Jungkook Pov
Sorrisi dentro di me a quel suo lasciarmi affogare sapendo che, invece, mi avrebbe tenuto stretto fino a quando non mi fossi svegliato ma glielo lasciai dire prendendomi tutte quelle attenzioni che mi erano sempre mancate, lasciando che le sue mani mi dessero quelle carezze, riempiendo parte di quel vuoto che quella vita mi aveva lasciato. Avrei voluto chiederglielo ogni giorno in realtà ma avrebbe finito col viziarmi e ne ero certo, così come mi cucinava i pancake o aspettava nel letto fino al mio risveglio per farmi dormire ed una volta terminato puntai gli occhi su di lui non riuscendo a trattenermi nel sorridergli mostrando tutti i denti; mi sentii felice e calmo, come un bambino pronto per affrontare la giornata o la nottata. - Ora i miei capelli profumano come i tuoi. - dissi scuotendo la testa vigorosamente facendo volare miriadi di goccioline in tutto il bagno e risi di gusto davanti alla sua espressione esterrefatta con occhi sgranati e bocca aperta riuscendo a sentire i suoi pensieri. Si, ti ha dato dell'idiota perché lo sei! - Si si pulisco io tranquillo. - sorrisi prendendo un ciuffo di bolle e soffiandogliele in faccia. - Ecco, ora non solo sembri un gelato alla fragola ma hai anche la panna sopra... vedi? - continuai posandogli altre bolle in testa e non riuscendo a fermarmi perché le sue espressioni mi stavano davvero mandando in delirio e se avessi continuato sarei morto soffocato per le mie stesse risate ma provai a contenermi restando comunque gioviale. - Allora... che si fa oggi? Che ore sono? Inizio ad avere fame! - dissi infine, pensando che le nostre giornate avevano sempre avuto ritmi differenti e che ci sarebbe voluto molto prima di trovare un equilibrio tra noi ed il mondo esterno.
Jimin Pov
Portai la testa di lato, guardando il mio Jungkook con altri occhi, ricordandomi rare occasioni in cui ero riuscito a vederlo così a suo agio e spensierato. - Ecco perché ti piace così tanto leccare questo gelato. - risposi sorridendo sornione lasciandogli fare quello che voleva. Ero in balia di Jungkook sotto tantissimi aspetti e non avrei mai messo freni al suo usarmi nei modi che preferiva. Uscimmo dalla vasca, gli passai l'asciugamano sulla testa, alzandomi sulle punte: - Fuori è buio quindi sarà ora di cena, ti va di uscire? - gli chiesi facendo, poco dopo, lo stesso con me. Ma prima di uscire dal bagno, lo guardai ancora un po' e sorridendo: - Grazie... - dissi. Quella parola era rivolta a tutti e tre, soprattutto al Jungkook che mi aveva promesso che sarebbe rimasto nonostante tutto e potevo vederlo, quando in silenzio si lasciava trasportare fuori, erano i suoi occhi a farmelo capire, dandomi la possibilità di amare anche lui. Chissà se avremmo potuto affrontare discorsi più spinosi, adesso che aveva fatto pace con tutti i suoi se; molte questioni tra di noi non erano mai state risolte, perché tutto sfociava nella violenza verbale tra me e lui, lasciando tante cose in sospeso; ma ce n'era una che mi premeva più delle altre, la stessa che lo aveva fatto tornare da me. C'erano 24 gradi a Seul e aveva ripreso a piovere, optai per una camicia celestina con le righe rosse, un Jeans nero e gli scarponcini: - Sei mai stato al Cafe Mirror Room? - chiesi mentre sistemavo i capelli. Era da troppo tempo che non facevo un salto in quel ristorante e desideravo portarci il mio Jungkook, in qualche modo era romantico quel posto ed io mi sentivo stranamente così.
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𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌 *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*
FanfictionLa vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre... Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...