* Danza d'amore *

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Jungkook Pov

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Jungkook Pov

Non avrei mai smesso di stupirmi di quanto Jimin potesse farsi piccolo e mi venne naturale andare a lasciargli un lunga serie di baci finché non iniziò a spingermi via con le mani per farmi smettere, ridendo come mai avevo sentito prima, era una risata angelica che non faceva altro che spazzare via ogni dubbio e paura e, con quella nuova forza mi alzai allontanandomi di poco per prendere dei fogli e delle penne che aveva riposti in un cassetto, poggiandoli sul tavolo al centro della sala. - Bene Picasso, visto che ti piace tanto disegnare e a me piace avere un motivo in più per prenderti in giro, vieni che buttiamo giù qualche piano per far un po' di casini... - lo dissi sorridendogli mentre lui, con tutta la grazia ed eleganza di cui era capace, mi mandò a fanculo con tanto di schiaffo sulla nuca quando mi raggiunse facendo volare di poco la maglia che prima non avevo notato. - Dovresti vestirti così spesso... - aggiunsi con un tono birichino piegandomi di poco e andando a spiare se, quello, fosse l'unico indumento che indossava e per poco non mi strozzai constatando fosse letteralmente nudo. - Ehm... i piani... si... certo... -bofonchia ricevendo uno sguardo interrogativo. Volevo mettere tutto nero su bianco in modo da non avere fraintendimenti ed in più volevo farlo divertendomi con lui, non volevo che pesasse più di quanto lasciavamo a vedere e sicuramente in quel modo saremmo arrivati ad un giusto compromesso su tutto. Ed in quel momento, la mia mente, volò indietro a quando spiegavo a San ciò che io e suo fratello facevamo insegnandogli attraverso disegni stilizzati le basi di una buona strategia; era l'unico modo per avere la sua attenzione ed ebbi quasi nostalgia. Che strano sentimento. - Mmm... non hai dei colori? Solo penne nere? - Un uomo così eclettico e pieno di sorprese non poteva non avere dei colori e posai uno sguardo imbronciato su di lui che era rimasto fermo ad osservarmi con fare interessato.

Jimin Pov

Piegai la testa di lato guardando quella parte di Jungkook che avrei voluto vedere sempre, sperando che una volta finito tutto quel casino mi avrebbe deliziato della sua giovialità, certo possibilmente senza che mi prendesse per il culo. - Non so disegnare con le matite e neanche con i pennarelli. - ammisi ma avrei fatto comunque a modo suo. Andai nella stanza dei computer prendendo una scatola piena di tutti i colori che poteva usare, chiedendomi perché mai l'avessi comprata. Tornai in salotto e poggiando quest'ultima sul tavolo accanto ai fogli, mi sedetti sulle sue gambe. Non avevo mai fatto dei piani prima, mi bastava conoscere la planimetria del posto scelto e avrei trovato il modo come muovermi. Spesso nemmeno quello usavo, andavo e agivo ma, in quel caso, c'era troppo in ballo ed io dovevo salvaguardare me e il mio ragazzo. - Avanti fammi vedere Monet a lavoro. - usando il suo stesso atteggiamento. Appoggiai il mento sulle manine, facendo sporgere le labbra, pronto a vedere il mio psicopatico ragazzo disegnare pupazzi per mostrarmi i piani per far casino. - Userei il rosa per le capre di Namjoon. - dissi. Non potei non pensare al suo usare il mio colore per destabilizzare Jungkook e mi chiesi cos'altro si sarebbe inventato. Loro sarebbero stati un'incognita per me, perché non avevo mai avuto a che fare con loro direttamente; il resto sarebbe stato solo un tiro a bersaglio senza la vincita di peluche. O forse sì, girai di poco lo sguardo su Jungkook, sarebbe stato lui la mia vincita.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora