* Accalappiacani *

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Namjoon Pov

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Namjoon Pov

Non sono certo di quanti giorni passarono da quell'incontro con Kook ma ero certo che, da quando se ne andò, ogni cosa sembrò ghiacciarsi, il tempo a Seoul sembrò fermarsi totalmente mentre gli ultimi lavori per ricostruire il palazzo terminavano. Dall'esterno nessun segno, nessuna presenza di quel ragazzo psicopatico come fosse scomparso dalla circolazione e non sapevo se era un bene o un male; lo stesso destino era toccato ai Black che, da quanto sapevo, avevano anche smesso di rivendicare quei distretti ad ovest di Seoul facendomi credere che, Jungkook e Jimin non fossero solo due pedine qualunque. Fissai lo scenario che si stendeva ai miei piedi da quella finestra chiedendomi cosa fossimo noi ai vertici di quella vita malsana e solitaria senza coloro che, fedelmente, ci portavano tutto ciò che chiedevamo su di un piatto d'argento. Sapevo perfettamente che una parte di me non avrebbe mai rinunciato a Jungkook, non tanto per il potere che aveva di ottenere ogni cosa volesse, ma più per la parte umana a cui mi ero con gli anni inconsapevolmente attaccato quasi morbosamente e, in quel momento, la porta si aprì rivelandomi Jin un po' impensierito. Altra merda in arrivo, pensai guardandolo con aria interrogativa. - Ricordi l'ultima battaglia? In cui quasi tutti i segugi vennero fatti fuori mentre gli altri si diedero per dispersi? - quella domanda non mi piacque quasi sapendo dove, tutto quello, mi avrebbe portato. - So per sicuro che sono vivi da qualche parte... maaaa... il bello arriva ora. - Continuò lui facendomi spazientire ancora di più e feci segno con la mano di continuare. - Ho perso i contatti con altri sottoposti, per lo più gente impegnata nelle prime fila, ottimi candidati per essere dei segugi. - terminò ed il suo sguardo non mi lasciò fraintendimenti facendomi arrivare esattamente dove non avrei voluto. - Trovali... ora... non mi importa come, trovali e ripuliscili. - Ordinai e lui uscì andando a fare il lavoro per cui era nato. Non importava delle morti che ci sarebbero state, delle perdite, delle rivendicazioni, di possibili effetti negativi a lungo termine perché sapevo che, se avessi lasciato andare, Kook sarebbe tornato ma non con una bandiera bianca in mano e, nelle condizioni in cui eravamo, non credevo avremmo retto.

La mente iniziò a lavorare piani su piani ma, in ognuno di essi, Jungkook era vivo ed al mio fianco alla fine ed iniziai ad odiarlo perché mi distraeva dal mio reale obiettivo. Mi sarei dovuto impegnare a distruggere quel fantasma di Yoongi invece di pensare a quel cane randagio. Mi chiesi quanti uomini avevo perso e quanti ne stavo perdendo; conoscevo bene ogni singolo rifugio dei segugi domandandomi se mai Kook sarebbe stato tanto stupido o, al tempo stesso, astuto da nasconderli proprio in territorio dove non avremmo mai sospettato ed una luce mi si accese correndo subito dopo da Jin. Spalancai la porta facendolo sobbalzare sulla sedia ma poco importava, sul volto un sorriso di vittoria - Non ti arrovellare troppo, manda un gruppo dei tuoi a Gangdong, sono sicuro troveremo qualche traccia nella vecchia base di quel bastardo... - Jin mi guardò sorpreso dopo essersi ripreso e ricomposto, solitamente avrei riso a quelle sue grida ma in quel momento ero troppo preso dallo stanare quel ragazzino di strada. - O-ok... consideralo fatto Nam... ma, che ne facciamo di Kookie? In caso dovessimo trovarlo? - a quella domanda tornai serio avvicinandomi a lui fino a porre il mio viso a pochi millimetri dal suo agganciando il suo sguardo e l'attenzione di ogni sua cellula. - Portamelo vivo o sarò costretto a dover rovinare questo bellissimo completo da milioni di won con il tuo bel sangue caldo. - sorrisi sul suo viso mentre lo vidi ingoiare a vuoto. Ero stato chiaro già in passato sul fatto che non avrebbe più dovuto sfiorare Jungkook ma, rimarcarlo, non faceva mai male, soprattutto se mi deliziava di quella sua espressione terrorizzata ed eccitata allo stesso tempo e mi venne naturale passarmi la lingua sul labbro mentre con gli occhi lo stavo già spogliando. Mi costrinsi però ad allontanarmi perché il dovere veniva prima del piacere e solo ad operazione conclusa avrei dato un po' di attenzioni anche a lui domandandomi quanto tempo passò dall'ultima volta che assaggiai quelle sue labbra piene.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora