Yoongi Pov
- Spegni gli abbaglianti. - ordinai, aprendo lo sportello della macchina. Il ragazzo era piegato su se stesso, la faccia piena di sangue e un'espressione di smarrimento sul volto. Non capivo perché ma sentivo di averlo già visto: - Signore, può essere una trappola. - disse Yoo bloccandomi per il braccio. Girai lentamente il volto guardando con sguardo glaciale quella mano sul mio vestito. - Toglila. - dissi. Quando non sentii più pressione, scesi dalla macchina con l'ombra subito dietro di me. Mi avvicinai lentamente, si teneva il fianco cercando di guardare dalla mia parte. - Non voglio farti nulla. - dissi e per non so quale motivo, mi credette. Presi un braccio passandolo intorno al collo, spingendolo in modo da mettersi in piedi; non ci riuscii. - Gong Yoo. - non aggiunsi altro, lo prese in braccio portandolo dentro. - Jimin chiama il medico. - dissi, facendo strada verso la mia camera da letto. Lo adagiò piano, forse per via delle smorfie di dolore che, ogni tanto, facevano capolino sul viso di quel ragazzo. - Puoi andare se vuoi. - dissi. La schiena del mio scimmione si fece dritta: - Signore, non credo sia opportuno lasciarla qui da solo. - sorrisi scuotendo la testa. - Non credi che se avesse voluto farmi fuori fosse già con una pallottola sulla fronte e non sul mio letto? - chiesi e lui sospirò scuotendo la testa. - Signore mi preoccupo per lei. - rispose ed io gli carezzai un braccio. - Hai gusti discutibili in fatto di uomini. - una voce bassa, quasi da soprano, proveniva dal letto di fronte al nostro. - Allora sai parlare. - dissi guardando negli occhi il mio ospite. - Nonostante possa essere eccitante un uomo cosi possente, non è il mio tipo. - vidi Yoo divenire rosso in viso sgranando gli occhi di poco. Quello del ragazzo fu un misto tra un sorriso e una smorfia di dolore. - Non sforzarti. - dissi, tornando serio.
La porta si aprì di scatto, rivelando una persona sudata e con il fiatone: - Yoongishi. - disse parandosi di fronte a me. - Doc, va tutto bene? - chiesi ma cominciò a palparmi. - Dove, chi, quando. - iniziò. Non riuscivo a togliermelo di dosso, Gong Yoo lo sollevò da terra spostandolo di poco: - Doc non sono io a stare male. - e il medico sgranò gli occhi. - Quel bastardo di Jimin. - ed io capii che quel piccoletto ne aveva inventata una delle sue. Quando ebbe di nuovo i piedi per terra gli indicai il mio letto, lento si avvicinò al ragazzo: - Dove ti hanno ferito? - chiese tornando il medico che era. Alzò di poco la maglietta, uno squarcio partiva dal fianco sinistro fino ad arrivare all'osso iliaco, che notai era squisitamente sexy. - Chi hai fatto arrabbiare? - chiese Doc ma il ragazzo divenne nuovamente muto. Lo privò della maglia, mandai via Yoo e una volta tolta la giacca, mi diresse verso la porta: - Non andare. - disse ed io mi bloccai sul posto. Voltai lo sguardo verso di lui e suoi occhi fissavano i miei; tornai indietro sedendomi sul bordo del letto. - Devo portarlo con me. - annunciò il medico e il ragazzo non era per niente d'accordo. Continuava a scuotere la testa: - Doc, quante volte mi hai ricucito? - chiesi e lui assottigliò lo sguardo. - È diverso. - scossi la testa. - Ci sono io li, devi farlo qui e adesso. - e comprese cosa volessi dirgli. Si, non voleva seguire il dottore e io l'avevo accontentato ma faceva comodo anche a me; nessuno doveva sapere di lui. Dopo quasi un'ora, che passai seduto a fissare gli occhi del ragazzo che coricato nel mio letto, non aveva smesso un attimo di guardare i miei; Doc completò la sua opera andando via. Sarebbe tornato l'indomani per controllare la ferita e portare delle medicine. - Yoongi. - chiamò Jimin facendomi segno di uscire. Si era addormentato ed io ne approfittai per sgranchirmi le gambe: - Ho guardato le telecamere intorno al perimetro e l'unica cosa che posso dire è che arriva dal quartiere Gahoe-dong. - corrugai la fronte, era parecchio lontano. - Non è comunque una nostra giurisdizione? - chiesi e Jimin disse si. - Lo è ma non spiega come ha fatto ad arrivare fin qui. -
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𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌 *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*
FanfictionLa vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre... Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...