* IL Principe e la Volpe *

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Hoseok Pov

Fin dalla mattina avevo capito che quella giornata non sarebbe stata delle migliori. Prima Yoongi con quella spazzatura, poi il mio miglior cliente che mi dava buca e, dulcis in fundo, quei maledetti Shadow. Eppure pensavo che con la morte di quel vecchio pervertito mi sarei liberato di loro. Che idea malsana. Nonostante fosse vestito elegante tanto da passare, quasi, per un uomo d'affari, il mercenario di quella gang era riconoscibilissimo, almeno ai miei occhi; mi fece strano che fosse in compagnia di Namjoon. Così quando quello stolto si tolse dalle palle, feci esattamente quello che speravano facessi, gli permisi di seguirmi nella mia stanza. Al rintocco delle nocche sulla porta, lasciai che la stessa si aprisse, in modo tale che quelli che sarebbero potuti diventare, nuovi alleati, entrassero. Guardai la mano perfetta di Namjoon, ricordando da dove veniva e quale fosse la sua storia; quasi mi dispiacque che non si ricordasse di me. - Non stringo le mani a chi si presenta senza invito. - dissi, giocando con il mio bicchiere pieno a metà di Bourbon.

Jungkook Pov

Non so cosa avesse in mente ma mi feci strada nella sua camera senza alcun permesso di Nam ma non ne avevo bisogno, era il mio ruolo quello: controllare la sicurezza del luogo. Rintracciai un paio di armi molto simpatiche ma decisamente poco utili in caso di attacco e fin troppo pesanti dal mio punto di vista e mi chiesi se, quella puttana, era davvero in grado di lottare; feci cenno a Nam che la stanza era sicura e lui entrò continuando a mantenere uno sguardo fisso e sicuro su quell'uomo. - Non offri nulla ad un uomo ricco e potente? Pensavo fossi più educato vista la tua fama da "Preferito di Min Yoongi" - Namjoon era divenuto un capo anche per la sua abilità di attaccare, scovare ed usare ogni più piccolo segreto del suo avversario. Mentre si accomodava sulla poltrona lì dentro versandosi da solo quel Bourbon catturando totalmente l'attenzione di Hoseok io ne approfittai per girare un po' nelle sue scartoffie non potendo non notare la sua postura rigida segno di essere in disconforto con qualcosa.

Sorrisi, ero il preferito di molti ma era logico che quelle capre mi associassero a lui. - Non è che non ho educazione. È proprio che non mi piacciono le persone presuntuose. - risposi. Non avrebbero trovato niente qui dentro, non ero così stupido da lasciare le mie cose in una stanza di albergo accessibile a chiunque. - Perché non arriviamo dritti al punto Kim. - dissi quasi annoiato. Tolsi la giacca, appoggiandola delicatamente sulla sedia adiacente. Mi sedetti nella poltroncina posta di fronte a lui, gomiti sulle cosce e mani intrecciate. Ero certo che non erano venuti per farmi del male altrimenti non sarei ancora vivo.

Namjoon prese qualche istante per rispondergli quasi stesse soppesando ogni parola; - Sono sicuro, non presuntuoso mio caro. C'è una piccola differenza... - prese un sorso dal suo bicchiere per poi continuare. - Sono venuto... come posso dire... a conoscenza di una sua stretta amicizia con gli Shadow... - non continuò il discorso, rimase in silenzio ad aspettare la mossa di quella puttana mentre passava il dito sul bordo del bicchiere. La sua era una tattica che non comprendevo a fondo, fatta di attese, frasi sospese e parole non dette puntata più a leggere la comunicazione non verbale dei corpi durante le trattative. Avevo finito di controllare la camera non trovando nulla di rilevante puntando così tutta la mia attenzione su quell'uomo dall'aspetto costoso. Capelli neri ordinati, un completo di ottima stoffa, leggero e di un grigio topo metteva in risalto quei lineamenti marcati e ben definiti. Le sue mani era delicate e ben curate segno che usava più la lingua delle armi.

Sospirai annoiato: - Ho amicizie strette con molte persone. Shadow e non. - risposi, poggiando la schiena alla poltrona. Mi annoiavano da morire queste trattative lente e piene di suspense, come se la vita di quelli come noi avesse tempo per giocare. - Ma se ti riferisci al vecchio dipartito, allora si. Me lo scopavo all'incirca tre volte a settimana. - e sorrisi. Quei sorrisi belli ma finti, che fai nelle circostanze in cui vuoi sembrare un po' meno psicopatico di quello che sei. Drizzai nuovamente la schiena: - Il punto è Tu, cosa vuoi da me. Non chi scopo o meno. - era dai tempi immemori che giocavo in due fazioni, più di due in verità. Ero stato cresciuto così ed era quello che sapevo fare meglio di chiunque altro ci avesse anche solo provato. Fosse venuto solo il cane a prendermi sarebbe stata più proficua quella giornata di merda.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora