《Tornatene in stanza! Ora!》mi urlò mia madre non appena mi vide sulle scale che portavano al salotto.
Salii di corsa le scale e mi rinchiusi nella mia cameretta, infilandomi sotto le coperte.
Cominciai a sudare freddo, a sentire tutti i brividi lungo il mio corpo. Sentivo l'ansia per un avvenimento che era appena successo e che come soggetto aveva mio padre.
Da come avevo potuto dedurre dalla telefonata di mia madre pochi minuti fa, era successo qualcosa a mio padre ed io ovviamente non sapevo che cosa fosse.
Mi stava logorando l'ansia sin dentro le ossa, così con la testa sbucai fuori dalle coperte mettendomi a sedere sul letto.Guardai fuori dalla finestra: era ormai notte tarda e c'erano molte stelle nel cielo quella notte. Esattamente erano le 11 e 05 di sera e mio padre era rimasto al lavoro fino a quest'ora. O almeno pensavo fosse così.
Sentii da di sotto mia madre trafficare con mille oggetti, provocando suoni fastidiosi e assordanti. Sentii pure un qualcosa di vetro andare in frantumi.
Poggiai la testa sulla testiera del letto e guardai il soffitto pensando.
Dove sei papà? Cosa ti è successo?
In quel momento alzai di colpo la testa non appena la porta si spalancò, rivelando mia madre in piena ad una crisi di nervi.
《Allie vestiti!》mi ordinò e corse poi verso la sua stanza, sbattendo violentemente la porta.
Mi alzai di scatto e presi le prime cose che mi capitarono tra le mani: un piccolo giacchetto con i cuoricini con sotto una maglietta con un Titti gigante e dei leggins semplici neri.
Uscii dalla mia camera e scesi di sotto in salotto aspettando mia madre.
Uscì dopo 10 minuti dalla sua camera e solo ora notai il suo stato: aveva i capelli scompigliati, la fronte madida di sudore, occhiaie enormi sotto i suoi occhi e indossava solo una cannottiera bianca con dei jeans blu a vita alta.
Prese la borsa e mi prese per un braccio strattonandomi verso l'uscita.
Arrivammo davanti al vialetto, dove c'era la nostra macchina, ci salimmo e subito diede gas sull'acceleratore.Misi la cintura e riportai lo sguardo verso mia madre:ora aveva in volto un'espressione di disperazione, rabbia, paura mischiate insieme e stringeva così forte il volante che le nocche le divennero bianche.
Guardai fuori dal finestrino e vidi che avevamo preso una strada completamente nuova da quella che di solito facevamo per arrivare al centro dove lavorava papà.
Mi voltai verso di lei e parlai.
《Mamma dove stiamo andando?》domandai titubante e vidi che strinse ancora di più le mani intorno al volante.
《All'ospedale》disse semplicemente ed io corrugai la fronte, confusa.
《Perché?》
《Papà è lì》disse ancora ed io corrugai sempre più la fronte non capendo il motivo del perché mio padre fosse lì e non a lavoro.《Perché papà è lì mamma?》domandai e lei stavolta portò per pochi secondi gli occhi verso di me, guardandomi intensamente.
I suoi occhi azzurri erano leggermente lucidi e gonfi, segno che aveva pianto per un motivo a me sconosciuto.Riportò lo sguardo sulla strada e sospirò, fermandosi ad un semaforo dato che era rosso.
Posò le mani in grembo e cominciò a tremare.Portai lo sguardo sul suo viso e notai che stava piangendo, anzi singhiozzando.
Riportò lo sguardo sui miei occhi quasi chiari come i suoi e mi posò una mano sulla gamba, come per confortarmi.《Tesoro...》disse prima che un altro singhiozzo potesse rubarle altre parole.
《Mamma dimmi...cosa sta succedendo?》domandai stavolta in preda all'agitazione.Non avevo mai visto mia madre così e questo mi faceva preoccupare moltissimo. Dove era papà? Perché era in ospedale? Perché mamma continuava a piangere senza dirmi il motivo? Cosa diamine stava succedendo?
《Tesoro...papà...》disse ancora con voce roca e rotta dal pianto. La lasciai continuare guardandola con occhi impassibili.
Fece un lungo sospiro.
《Non so se rivedremo più papà, tesoro...》disse e quelle parole mi bastarono per farmi cadere in un profondo baratro della disperazione.
La guardai dritta negli occhi, finché non scattò il verde e rimise in moto.
Guardai poi la strada, ancora nessuna parola voleva uscire dalle mia labbra.Mi accorsi solo pochi minuti dopo che una lacrima era scesa lungo la mia guancia, ma non l'asciugai, l'ha lasciai lì, come segno che ben presto ce ne sarebbero state altre a farle compagnia.
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Non eri nei miei piani
RomanceAllie Robinson , ragazza dal viso angelico ma con un anima tormentata, si troverà ad affrontare una serie di incontri con il più puttaniere e popolare del suo nuovo liceo, Josh Miller, ragazzo anch'esso tormentato da un passato complicato e difficil...