* All in *

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Namjoon Pov

Quella fu una notte da dimenticare e più rivedevo i filmati degli occhi di Jin più non potevo crederci. Non volevo credere che quei primi colpi fossero opera di Jungkook, non potevo ma Jin me ne diede la conferma non sapendo esattamente come comportarmi. Avrei dovuto farlo rintracciare ed uccidere a vista, questo pensavo quando, verso metà giornata, mi fu annunciato il suo arrivo in sede. - Jin... sparate solo se attaccati... - purtroppo avevo sempre saputo che prima o poi sarebbe successo, un uomo con i suoi problemi di attaccamento e, per giunta, psicopatico non mi sarebbe rimasto fedele a vita ed i segnali degli ultimi giorni avrebbero dovuto farmi prendere le giuste precauzioni invece ho preferito lui alla gang, lui al mio impero mettendo ogni cosa in pericolo. - Sta arrivando. - mi annunciò Jin nella pulce all'orecchio e nel suo tono grande rancore e voglia di vendicarsi; nell'attesa uno sparo arrivo alle mie orecchie susseguito da altri così corsi nella stanza di Jin per capire che diavolo stesse succedendo in casa mia. Dalle telecamere potevo vedere Jungkook superare gli occhi di Jin senza alcun problema quindi richiamai quegli idioti - Jin porca troia di a quegli idioti di rientrare, fatelo passare... non ho intenzione di sporcare ancora quel bellissimo marmo... - Stavo perdendo il controllo delle mie mani, degli unici di cui potevo fidarmi e sentii la rabbia e la voglia di farli fuori crescermi dentro. Gli spari finirono segno che di lì a poco Jungkook sarebbe entrato lì così mi preparai ad accoglierlo e, quando entrò, non trovai di fronte il solito uomo che si deliziava della morte e si dissetava del sangue altrui. Sul volto e sul corpo segni di profonda stanchezza non solo fisica, ed il fuoco nei suoi occhi era cambiato. - Chi non muore si rivede. - lo accolsi sapendo che, comunque sia, su di me non avrebbe alzato nessuna delle sue armi e lì realizzai qualcosa della quale me ne sarei occupato dopo. - Sei pregato di seguirmi... - ci spostammo nella sua stanza delle armi, l'unica nella quale Jin non aveva alcun accesso.

- È tutta la notte che cerco di capire... hai disobbedito ai miei ordini diretti e non solo... hai fatto fuori i tuoi stessi cani... sono giorni che ti comporti in modo... insolito... - Parlavo girandogli intorno, senza distogliere lo sguardo dalla sua figura continuando a studiarlo in ogni singolo dettaglio, ferita, ogni cosa potesse raccontarmi qualcosa cercando di ricostruire l'accaduto. - Hai sempre fatto quel che volevi... ti ho sempre accontentato e perdonato... ma... questa volta è diverso... - in risposta ricevetti solo un sorriso sghembo, finalmente mi guardava negli occhi assumendo una posizione di difesa e lì compresi che non avevo lo stesso Jungkook che conoscevo in mia presenza. - Cosa è accaduto la notte che sei scomparso nel nulla? - Non aveva intenzione di rispondermi ed io stavo perdendo ogni pazienza. - Voglio essere chiaro con te... non posso pararti quel culo da psicopatico a vita... sei... sei sempre stato un fedele compagno, un amico fidato dimmi che non eri tu quello che ha sparato per prima ieri... dimmi che gli occhi di Jin hanno sbagliato... dimmi che non mi hai voltato le spalle... - Un capo come me che mostrava sentimenti e compassione per un sottoposto, normalmente non lo avrei mai fatto ma con Jungkook era diverso, potevo mostrargli il mio cuore ed indicargli il mio punto debole e lui non avrebbe alzato un dito per distruggermi. - Sono stato io a sparare, mi hanno visto tutti. - finalmente mi rispose così gli diedi tempo per continuare il suo racconto. - Mi era arrivata una soffiata e credevo che Jin e i suoi sottoposti stessero contrattando con quei bastardi così non ci pensai due volte e... - lanciai una delle sue stelline colpendogli la spalla destra. - E perché non me ne hai parlato? - vedevo che cercava di trattenere le smorfie di dolore senza reagire o contrattaccare - Perché Jin è ovunque... - Mi stava mentendo, glielo leggevo in faccia ma come scusa poteva reggere, volevo sapere altro e non lo avrei lasciato andare così. - Chi era quello che ti ha portato fuori di lì? - il suo respiro iniziò ad accelerare e le sue pupille si dilatarono di poco rivelandomi una parte profonda e nascosta che non avevo mai visto in lui - Uno che voleva informazioni... ma sono riuscito a scappare... - gli lanciai un'altra stella, che tanto amava, mi mentiva ancora e dentro mi sentii deluso e ferito perché non mi riteneva all'altezza di sapere. Seguirono attimi lunghi e silenziosi poi ripresi a parlare, - Jungkook... cristo... vado a chiamare Jin. - in meno di mezzo minuto ci raggiunse in quella sala con la rabbia sul volto e la voglia di ammazzare quel giovane uomo e non so quale santo mi aiutò a fermarlo dall'infierire su quelle membra già mal ridotte. - Lo dico ora e non voglio ripeterlo... seppellite i vostri asti... non mi importa quel che pensate ma gli ordini li do io qui... - finii col guardare Jin negli occhi e lanciando anche a lui quella meravigliosa arma e capii il perché Jungkook amasse così tanto usarle. - La vostra insubordinazione sta portando l'intera sud Seul a pezzi per non parlare dei possibili attacchi dei Black. - Sperai che con quel discorso avessi ripreso il controllo su di loro ristabilendo la giusta gerarchia. - Si ma Kook... - provò a dire Jin afferrandomi un braccio facendo riaffiorare la freddezza di cui avevo bisogno, gli afferrai quella mano già ferita stringendo sempre più forte e sentendo le ossa incrinarsi sotto la mia presa. - Lo so che prima, nell'ingresso del palazzo, i tuoi occhi hanno sparato per primi... ti ricordo che se sono il capo è perché sono anche il più intelligente. - lui distolse lo sguardo segno di essersi arreso così mollai la presa e aspettai che ritornasse nelle sue stanze a leccarsi le ferite come un cane con la coda tra le gambe.

Rimasi fermo, in quella stanza, a chiedermi cosa avessi sbagliato con quei due bastardi che mi ricordai di Jungkook solo quando lo vidi muoversi, con totale indifferenza e paura si tolse quelle stelline con due colpi secchi non curante del sangue che iniziò a macchiare ulteriormente quei suoi vestiti notando così un bendaggio fatto sulla sua coscia e sorrisi tra me e me. Quel piccoletto mi nascondeva qualcosa di grande e lo avrei scoperto a modo mio. - Un'ultima cosa... voglio una notte libera a mia scelta... nessuna uccisione, niente sangue... nessun casino... - quella richiesta mi prese alla sprovvista e mi presi un po' di tempo per valutarla ma dal suo sguardo sapevo che, se non l'avessi accontentato, non ci avrebbe pensato due volte a far fuori qualcun altro dei nostri. - ... accordato ... - Preferivo saperlo lì, tenendo al sicuro lui e gli altri, che in giro senza alcun freno. Lo lasciai tornando a riguardare le riprese del massacro a Mapo, qualcosa mi era sfuggito e quel qualcosa era il segreto di Kook, un enorme segreto se era arrivato a tanto per nasconderlo.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora