* Alleanza *

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Jimin Pov

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Jimin Pov

Dalla conversazione con San, erano passati due giorni, gli stessi che chiesi per organizzare le mie fila ed attuare il programma. Ovvero quello di dichiarare guerra alle due più importanti associazioni mafiose di Seul; il che era tutto da dire quando i pilastri che li tenevano in piedi erano stati abbattuti. Dopo la vista di Taehyung, io e Jungkook ne parlammo stabilendo che la pace era finita, che ci spettava prendere quello che in tutti gli anni di servizio, ci eravamo meritati. E non fu facile, eravamo abituati a prendere gli ordini ed eseguirli come macchina da guerra; quella sarebbe stata un'altra cosa. Ma ero cosciente che, con Jungkook accanto, niente mi avrebbe fermato dal prendermi la mia fottuta pace! La sera precedente mandai un messaggio a colui che un tempo era il mio secondo, felice che ancora adesso fosse vivo. Gli diedi coordinate, ordini ma soprattutto, gli scrissi che un ragazzino con altrettanti uomini, sarebbero diventati i loro compagni. La sua risposta fu una soltanto e non mi sarei aspettato altro: - Più siamo meglio è! Spacchiamo il culo a quei bastardi! - sorrisi, entusiasta della loro voglia di distruggere tutto! Quella stessa mattina scrissi anche a San, indicando anche a lui il luogo esatto di quell'immenso casale che avevo preso solo ed esclusivamente per loro, certo che il bambino avrebbe fatto più di quello che gli avremmo chiesto. Esattamente come Namjoon e Yoongi, io e il mio uomo avremmo mosso i fili da questa casa, almeno all'inizio, per non destare sospetti ma eravamo Jimin e Jungkook e presto avremmo assaporato l'adrenalina che senti quando sei sul campo. Il sangue scorrere talmente veloce da offuscare la ragione e aguzzare i sensi; il desiderio di sentire ossa rompersi, vite sfilare via sotto le tue mani che ne chiedono ancora. Il tutto, lo avrei fatto accanto al mio amato Jungkook e questo, di per sé, era già abbastanza eccitante; forse più della guerra stessa. Ma il pensiero di una persona che amavo e odiavo nello stesso modo, non smetteva di passeggiare nella mia testa, conscio che tanto quanto noi, volesse il quieto vivere.

Vedi di trovare il modo di venire qui. Non dire a nessuno da chi vai, assicurati di non avere nessuno alle spalle. Segui esattamente cosa ti ho detto altrimenti ti faccio fuori! E non ci sarà  Jungkook a fermarmi!

Non mi aspettai nessuna risposta ma, chissà come e perché, riuscii a sentire chiare le sue imprecazioni! Poco importava, se Yoongi era rimasto lo stesso con il quale ero cresciuto, non avrebbe lasciato andare il suo uomo così facilmente. Chiuso nella mia stanza dei computer, notai dagli strani movimenti il quel grande buco nero; qualcuno di molto bravo cercava di intrufolarsi tra le mie righe, non ci sarebbe riuscito, nessuno ne sarebbe stato più capace. Ero intenzionato a riprendere la mia vita, quella che stavo vivendo adesso e nemmeno Dio in persona mi avrebbe fatto tornare indietro! Mi alzai, recandomi proprio da quella vita che tanto amavo: - Sta arrivando quella testa di cazzo di Taehyung. - dissi a Jungkook, abbracciandolo da dietro. Si stava preparando per l'allenamento, mentre le mie mani accarezzavano piano quegli splendidi addominali.

Lanciai uno sguardo veloce a Jimin sembrandomi stranamente teso. - Mmh... allora rimando l'allenamento. - dissi allungando la mano verso la maglia sapendo che, Jimin, sarebbe stato più tranquillo nel vedermi vestito in presenza di altri. - C'è qualcosa che non va? Mi sembri strano. - non ricevendo risposta continuai - Sai che non dovresti esagerare troppo, vero? - Lo conoscevo abbastanza da sapere che si sarebbe spinto oltre il limite senza farmene parola come se niente fosse e non volevo andando ad abbracciarlo di rimando scompigliandogli i capelli. Non ero sicuro di cosa ci attendesse ma non lo avremmo affrontato in solitudine. Il campanello suonò rimandando così quella conversazione segno che Tae era ritornato sperando non con altra merda da sparare perché non ero molto di buon umore.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora