso la strada del menefreghismo quando qualcuno la offendeva perché secondo loro studiava troppo. Niente è perduto nel tuo caso. Tu ce la puoi fare. Tu puoi vivere ancora.»
«Ma a che serve vivere se devi sforzarti per sopravvivere?»
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Hug my heart
ChickLitCatherine Stewart è un giovane avvocato pronta a lottare per i propri clienti. Grazie alla sua ambizione è riuscita a realizzare il suo più grande sogno: diventare l'avvocato di una delle società più rinomate di quel momento. Cosa potrebbe succedere...