La vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre...
Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...
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Jungkook Pov
Quando aprii gli occhi sentii dolore in tutto il corpo, ogni singola fibra gridava così come la mia testa e, per un attimo mi chiesi dove fossi; mi sentivo perso come non mai e più stordito del solito e, quando provai ad alzarmi persi per un attimo il respiro. La testa iniziò a girarmi vorticosamente trascinandosi la stanza intorno a me così come una fitta ad un fianco mi fece conficcare i denti nel labbro per il dolore. - Merda... avrei preferito restarmene a dormire... - Ogni cosa era dannatamente amplificata tanto da ferire ogni mio senso ma allo stesso tempo non riuscivo a mettere insieme i diversi tasselli e, solo quando mi voltai di poco, vidi Jimin e veloci flash iniziarono ad apparire ed odiai ogni singolo istante che ricordai. Ogni minimo dettaglio, parola, azione, pensiero mi fecero venire un conato di vomito. Ancora una volta avevo lasciato che accadesse ed ancora una volta sarei voluto ritornare in quel limbo per non sentire il peso di quelle azioni. Volevo ferire Jimin, non nel corpo, volevo passasse minuti che avrebbero avuto tutte le pene che l'inferno potesse offrire, milioni e milioni di anni concentrati per distruggere il rosa e mi voltai dall'altra parte. Quel dolore che sentii fu peggio di quel mal di testa o di quel buco nel fianco e, per un momento, sperai che Jimin avesse mirato più in alto. - Perché non lo hai fatto? - Sussurrai a lui che stava cercando di capire chi realmente fossi, come biasimarlo? Sentii gli occhi bruciare e qualcosa premere per uscir fuori ma mi trattenni.
Jimin Pov
Sembrava lui, con gli acciacchi ma sembrava il mio Jungkook. - Non muoverti troppo. - dissi, poggiando una mano sulla sua spalla. Dovevo fare in modo che non si sentisse troppo in colpa, che non si prendesse la responsabilità di qualcosa che non era successa; io non ero arrabbiato anzi, se avessi tenuto la bocca chiusa probabilmente adesso staremmo facendo l'amore. Come poteva farmi una domanda del genere? Sospirai pesantemente, aiutandolo a sistemarsi un po' meglio, anche se cercava di allontanarmi: - Devi prendere le medicine, quindi mangia e non fare storie. - mi guardò di traverso ma lo ignorai. - Ti ucciderò solamente quando avrò la certezza che non ci sarai più! Allora esaudirò il tuo desiderio. - il tono di voce era piatto, quelle parole non erano davvero rivolte a lui. Rimasi comunque immobile, aspettando che mangiasse almeno un pochino, poi avrei controllato le sue ferite e poi... non lo sapevo, per la prima volta non sapevo cosa potesse esserci dopo.
Mangiai sapendo che altrimenti mi sarei ritrovato un Jimin pronto ad imboccarmi cercando di combattere quel senso di nausea che mi stavo portando dietro. Troppi pensieri giravano nella mente ma solo uno premette più di tutti e non era certo ciò che era successo tra Jimin e San. Perché, in fondo, tra loro non era accaduto nulla confermandomi ancora una volta l'immenso amore che quel corpo così piccolo tra le mie braccia poteva contenere e fece male. - Potrei ucciderti prima che tu ne abbia la certezza! - Dissi, finendo la coppa e prendendo tutte le pillole che mi passò chiedendomi se avesse voluto drogarmi per farmela pagare. - Grazie... - dissi senza guardarlo nemmeno negli occhi e tornando a distendermi sul fianco sano sentendo un altro rivolo di sangue fuori uscire di poco e bagnare la garza; sospirai pesantemente, quel piccoletto era davvero il migliore sul campo ma continuando di quel passo avrebbe potuto ridurmi come un colabrodo. Con quel pensiero ed un peso sempre più pesante nel petto mi convinsi ad alzarmi, avevo ricevuto ferite ben più peggiori ma mi sentivo dannatamente assonnato come se le palpebre avessero quella tendenza a chiudersi senza il mio permesso e mi avviai verso il bagno dove avrei trovato l'occorrente per cambiare quella garza che mi stava dando fastidio. E magari una doccia fredda avrebbe aiutato a far passare anche quel dannato mal di testa. Ehehehe, siamo ancora vivi... Seriamente? Lo ignorai mentre entravo in doccia dopo essermi strappato anche la garza di dosso e lasciando che l'acqua lavasse via quelle strane emozioni.