capitolo 30

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Passarono i giorni e la situazione tra me ed Ethan non era cambiata minimamente: continuavamo ad evitarci in tutti i modi, sia nel gruppo che al maneggio e nemmeno provavamo a rivolgerci la parola.

Eravamo come sconosciuti ormai.

Gli altro se ne accorsero subito di questa situazione e cercarono di provare a farci parlare, ma niente di un semplice banale "si" "no" "ok" "va bene".

Tutto questo mi mandava all'esaurimento eppure non mi spiegavo il perché quella volta fosse così diversa dalle altre.

Ero ben certa che questa litigata era stata più accesa rispetto a quelle passate, ma pensavo che in qualche modo si risolvesse. Che provassimo a risolvere.

Ma non fu così.

La cosa buffa era che gli avevo detto, anzi urlato in faccia di non impicciarsi negli affari miei e di non interagire, ma non di sparire dalla mia vita. Non di allontanarmi così da lui.

Pensare ad un futuro senza Ethan era come se durante il giorno non c'era il sole ma c'era la luna. Ovvero, quindi, impossibile.

Era una persona che in pochi anni della mia vita, è entrato subito a farne parte e a non lasciarmi andare.

Mi alzai dall'erba, dove pochi secondi prima ci ero seduta sopra e mi incamminai verso l'entrata di scuola.

Avevo ancora 15 minuti liberi, così andai in biblioteca, per passare un po' di tempo in mezzo ai libri, sperando che mi distraessero dai miei pensieri.

Entrai e cominciai a girovagare tra i vari scaffali, leggendo per ogni libro il suo titolo.

Finché poi non mi arrivò all'orecchio una frase a dir poco sconcertante:《non credo che sarà più come prima il rapporto fra di noi》e non appena capii di chi era la voce, spalancai gli occhi, avvicinandomi all'ultimo scaffale, ma rimanendo nascosta dietro esso.

Intravidi, dallo spiraglio fra due libri, un Ethan alquanto pensieroso, insieme a tutto il resto del gruppo, comprese le due ochette di turno.

Harper era a lezione, avrebbe smesso fra 10 minuti.

Notai Ethan che era seduto vicino a Susan e le contornava le spalle con un braccio, mentre guardava i ragazzi.

《Come sarebbe a dire che il rapporto non sarà più come prima Ethan?》domandò James, quasi urlando ed Ethan sbuffò.

《Ne abbiamo già parlato James, me l'ha detto chiaro e intondo che vuole che gli stia alla larga》disse quelle parole con disprezzo ed ebbi quasi un sussulto, coprendomi la bocca.

《Non è affatto vero Ethan! Allie non ha detto così!》ribadì James sempre più in collera.
《Si invece! Sei tu che non hai ascoltato bene il suo discorso, ha detto che vuole sentirsi più "libera", bene ecco qua la mia dimostrazione: "stargli alla larga"》scandì per bene stavolta Ethan, spazientito e James sospirò, lasciando perdere il discorso.

《Secondo me invece dovresti provare a risolvere questo problema》e mi sorpresi ancora di più che quella frase fosse uscita dalla bocca di Josh.

Notai Jessica al suo fianco lanciargli un'occhiata di fuoco, ma lui la ignorò.

《E secondo te cosa dovrei dirgli? "Oh scusami Allie se sono stato troppo oppressivo nei tuoi confronti e che ti ho tolto così la libertà. Ritorniamo amici come prima?"》scimiottò una vocina alquanto irritante, facendo ridere Susan al suo fianco, mentre io emisi un lieve grugnito di rabbia.

Si coglione! Dovresti dirmi così, anche una cazzata qualsiasi, ma basta che tu torni da me.

《Almeno proveresti a parlargli no?》provò stavolta Scott, ma notai Ethan scuotere la testa.

《Non è così semplice, lei non è semplice. Ha un carattere particolare e fidatevi che io la conosco molto più di voi e vi posso garantire che è un vulcano quando è arrabbiata》ammise ed io lo guardai sempre con più rabbia dentro di me.

E con quello cosa voleva dire?

《Cosa vorresti dire?》domandò Josh, quasi leggendomi nella mente.
《Che parlarle è l'ultima cosa che vorrebbe adesso, se avesse voluto richiarire con me, mi avrebbe cercato di parlare in questi giorni e invece no, mi ha evitato come un cane che evita il gatto randagio di turno. Stavolta non penso voglia chiarire...》aggiunse infine e poi fece uno sbuffo, stringendosi di più al suo fianco Susan, che lo divorava con gli occhi.

《E poi col passare dei giorni questa situazione sta passando in secondo piano, ora ho ben altre cose a cui pensare...》disse quella frase quasi rivolto solo ed esclusivamente a Susan, che senza pensarci troppo, gli posò un bacio casto sulle labbra.

Ok, questa se la poteva risparmiare. Uscii così dal mio nascondiglio.

《Davvero un grande spettacolino, i miei complimenti》battei le mani così forte che anche la bibliotecaria si voltò nella mia direzione e mi guardò male.

Tutti sussultarono, compreso Ethan che si staccò dalle labbra di Susan e si voltò in direzione del suono. Tutti, non appena mi videro, spalancarono gli occhi, forse Ethan ancora di più di tutti.

Mi feci avanti e mi appoggiai con il fianco ad uno scaffale, guardandoli tutti con occhi di falco indagatore.

Ethan continuò ancora a guardarmi come se fossi un fantasma e sentii sussurrare da Josh:《ora siamo nella merda》

《Al-Allie tu-》
《Risparmia le tue patetiche scuse perché davvero...non ne ho più bisogno dopo aver assistito a questo teatrino》sputai acida e lui si alzò di scatto dalla sedia, venendomi incontro, ma io lo bloccai subito, mettendo una mano davanti a me per tenerlo lontano.

Lui mi guardò ancora più nervoso di prima.

《Allie posso spiegare...》
《No guarda, ti sei già spiegato abbastanza, ma voglio renderti chiara una cosa》feci un passo avanti, guardandolo dritto negli occhi.

《Ho capito che dopo tutti questi anni che ci conosciamo, ancora non mi conosci per niente Clever e mi dispiace dirtelo, ormai, ma con persone che non vogliono provare nemmeno a conoscermi o tanto meno risolvere i problemi con me, non sono nemmeno amici》dissi ancora più impassibile e lo vidi sbiancare in volto.

《Ti prego Allie, hai frainteso tutto, io-》
《Cosa cazzo avrei dovuto fraintendere Ethan? Hai detto la verità su tutto no? Che sono un vulcano in eruzione quando è arrabbiata, che non ama parlare, che non sopporta gli amici che ha intorno》dissi gesticolando con le braccia e lui indietreggiò.

Tutti ancora ci guardarono ammutoliti.

《No, non è vero, non è così, Allie-》
《Ethan risparmia il fiato per favore. Ho capito adesso che nemmeno volevi provare a risolvere tutto...questo!》esclamai, indicando me e lui.
《Hai preferito più giocare al gioco del silenzio ma va bene, ho capito. Preferisci non avere una palla tra i piedi...》dissi quella frase con un tono sprezzante che anch'io mi sorpresi di me stessa.

Mi voltai di spalle, ma mi bloccai.

《Pensavo che dopo tutto questo Ethan, era facile ormai risolvere i problemi fra noi...ma evidentemente nemmeno io ti conosco così bene...》dissi stavolta quasi sussurrando e non appena provai a fare un passo, mi sentii afferrare per un braccio.

Mi divincolai subito, voltandomi a guardarlo con occhi pieni d'odio.

《Allie per favore, ascolt-》
《Non-mi-toccare》dissi scandendo per bene parola per parola, in modo tale che gli arrivasse dritta all'orecchie.

Quando mi voltai per la terza volta, per fortuna non mi bloccò e così uscii di scuola correndo come una dannata per arrivare a casa il prima possibile.

Non potevo davvero crederci.

Per la prima volta in tutta la mia vita provai, a guardare quegli occhi così simili ai miei, una nuova emozione che mai e poi mai mi sarei immaginata di provare, sopratutto nei suoi confronti: L'Odio.

Non eri nei miei pianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora