* Il seme del sospetto *

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Jimin Pov

Mi era diventato difficile non sapere nulla di Jungkook, non riuscire a vederlo anche per un attimo; così di sfuggita, in modo da memorizzare per la milionesima volta il suo viso. Strano quanto una persona come me, potesse pensare così intensamente a qualcuno; avevo dedicato la mia vita a Yoongi, tutto era in funzione di lui. La sua protezione, tenerlo in vita, fare ogni cosa mi venisse richiesta e mi andava bene così! Mi andava bene lasciare me stesso da parte per dedicarmi ad una vita che ritenevo e, ritengo tutt'ora, più preziosa della mia. Eppure, quando Jungkook entrò prepotente nella stessa, le mie priorità cambiarono tanto da farmi desiderare di vivere la mia esistenza. Perché quel ragazzo aveva messo semi in una terra incoltivabile, facendoci crescere radici robuste. Nel modo in cui credevo più sicuro, lo guardavo da lontano, seguendo un puntino sullo schermo che pareva fosse sempre una biglia impazzita. In quel modo la mia già precaria stabilità mentale, per qualche minuto, riusciva ad essere meno pericolosa.

Fu per quello che non credetti alle parole di quel hacker, che subdolo cercò di mettere cimici lì dove non avrei mai sospettato e, fu per lo stesso motivo che, quando vidi qualcosa lasciata vagare in quel buco nero fatto di numeri e codici, avendo di nuovo la mia firma, non esitai ad aprire. Per qualche istante non sentii niente: il mio cuore battere, i rumori ovattati provenienti da fuori, i miei pensieri. Un unico video continuava a trasmettere le stesse immagini in loop, quasi a voler rendere chiare a chi lo stesse guardando, ogni piccolo dettaglio che lo caratterizzava.

Jungkook con una persona che non conoscevo, qualcuno che era stato nascosto nelle retrovie. Jungkook stretto al muro, le sue mani sul viso dell'altro, la bocca abbastanza vicina a quel sacco di merda da sembrare quasi un bacio. Fuoco, dentro di me sentivo solo il fuoco iniziare a bruciare tutto, cercando di distruggere quel giardino che avevo cominciato a coltivare. Presi un respiro profondo, ricordando tutto quello che era successo con Jungkook da quella famosa sera. Le parole scambiate, le promesse, quel trasporto persi l'uno dentro l'altro.

E poi ancora il suo tentativo di suicidio, il mio nel desiderio di raggiungerlo, le corse scappando da morte certa. Non era possibile che tutto fosse stato solo una menzogna. Non potevo credere che quel ragazzo fosse davvero così subdolo; senza accorgermene portai la mano sul collo, ove la cicatrice rimase ben visibile anche dopo la sua guarigione. Sentire la pelle in rilievo mi riportò con i piedi per terra, lontano dal gioco di Seokjin e da qualunque sospetto stava cercando di insinuare in quella relazione. Conservai comunque il video, criptato e coperto da una password; nonostante credessi con tutto me stesso alle parole, ai gesti, alle scelte di Jungkook; un piccolo verme aveva cominciato a scavare un tunnel dentro di me.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora