capitolo 58

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SCOTT'S POV

Che cavolo stavo facendo?

Perché non suonavo quel maledetto campanello?

Possibile che fossi così complicato?

Sbuffai e respinsi tutti i pensieri negativi dalla mia testa, premendo quel maledettissimo pulsante all'entrata della porta di casa Anderson.

Era da ben 20 minuti che ero qui fermo impalata come una statua a fissare la porta nel caso in cui qualcuno mi avesse già sentito arrivare.

Sentii dei passi dietro la porta e di colpo si aprì, rivelando la figura alta e robusta di Logan.

Mi squadrò da capo a piedi, osservandomi con sguardo pieno d'odio.

Forse avevo capito perché...

《Ehi Logan!》lo salutai, facendo finta di niente, dandogli una leggera pacca sulla spalla, ma lui non si scompose, continuando a guardarmi male.

《Ciao Scott》
《Posso entrare o vogliamo fare una partita di carte qui fuori?》scherzai, cercando di alleviare la tensione che si era creata.

Lui sospirò, ma si tirò di lato, facendomi entrare dentro casa.

Era da un bel po che non mettevo piede in quella casa ed ogni volta ne rimanevo sempre più incantato di quanto chic potesse sembrare ogni mobile presente in ogni stanza.

Logan mi raggiunse in salotto e si sedette sul divano in pelle bianco, accendendo la tv.

Mi grattai la testa con la mano e mi feci coraggio.

《Dov'è Harper?》domandai e subito il suo sguardo ritornò su di me.
《È in camera, che devi dirle?》
《Ehm...devo parlarle in privato》dissi ancora più in imbarazzo e vidi Logan fare un sorriso maligno, di quelli che non mi piacevano per niente.

《Scott se devi ancora farla soffrire, quella è la porta, grazie》indicò la porta da cui ero entrato, con gesto veloce e sentii una specie di scossa lungo la spina dorsale.

Harper glielo aveva detto. Ma come poteva non dirglielo? Era pur sempre suo fratello maggiore...

《Ascolta Logan, io...》
《So che ti piace mia sorella Scott, è da un po che ti osservo e capisco che siete attratti l'uno dall'altra, ma a lei piaci seriamente Scott, perciò non voglio che tu la faccia soffrire illudendola》affermò guardandomi serio in volto ed io lo guardai allibito, avendo perso quasi tutte le parole che volevo dirgli.

《Lo so Logan, ma anche a me piace sul serio Harper, lo giuro su chi vuoi e...sono venuto qui apposta oggi per poter...risolvere questa situazione che io stesso ho mandato a puttane》affermai e lui annuì, riportando lo sguardo sulla tv.

《Scott...》mi richiamò mentre ormai stavo facendo le scale.
《Non fare cazzate per favore》ed io annuii, anche se lui non poteva vedermi e continuai il tragitto, arrivando in pochi secondi davanti alla porta rosa di Harper.

Bussai piano e sentii dire "Logan non serve che bussi, entra" e sorrisi nel constatare che non si fosse accorta minimamente che io fossi in casa.

Aprii piano la porta e sbucai con la testa all'interno, finché la vidi sdraiata sul letto, con occhi spalancati non appena capì che non fossi suo fratello.

Entrai alla fine e chiusi la porta, appoggiandomici.

《Ehi》la salutai, ma lei mi guardò con occhi di fuoco.
《Cosa ci fai qui?》mi domandò con voce distaccata ed io sospirai, incamminandomi verso il suo letto.

《Non ti avvicinare Scott》disse quelle parole in modo sprezzante e mi fermai all'istante.

Notai i suoi occhi contornati da occhiaie nere e profonde, cosa che mi fece capire che non aveva dormito molto ultimamente.

《Harper ascolta...so che sei incazzata con me, ma...》mi bloccò con un gesto della mano.

《Incazzata? Incazzata Scott? Io sono furiosa con te. Furiosa come non lo sono mai stata in vita mia, ma sopratutto...》si fermò, alzandosi a sua volta dal letto e si fermò a pochi passi da me.

《...sono delusa dal tuo atteggiamento Scott》finì e nei suoi occhi vidi tutta la tristezza del mondo e quello mi fece attanagliare lo stomaco.

《Harper ti prego ascoltami ok? Lo so che avrai mille ragioni del mondo ad avercela con me e si ce l'ho persino con me stesso, perché so che sono un emerito coglione》incominciai e lei incrociò le braccia al petto.

《Ho sbagliato fin dall'inizio con te e che so anche che ti ho illusa...mi dispiace tantissimo Harper, non lo farò più》conclusi con più sincerità possibile, ma lei scosse la testa, ridendo amaramente.

《Tu proprio non lo capisci vero?》mi domandò, avvicinandosi ad un palmo dal mio viso ed io mi ritrovai a scuotere la testa.

《È te che voglio Scott! Io voglio stare con te perché si cazzo mi piaci tantissimo, mi piace tutto del tuo carattere e tu ancora non lo hai capito. Continui a scusarti ogni volta e a non dirmi quello che voglio sentirmi dire...》esclamò con disperazione ed io la guardai con occhi spalancati, avvicinandomi a lei.

I suoi occhi si riempirono di lacrime e subito cominciarono a scorrere sul suo viso candido.

《Harper non piangere...》le sussurrai, toccandole una guancia, ma lei mi scansò la mano con impeto.

《No Scott, se non hai nient'altro da dirmi, te ne puoi anche andare...》sibilò a denti stretti, ma io scossi la testa.

《Pensi davvero che non mi puoi piacere? Harper come puoi essere così cieca? Io non sono bravo con le parole e questo lo sai bene, ma se vuoi sentirtelo dire, va bene te lo dirò: mi piace il tuo sorriso, i tuoi capelli biondi, le tue forme al punto giusto, i tuoi occhi di un immenso azzurro oceano. Amo quando arrossisci per una mia battuta sconcia o non appena ti incazzi per qualcosa che ha fatto tuo fratello, mi piace guardarti quando non ti senti osservata perché è in quei momenti che riesco a vedere dei veri sorrisi sinceri sul tuo viso e sopratutto...amo il tuo altruismo per le persone, perché ho capito che tu riesci ad accettermi così come sono, anche se sai che sono una grande testa di cazzo, ritardato, faccia da culo e-》

《Dio Scott sei così ignorante, cavolo》quasi rise, asciugandosi una lacrima dalla guancia ed io sorrisi, avvicinandomi nuovamente a lei.

Poggiai di nuovo la mia mano sulla sua guancia e stavolta lei non la tolse, ma mi osservò dritto negli occhi.

《E voglio che tu sia solo mia e di nessun altro Harper perché voglio sopratutto stare con una persona così speciale come te》conclusi il mio discorso, facendo un gran respiro alla fine e chiusi gli occhi.

Non riuscivo a crederci che ero riuscito a dire tutto quello che pensavo a lei, alla donna che occupava gran parte dei miei pensieri.

《E di Susan allora?》mi domandò, con voce roca.
《Cosa centra lei ora?》
《Vi ho visti più volte...baciarvi...e...》
《Harper》la richiamai, poggiandole entrambe le mani sulle sue guance bianche come la neve e la costrinsi a guardarmi.

《Tu sei meglio di lei, tu sei sempre stata la meglio di tutte quelle con cui sono stato e solo tu...sei riuscita a rubarmi il cuore con la tua timidezza e i modi di fare, perciò dimenticati di quella cretina e concentrati su questo...》indicai noi due e lei annuì, vedendo sul suo viso spuntare un piccolo sorriso.

Di colpo, si sbilanciò in avanti e posò le sue morbide labbra sulle mie.

Cazzo quanto mi erano mancate.

Sapevano di ciliegia.

Ricambiai il bacio e la circondai con le mie braccia, tenendola stretta a me.

Forse saremmo riusciti a dare un inizio alla nostra storia.

Non eri nei miei pianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora