* I segreti di una Geisha *

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Jimin pov

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Jimin pov

Le due notti prima di quell'incontro, non riuscii a dormire, qualcosa dentro mi stava tormentando. Non compresi cosa realmente fosse, se l'incontro di per sé o qualcos'altro; c'era qualcosa che non mi convinceva e non capire cosa mi rendeva instabile e pericoloso, più di quanto già non lo fossi. Ancora, i raggi del sole, non volevano sorgere in un cielo sereno, almeno lui. Era diventata un abitudine dormire abbracciato a Jungkook, la sua presenza mi salvava da un possibile esaurimento nervoso, certo quando non era lui a procurarmelo. Sorrisi, guardando il viso angelico del mio uomo; aveva la bocca semiaperta, gli occhi chiusi e un'espressione beata. Chissà dove se ne andava quando si lasciava andare alla stanchezza, avrei voluto essere anche li. Passai leggera la mano su quella pelle candida e per un attimo pensai di lasciar perdere tutto e rimanere così, al riparo, lontano da tutto e soprattutto, lontano da quei due. Ormai si erano accorti che le loro file erano state decimate ed ero certo che sapevano perfettamente chi gli avesse tolto parte del terreno che avevano cercato di coltivare; così come ero certo che, il loro culo moscio, stava tremando. Loro stessi ci consideravano il meglio di entrambe le gang, quindi erano consci di quanto pericolosi potessimo essere insieme. E lo eravamo davvero! Jungkook freddo e determinato, capace di uccidere solamente con delle piccole stelline di metallo; o distruggere un palazzo con decina di persona ed uscirne vivo. Io, forse più pacato ma altrettanto nocivo, perché con un solo sguardo sapevo dove colpire per sterminare anche il più grande dei capimafia. Ed era esattamente su questo che puntavamo, solo con il terrore quei due imbalsamati avrebbero corso ai ripari ma niente mi avrebbe impedito di ottenere quello che avevo desiderato fin da quando Jungkook mi diede lo straordinario onore di dividere la sua vita con la mia. I suoi occhi fremettero, segno che si stava svegliando perciò mi bloccai, smettendo anche di respirare; che dormisse ancora un po' era presto ed io volevo fare qualcosa per il mio amato. Così in silenzio, mi alzai preparando la colazione, sarebbe stata una giornata pesante per lui e, quasi mi sentii in colpa di metterlo di nuovo davanti a quello stronzo del cazzo.

Jungkook Pov

Quando mi svegliai mi venne quasi naturale allungare la mano ma, accanto, solo un posto vuoto ed aprii gli occhi di scatto confondendo ancora la realtà con gli incubi che mi accompagnavano ogni notte e, dentro, quel senso di vuoto che piano andò colmandosi quando realizzai di essere in casa, nel letto di Jimin e dei suoni mi giunsero dalla cucina. Mi passai una mano tra i capelli togliendomi di dosso quella sensazione, per poi dirigermi dove il mio amore stava preparando la colazione andando ad abbracciarlo da dietro e inalando il suo profumo. - Per fortuna sei qui. - dissi per poi lasciargli un bacio sui capelli; volevo godermi ogni secondo con lui non pensando a quello che ci attendeva. - Dimmi che stai facendo i pancake. - Gli dissi quasi supplicante avendo, però, quell'inspiegabile senso di inquietudine dentro, convincendomi che era sicuramente dovuto ai cambiamenti di quei giorni. - Comunque... - iniziai a dire ma mi bloccai non sapendo nemmeno io cosa avessi voluto dire, forse era solo il bisogno di colmare quel silenzio che mi stava bombardando rendendomi ancor più nervoso.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora