* Sete nel deserto *

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Namjoon Pov

Erano passati due giorni da quando Jungkook ritornò da solo in sede, ferito e con lo sguardo vitreo e ripensai al bambino che, molti anni addietro, avevo incontrato per caso e che mi fece talmente tanta pena da voler dividere quel poco che avevo con lui. Non sapevo cosa passasse nella sua mente, così come ignoravo i dettagli della relazione con il Black, che, in parte, avevo deciso di accettare solo per la salvezza degli Shadow. Ma qualcosa suonò decisamente fuori posto in quell'appartamento più silenzioso di un cimitero ed ebbi l'impressione che, ogni singolo membro, si stesse trasformando in fantasma sotto i ripetuti colpi di quell'esistenza. Sospirai mentre mi appoggiavo alla scrivania, cercando di trovare un modo di tenerci insieme così come avrei trovato una qualsiasi soluzione per tenere insieme i miei possedimenti. - Nam? Mi dispiace interromperti ma abbiamo nuovamente problemi a Yongsan. - Credetti subito che fosse qualche mossa dettata dal capriccio di quel nanetto di Yoongi e non potevo permettergli di continuare a minare quel distretto mentre avevo trattative ancora in atto. - Entra pure Jin... - sospirai ancora, trovando la notte stranamente opprimente in quei ultimi giorni. - Dammi pure i dettagli. - Tenni gli occhi chiusi mentre la sua voce efficiente e chiara mi dava le informazioni necessarie. - Zona a Nord-est sul confine con Seong-dong. Non sono in molti, circa una trentina, ma credo che aumenteranno. - Non amavo quella notizia né tanto meno che non mi avesse detto chi c'era al comando di quei topi che infestavano la mia città. - Eeee? - provai ad incalzare muovendo in circolo la mano, mentre buttavo la testa all'indietro avendo una visuale di lui al contrario. - C'è Jimin in prima fila, credo sia opportuno mandare Kook, forse possiamo usar... - non lo feci terminare facendogli segno di fare silenzio stringendo un pugno in aria.- Non permetterò a voi bimbi di rendermi le cose ancora più difficili... credi davvero che potremmo mandare Jungkook lì in mezzo con la possibilità che possa far fuori i suoi stessi uomini ancora una volta? E di certo non manderò quei tuoi inetti. - non ricevetti risposta segno che Jin aveva compreso l'errore del suo ragionamento. - Manda comunque i suoi cani con Chan... e Jin... la prossima volta usa la tua lingua solo per allietarmi, non per pensare. - lo congedai con un gesto ed un po' fece male doverlo trattare così ma ero il suo capo; da quando aveva tentato di far fuori Kook alle mie spalle le cose tra noi si erano freddate quasi non riuscissi più a fidarmi di lui così come di Jungkook. Mi spostai in salotto tra un pensiero e l'altro, e constatai che Taehyung aveva lasciato nuovamente la porta aperta della sua stanza mentre, al contrario, quella del mio piccolo socio rimaneva serrata e sapevo che non aveva toccato cibo da quando era arrivato. Con passo lento mi avvicinai a quella porta che, ovviamente, non rivelava alcun suono. Avrei dovuto accertarmi che stesse bene ma non ero io a doverlo fare. - Joon, Chan sarà pronto a breve con i segugi. Li seguirò e ti terrò aggiornato. - la pulce che mi teneva costantemente in collegamento con Jin fece risuonare la sua voce senza però risvegliare in me quella voglia che avevo nel possedere ogni cosa, quel desiderio di innalzarmi sopra chiunque e quell'appagamento nell'assaggiare un'altra fetta di potere. Mi sentii vuoto, per un attimo, proprio come vuota sembrava quella casa in quel silenzio.

Chan Pov

Ero nella mia stanza nell'edificio adibito ai segugi di Kook, annoiato fino alla morte e stanco anche di bere e scopare che quello stronzo di Jin si fece sentire. - Che ti serve? - risposi lasciando intendere che, in qualche modo mi stesse disturbando. Sinceramente mi piaceva quel gentlemen subdolo ma in quel momento volevo solo starmene disteso. - Problema a Yongsan, muovete il culo e fermate Jimin ed i suoi scarafaggi... per me non importa come... magari chiuderò anche un occhio o due... o tre... - Non disse altro per poi mandarmi le coordinate e mi ripresi al solo pensiero di poter combattere contro quel tipetto scialbo che si credeva all'altezza di poter tenere quel cane randagio di Kook in gabbia. Indossai la mia divisa migliore per quell'occasione e fischiai per i corridoi di quell'edificio richiamando i cani a me e preparandomi a segnare, ancora una volta, il nostro territorio. Auto e moto si mossero ad ondate per raggiungere i territori segnalatomi e mi fu difficile trovare quel pezzo di merda a causa del suo cambio di colore in mezzo a quegli uomini in nero quasi fossero ad un funerale, davvero una brutta scelta di stile. Parcheggiai la moto non poco lontano da lì e mi diressi subito verso il mio unico obiettivo senza però far cadere a terra sotto le mie bamboline tre dei suoi. - Ma guarda chi si rivede... Jiminie. - puntai i miei occhi chiari su di lui mentre scandivo perfettamente ogni singola sillaba di quella frase.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora