Jimin Pov
Feci cadere le spalle, rilassandomi leggermente; quel ragazzo mi faceva provare odio e amore nello stesso frangente. Eppure, se non fosse stato per Jungkook, non ero certo che mi sarei fermato dal togliergli la vita; dal sentire quel piccolo cuore impazzito rallentare i suoi battiti fino a fermarsi. Scossi la testa e nel guardare in faccia il mio ragazzo, serrai la mascella: - Miane. - non tanto per il gesto di per sé, tanto perché avrei potuto colpire anche lui se la sua voce non mi servisse come placebo dai miei stessi demoni. - Non sa un cazzo e parla da uomo vissuto. Secondo me prova piacere a farmi perdere le staffe. - mi portai sul divano, abbracciando le gambe con le braccia, adagiando sul ginocchio, il mento. Quando e in che modo avremmo avuto un po' di pace da quella merda? Le parole di Tae continuavano a frullarmi per la testa, mandando immagini di Yoongi preso dagli incubi; triste e probabilmente ancora più bianco del solito. Scossi di nuovo la testa, doveva pagare per le sue azioni e il mio silenzio accompagnato dalla mia totale assenza, era la peggior punizione che potessi dargli. - Di cosa esattamente, dobbiamo parlare. - dissi, portando di nuovo l'attenzione su Jungkook.
Jungkook Pov
Mi sedetti accanto a lui andando andando a cingergli le spalle col braccio, in parte potevo capire la rabbia e il dolore che si portava dentro da giorni. - Scusami tu... se non ti sono stato vicino come avrei dovuto... - era così, o semplicemente eravamo troppo abituati alla nostra solitudine da dimenticarci di non essere più soli. - Comunque forse, come detto da Tae, si potrebbero riunire i territori di Seoul sotto un unico potere... noi... insieme potremo farlo. - Lo guardai negli occhi sperando non mi prendesse per pazzo o idiota. - Siamo o no gli psicopatici più temuti di questa città? Lo so che non ha senso ma se ci pensi abbiamo decine e decine di uomini pronti a seguirci, potremmo avere la città, la libertà... la tranquillità... - ingoiai un groppo sentendo la difficoltà di aprirmi totalmente con la paura che Jimin, forse, non avrebbe voluto le mie stesse cose. - Voglio solo viverti senza la paura di perderti costantemente Jimin. - dissi in un soffio nella speranza di avergli chiarito la mia malsana idea.
Mi feci cullare dalle sue braccia, dalla sua voce che mi calmava ed eccitava insieme; in silenzio volli ascoltare ogni parola che voleva dirmi cogliendone tutte le sfaccettature. Anche se provava a nascondermi i suoi sentimenti verso quello che era accaduto, sapevo quanto lo avesse destabilizzato la scelta di Namjoon di tenerlo fuori. Non volendo giustificare i suoi comportamenti, capivo anche il punto di vista di Pinco Panco; sapeva che Jungkook si sarebbe messo contro i suoi stessi scagnozzi pur di proteggermi. Carezzai la cicatrice sulla sua guancia, sentendone il solco sotto i polpastrelli: - Anche io non sono più disposto a sapere se ti rivedrò o meno. Di stare in attesa di una chiamata dove mi si dica che sei morto. - dissi, guardando le sue labbra. Sapere che, anche lontani, avevamo pensato la stessa cosa mi fece sorridere. - Potrei avrei il posto per quelle decine e decine di uomini. L'ho cercato durante il mio "isolamento". - e nel dirlo mimai le virgolette. - I miei bastardi stanno aspettando una mia chiamata e ho la sensazione che anche i tuoi sono in fermento. - spostai la mano sul naso, basso e paffuto, per poi scendere sul labbro inferiore. - Mi basta un tuo cenno ed io ti seguirò fino alle porte dell'inferno. - ripensai ai miei anni da adolescente, quando in casa Min si seppe dell'entrata di due ragazzini nella cerchia degli Shadow. - Un giorno ti racconterò. - dissi talmente piano che pensai di averlo detto solo nella mia mente.
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𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌 *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*
FanfictionLa vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre... Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...