* Stagione di caccia *

141 7 0
                                    

Jungkook Pov

Arrivammo nel nostro distretto nel giro di poche ore e congedai Kai, non avevo bisogno di lui per quella missione molto probabilmente e da un lato volevo risparmiargli la strigliata che, Namjoon, gli avrebbe sicuramente dato. Parcheggiai la moto in garage e presi l'ascensore; dallo specchio lì dentro riuscii ad esaminare i segni che Jimin aveva lasciato sul mio corpo e per un attimo le mie dita sfiorarono quei punti su cui potevo sentire ancora le sue dannate labbra infuocate ed i suoi denti per non parlare dello zigomo spaccato che mi aveva amabilmente regalato prima di lasciare il suo appartamento. Il cuore prese a correre man mano che l'ascensore saliva e cercai un modo per nascondere quei segni ed in mente me ne poteva venire solo uno: infliggermi da solo delle ferite! Veloce passai una lama sulla mia pelle incidendo in più punti sperando che Namjoon non si fosse accorto di nulla. La porta dell'ascensore si aprì rivelandomi quel salotto che il mio capo aveva elegantemente ammobiliato e, lì, lo trovai ad attendermi di spalle con le braccia conserte. - Finalmente Jungkook... Non ho ricevuto nessun rapporto e spero tu abbia una buona mo... - si bloccò non appena i suoi occhi si posarono sulla mia figura, mi sentii studiato e sotto esame quasi scomodo così cercai di far finta di nulla. - Ho quello che mi hai chiesto, importa solo questo no? - cercai di essere il solito me ma come era essere me?

Un sorriso apparve sulle labbra del capo ma i suoi occhi erano freddi e calcolatori e sapevo che la sua mente stava elaborando il tutto. - Quanto ci possiamo fidare di questa fonte? - a quella domanda immagini di quel che avevo passato con il Black affiorarono alla mente, non avevo nulla che potesse davvero provare la veridicità di quelle parole se non una promessa tacita sigillata col sangue. - Scopriamolo... - risposi con l'eccitazione per una nuova caccia e la rabbia nel caso quella fosse stata solo un depistaggio. - Seguiamo la strada che ci è stata rivelata... Jin... Dove è Jin quando serve??? JIN POTRESTI GENTILMENTE MOSTRARCI QUEL TUO BEL FACCINO O DEVO VENIRE LI A PRENDERTI? LO SO CHE MI SENTI!!!!! - Sbarrai gli occhi a quella frase, non aveva mai visto Namjoon così in confidenza con qualcuno specialmente durante la messa a punto di una nuova missione, non ero l'unico ad essermela spassata quella notte. Jin apparve raggiungendoci con passo lento quasi a sfida di Nam e risi nel vedere il loro scambio di sguardi. - So che hai l'intero controllo sul sud Seoul ma ho bisogno che tu vada oltre i confini, puoi darmi la sicurezza entro questa notte? - chiese il più alto di grado - Consideralo già fatto... Kook... C'è del pollo in frigo... E del fondotinta per quei succhiotti... - disse l'hacker sorridendomi e per un attimo il sangue mi si gelò nel vedere l'espressione di Namjoon così cercai di defilarmi nella mia stanza delle armi nella speranza di non ricevere altre domande. Avevo bisogno di rivedere le armi che avevo nascosto sul corpo, specialmente il set di coltellini per prepararmi per l'imminente partenza. - Partiamo per le 21.00, usa pure la tua Ninja se ti fa comodo io prendo la Maserati blu. Non dimenticare nulla. - Nam apparve sulla porta con quella notizia facendomi quasi perdere la pazienza. - Ovviamente è per evitare altre 17 morti inutili... - continuò per poi lasciarmi solo.

Merda..... Pensai sperando che Jimin non fosse stato presente in quel posto o Namjoon mi avrebbe fatto fuori sul serio quella volta. Dentro ero a soqquadro, sentimenti che prima riuscivo a tenere a bada, a zittire ora gridavano e quella perdita di controllo iniziò a rendermi più instabile che mai. Avevo bisogno di uccidere, di vedere il sangue sgorgare dalle ferite e, durante un veloce riposino per recuperare almeno un minimo di forze sognai quell'uomo. Sentii il cellulare squillare destandomi da quel torpore in cui mi ero chiuso riportandomi alla realtà; il sole era tramontato, presi il telefono e risposi - Si parte. - mi disse la voce dall'altro capo prima di riattaccare segno che era arrivato il momento di entrare in azione. Nel mio borsone avevo per lo più armi per un combattimento ravvicinato o per veloci e silenziosi attacchi da lunga distanza con solo una coppia di rivoltelle.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora