Namjoon Pov
Quando Jungkook se ne andò dal nostro appartamento come una belva, con lo sguardo che gridava Jimin, ebbi la totale certezza di aver perso il controllo su di lui e non riuscii a far altro che lasciarlo andare verso colui che lo avrebbe portato alla distruzione; entrai in uno stato di agitazione perenne ed avrei dovuto aspettarmelo. In parte, forse, sapevo che si sarebbe comportato in quel modo, che sarebbe corso da quel Black ancora una volta e non accettavo quel pensiero. Non volevo lasciarlo andare, non volevo che si allontanasse da me dopo essere cresciuti insieme, dopo aver condiviso così tanta merda insieme, dopo avergli dato un futuro, seppur di sangue e distruzione. Lo vidi uscire con la sua moto lasciando la casa in silenzio, senza i suoi malumori e il suo sottile e distorto senso dell'umorismo, senza i suoi passi veloci a volte pesanti come la nostra vita, altre volte lievi quasi accarezzasse quella nostra esistenza dal suo piedistallo fatto di indifferenza e superbia. Ed un pugno andò schiantandosi sulla scrivania portando con sé ciò che vi era sopra, scaraventandola sulla parete opposta per poi portarmi le mani alle tempie e contare anche fino a diecimila se mi fosse servito a chiudere quel sentimento fuori. - Jin... seguilo, non perderlo di vista un attimo. Non mi importa quanti dei tuoi muoiono ma voglio sapere ogni suo movimento. - Avevo paura di una sua ritorsione? Forse e la voce della mia coscienza sporca cercò di parlare. Hai paura di perderlo per sempre.
La zittii prima ancora che potesse anche solo farmi credere vere quelle parole anche se, sinceramente, sapevo quanto quella stronza non riusciva a mentirmi. - Nam... ancora non capisco perché cazzo non lo hai fatto fuori quando potevi... - Mi chiese Jin dopo aver ricevuto il rapporto del massacro tra Shadow e Black, trovando quasi tutti i segugi annientati, buona parte degli occhi accecata e di Kook nemmeno una traccia così come del corpo di Jimin e persi la mia calma in quella disfatta, sentendo come il potere nelle mie mani si stesse allentato così come la mia calma apparente si increspò quel poco da farmi prendere la pistola che avevo sempre al mio fianco e sparargli ad una gamba, vedendolo inginocchiarsi sotto il dolore che gli procurò. - Per lo stesso motivo che ti sta tenendo in vita... - La mia superficie ritornò calma, nascondendo le immense correnti di pensieri e sentimenti che tenevo lontano dagli occhi del mondo. Mi ero forse allontanato da ogni cosa per quella dannata sete di potere? In mezzo a tutti i miei piani avevo per caso dimenticato me stesso? Ricevetti la risposta dallo sguardo del mio sottoposto, rabbioso, pieno di rancore e dolore, non più di un amico o di un amante che scaldava il letto in mia attesa; iniziando a prendere in considerazione alcune variabili e fattori a cui prima non avevo nemmeno pensato. Dandomi una visione di quel mondo stravolta, diversa, completamente contraria da come ero solito vederla. Facendomi vedere fili che non credevo esistessero, ragioni che prima credevo impensabili ora erano chiare e vivide e piene di logica nella mia mente; ed una nuova crepa andò formandosi in me. Era grande, profonda, dolorosa e mi portò ad abbandonare le mie posizioni e le mie certezze tanto che dovetti distogliere lo sguardo da quello di Jin.
Ed uscii da quella stanza sussurrando delle scuse verso colui che avrei dovuto considerare di più, forse. - Namjoonie... - La sua voce mi giunse quasi come una richiesta sofferta bloccandomi sui miei passi facendomi sospirare stanco. - Jin... dimmi, cosa ho sbagliato? - Ci davamo le spalle senza sentire la necessità di confrontarci in quella conversazione troppo difficile per due esseri sporchi come noi; in quel modo avevamo la certezza seppur fittizia di poter svelare pensieri che altrimenti non saremmo riusciti a mostrare. - Non sei solo, non lo sei mai stato ma continui a comportarti come se lo fossi. Non ci sei solo tu in questa merda, ci sono io, c'era Jungkook, ci sono i nostri sottoposti che non fai altro che mandare a morire per te senza nemmeno averli mai guardati in faccia... è cambiato tutto Namjoon. Siamo cambiati tutti. - Le sue parole, quasi sussurrate, mi arrivarono come un cazzotto in pieno stomaco perché aveva fottutamente ragione. Mi ero chiuso tra quelle quattro mura dimenticandomi dell'emozione dell'azione vera e propria, del trovarsi in perfetta sintonia con gli altri, dello sporcarsi le mani insieme coprendoci le spalle a vicenda. Avevo dimenticato ogni cosa divenendo sempre più egoista ed egocentrico. - Devo andare. - Ancora una volta mi chiusi portando le mie membra lontano da quel luogo di avarizia e perdizione, in cerca di una minima speranza per i dannati che mi ero portato dietro. - Se dovesse tornare... fermalo... in qualunque modo... non farlo andare via. - Sapevo che sarebbe tornato per riprendersi Taehyung così come sapevo che Jin avrebbe fatto di tutto per farlo fuori perché lo credeva responsabile di ogni cosa. Ma lo lasciai comunque con le sue scelte di cui avrebbe pagato le conseguenze avviandomi verso una destinazione ignota.
Volevo porre fino a quello strazio e a quell'apatia di cui mi ero vestito, volevo arrivare in alto portando gli Shadow dove non erano mai stati ma che senso aveva se non rimaneva più nessuno? E proprio nel bel mezzo del mio ritiro ricevetti la notizia che più attendevo e più mi faceva paura:
Kook è tornato per prendersi ciò che era suo distruggendo l'appartamento e sto ancora contando quanti dei miei sono morti. Namjoon muovi quel culo e torna.
Non so per quale motivo ma risi a quelle parole inviatemi sul cellulare, un po' perché quel piccolo figlio di puttana era riuscito a far tremare ogni cosa senza farsi ammazzare, un po' perché Jin era decisamente nei casini.
Papino sta tornando!
Avevo nuovi piani, nuovi propositi, nuova voglia di combattere difendendo non solo le terre ma avevo bisogno di incontrare Jungkook faccia a faccia e chiarire di persona le nostre divergenze, se così potevo chiamarle.
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𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌 *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*
FanfictionLa vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre... Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...