* Entropia*

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Jimin Pov

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Jimin Pov

Mi lasciai andare contro il suo petto, chiudendo gli occhi, facendomi cullare solo dal suono del suo cuore; del suo respiro. Dai suoi passi che leggeri attraversavano quel terreno fino ad arrivare alla macchina; avrebbe visto le sue mani sporche una volta lasciato andare ma era inevitabile. Salimmo in macchina e nel tragitto che occupò per raggiungere il lato passeggero, potei permettermi un lamento, l'unico che avrebbe sentito quella notte. La macchina sfrecciava silenziosa per quelle vie che sembravano non appartenermi più, con lo sguardo rivolto a Jungkook; memorizzavo ancora una volta il suo viso. Gli scatti della mascella quando la stringeva, la lingua che passava all'interno della guancia, le labbra esposte segno che stava riflettendo. - Sono un completo idiota. - dissi, non volendo usare una parola meno carina. E mi riferivo a tutto, alla mattina, al mio cedere a quel cretino che mi portavo dentro, a rivangare un passato che era tale. Sospirai e anche quello mi fu difficile. Finalmente vidi le mura di casa nostra e per un millesimo di secondo il mio corpo mi stava abbandonando, mi imposi di rimanere lucido, ancora un altro po'.

Jungkook Pov

Non gli risposi, non subito, non sapevo quanto era realmente con me in quella macchina o meno e, nuovamente, lo presi piano stringendolo quel poco a me. Le parole avrebbero aspettato, il mondo avrebbe potuto aspettare ed una volta dentro andai ad adagiarlo sul letto. Fanculo alle lenzuola, ne avrei comprate di nuove; l'assassino in me sembrò comunque restare sveglio sotto la superficie mentre andavo a denudare il caldo corpo del rosa mandandomi scosse tra il piacere ed il dolore del vederlo così. - Aspetta... vado a prendere qualcosa per ripulirti... - Non era una grande idea metterlo sotto la doccia o avrebbe perso ancora altro sangue così, con pazienza, andai a ripulire ogni centimetro di quella sua pelle candida senza però avere alcun segnale da parte sua, né una smorfia, né un insulto o imprecazione. - Coglione... sei stato un coglione... ed io sono doppiamente coglione... - dissi a denti stretti non sicuro mi ascoltasse. Quando finalmente riuscii ad avere una visione più o meno decente del suo corpo mi concentrai sulla schiena domandandomi se era il caso di cucire parte di quelle ferite in modo da velocizzarne la guarigione. - Jimin, stronzo patentato con una fragola in testa... vuoi darmi una cazzo di risposta? - Stavo davvero alzando la voce? Non lo sopportavo quando parlava di cose a me poco piacevoli ma allo stesso tempo non sopportavo quel silenzio che si era portato andando a prendere, frustrato, delle bende in bagno.

Rimanevo in silenzio, immobile, sopportando da solo quel supplizio e pensai che un po' me l'ero meritato. Mi venne da sorridere quando diede ad entrambi del coglione, lo eravamo davvero. Alternavamo momenti idilliaci a momenti di totale distruzione, eppure, tornavano sempre ad essere Jimin e Jungkook; tornavamo ad essere noi. Ed io mi aggrappai a quel noi, perché era sempre stato quello che volevo: con gli alti e i bassi, con il sangue e senza; con le guerre e con la pace. Mi resi conto che, anche senza il nostro aiuto, la mia strada con quella di Jungkook erano intrecciate: che nonostante tutto ci saremmo trovati e niente ci avrebbe poi diviso. Ci credevo al destino, a quelle pagine e pagine scritte di vita altrui, che aspettavano solo di essere percorse; ed io la mia l'avevo resa così accecante per lui che era difficile non vederla. Quando lo sentii tornare, indossai di nuovo la maschera del Jimin forte, che non sente dolori: - Impertinente che non sei altro, a cosa devo rispondere? - mi ero forse perso la domanda? L'aveva posta? Mi stavo dimenticando qualcosa?

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora