Namjoon Pov
In quei mesi avevo sviluppato la convinzione di non essere io quello sbagliato, che sarei dovuto essere io il centro del mondo di Jungkook senza rendermi conto che, nel mio, c'era lui. Spesso mi soffermavo davanti la porta di quella che sarebbe dovuta essere la sua stanza, immaginandolo uscire da lì sudato e con l'affanno dopo una sessione di allenamento intensa e mi domandai cosa fosse realmente per me quel bambino divenuto ragazzo e poi uomo in un battito di ciglia. Mi ritrovai vecchio e inconsapevolmente statico nel mio essere e nelle mie abitudini tanto da averlo dato per scontato. Ma non commettiamo tutti questo errore? Si, ed io lo stavo pagando con quella mancanza riempita solo da pensieri folli. Io e Jin riuscimmo a rientrare con l'aiuto dei pochi superstiti di quel massacro a cui nemmeno io volevo crederci ma al quale eravamo destinati perché troppo ostinati, forse troppo intrisi dei nostri stessi peccati per poter vedere la realtà sotto un fascio di luce; realtà che mi accecò quella stessa notte con la forza di cui Jungkook era rivestito. Il suo essere, il suo sguardo, i suoi movimenti erano mossi da qualcosa che io avevo compreso solo nel momento stesso in cui puntò la sua pistola su Jin pregando qualunque Dio in ascolto di prendere la mia esistenza pur di lasciare in vita quell'uomo che aveva deciso di seguirmi e servirmi devotamente.
Avevo allontanato Kook per il mio ego, avevo preteso che mi desse tutto nascondendomi dietro quella dannata facciata da leader che mi ero costruito, lasciando che il Namjoon che lo aveva cresciuto andasse alla deriva come ogni cosa. - Ci abbiamo provato. - sussurrò Jin una volta medicate le ferite e sentii un velo di tristezza nella sua voce riconoscendo il fatto che anche lui, in qualche modo, era affezionato a Jungkook e a tutto quello che portava con sé e non gli diedi nessuna colpa per aver provato a farlo fuori in passato perché, come mi aveva insegnato quel ragazzino, in amore come in guerra tutto è lecito. Eravamo nati per combattere, per la guerra ed il sangue e come tali non potevamo sottrarci al destino di incombere sotto passioni travolgenti ed amori distruttivi e sospirai cercando di fermare la mia mente. - Non abbastanza Jin... c'è troppo silenzio... - avevamo affrontato quella discussione fin troppe volte arrivando anche a litigare così come litigai con me stesso: se da una parte ero rassegnato nel lasciarlo vivere la sua vita insieme a quel rosa, dall'altro avevo il bisogno ossessivo e profondo di riaverlo senza però trovare una via di mezzo. Ero arrivato a metterlo alle strette ad un bivio costringendolo a scegliere per via di quell'insensata idea che Black e Shadow non potessero convivere. - Lo so Nam ma a cosa ha portato tutto questo? Abbiamo giocato alle sue regole e cosa hai ottenuto? Pallottole di ferro e tagli profondi senza contare le perdite materiali... - lo fermai posandogli una mano sulla guancia, uno dei luoghi che più mi dava serenità al mondo. - Non è questo e lo sai. Nella mia intera esistenza c'è lui, in ogni ricordo, in ogni piano, in ogni scelta fatta e.... - mi fermai abbassando lo sguardo, mi sentii debole a quel pensiero ma di fronte a Jin sapevo di potermelo permettere così come conoscevo il suo amore essere profondo per me già da tempo. - In ogni futuro c'era lui. Sembra ridicolo ma senza di lui ogni successo, ogni giornata, anche ogni respiro è privo di quella scintilla che riusciva a tenere accesa in me. - mi pentii immediatamente di quelle parole vedendo lo sguardo di colui che aveva catturato il mio cuore velarsi. - Sembra quasi che tu lo ami... - e quelle parole pesarono mettendomi di fronte a ciò che avevo sempre saputo, in qualche modo ignorato e sorrisi amaro. - È diverso, non è come quello che io provo per te. - ed alla mia risposta lo vidi sgranare di poco gli occhi e mi resi conto che, in tutto quel tempo, non mi ero mai preso la briga e tanto meno concesso di parlargli apertamente di quei sentimenti che nascevano in me nei suoi confronti; mi venne naturale lasciare sulle sue labbra un lieve bacio quasi per timore che potesse ritrarsi e sparire così come aveva fatto Jungkook. - Sono legato a lui e, in qualche modo, gli devo ogni cosa... - Ero superbo ed avevo sempre creduto di essere stato io ad usarlo per creare quella vita che meritava quando, in verità, lui mi aveva donato quel mondo che avevo sempre desiderato senza mai chiedere, senza mai lamentarsi ed io, quasi inconsapevolmente, lo avevo viziato perdonando ogni sua alzata di testa ed ogni suo capriccio.
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𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌 *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*
FanfictionLa vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre... Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...