Namjoon Pov
Avevo passato la notte in bianco, sarei dovuto essere felice per la mia salita al potere ma qualcosa mi irritava terribilmente; il sole era ormai sorto da un bel po' e quel cane pazzo di Kook non aveva dato alcuna notizia. - Allora Jin, hai ricevuto notizie da quell'idiota? - chiesi al mio sottoposto mentre scendevamo dall'auto fermatasi nel parcheggio privato di quell'enorme edificio che avevo acquistato e che sarebbe stato il nostro quartier generale. - Idiota chi?! - quella voce mi giunse dalle spalle e quando mi girai lo vidi mentre giocava con un coltellino appoggiato alla sua Ninja nera e rossa. Rimanevo sempre sorpreso dalla sua abilità di manovrare quegli oggetti con così tanta disinvoltura. - Vedo che ti sei cambiato! - osservai - Bene, posso presentarvi ufficialmente la nostra base. Dentro troverete qualche bella sorpresa. - dissi infine sistemandomi l'abito per poi fare strada a Jin e Kook, avevo programmato ogni cosa nel minimo dettaglio e nulla avrebbe mandato i miei piani all'aria. Prendemmo l'ascensore arrivando all'ultimo piano di quell'immenso edificio e, non appena le porte si aprirono loro esclamarono estasiati: davanti a noi un grande salotto si stendeva imponente, sullo sfondo le vetrate permettevano una perfetta visuale della città che si stendeva ai nostri piedi.
- È solo il soggiorno, e non è la parte più forte! - dissi mentre con disinvoltura tolsi la giacca sentendomi già a casa. In silenzio raggiungemmo una sala, o come la chiamo io, stanza dei giochi per il piccolo Kookie; era il più piccolo d'età tra tutti i miei sottoposti e forse anche il più viziato. Conoscevo bene la sua forza distruttiva e non avevo alcuna intenzione di lasciargli distruggere quell'appartamento da milioni di won così gli avevo riservato una stanza a parte con tanto di palestra interna e ripostiglio per i suoi giocattolini preferiti. - Kook, sono lieto di presentarti la tua stanza dei giochi, le pareti sono insonorizzate quindi non potrai più disturbarmi. - iniziai a spiegare ma fui interrotto, a volte avevo la sensazione avesse anche mancanza di attenzione. - Dove porta questa scala nascosta? - mi chiese impaziente. - Sei sempre il solito, ci stavo arrivando. Di sopra hai un poligono di tiro tutto per te e non solo, ti ho comprato un elicottero privato. Ma ti prego NON DISTRUGGERLO AL PRIMO VOLO. - urlai alla fine sperando mi avesse sentito ma aveva già salito quelle scale per provare chissà quale giocattolino mentre Jin scoppiò a ridere alla scena; avrei voluto strangolarlo in quel momento ma mi accontentai di fulminarlo con lo sguardo. - Cosa ci trovi di divertente? - chiesi stizzito ma senza perdere la mia compostezza. - Nulla... Solo non mi spiego come facciate ad andare d'accordo; comunque Namjoonie, dimmi che hai anche qualcosa per me! - il suo sguardo si fece più sottile ed impaziente mentre si passava il pollice sul labbro quasi assaporando la sorpresa imminente. - Guai a te se mi chiami così in pubblico, Hyung! Sono sempre il tuo capo! - provai a ristabilire l'ordine gerarchico ma feci un passo falso usando quell'appellativo. - Non credevo mi avresti più chiamato così dopo quella notte! - nella voce un lieve tocco di Lussuria arrivò alle mie orecchie riportando alla memoria immagini lontane facendomi arrossire; era l'unico che ci riusciva, l'unico col quale riuscivo ad abbassare la guardia oltre a Jungkook; l'unico, forse, a cui avrei potuto concedere il cuore. - Andiamo o faremo tardi con i programmi, per l'una ho richiamato i vari pezzi grossi. - la stanza di Jin era sicuramente tra le più preziose e non vedevo l'ora di vederlo a lavoro lì dentro, ovviamente senza alcun secondo fine, intendiamoci.
- Oh PORCA TROIA! - esclamò lui aprendo la porta; su di una parete c'era il più sofisticato computer in circolazione, dotato di ogni funzionalità possibile ed inimmaginabile, da lì poteva osservare ogni cosa e dirigere ogni minima mossa, avrebbe avuto il totale controllo di ogni banca dati, ogni spostamento delle banche e della polizia nella Seoul del sud. Praticamente aveva tutto il territorio degli Shadow sotto controllo. - Non ringraziarmi! - dissi assorbendo ogni minimo dettaglio di quel sorriso pericoloso che si era affacciato su quelle labbra perfette come fossero state disegnate da Michelangelo in persona; a prima vista Jin poteva sembrare un gentleman, educato e perbene ma sapevo quanto amasse, come me, avere il controllo, conoscere ogni minimo particolare, giocare con le persone a fare Dio. Era il secondo Hacker migliore a Seoul, e forse in tutta l'Asia, più in gamba e meschino dopo di me ovviamente. Quel mondo fatto di numeri binari non aveva segreti per lui e la sua mente sveglia avrebbe svolto un ruolo importante nel mio piano. Lo vidi prendere posto lì davanti e mettersi le cuffie pronto a smanettare con i tasti della tastiera ma, in quel momento, un allarme suonò. Merda... Pensai, avevo programmato tutto ma dimenticai un dettaglio alquanto importante: tenere a cuccia Kook. Una voce dal computer ci avvertì che l'elicottero aveva preso il volo senza autorizzazione e, senza che dicessi nulla, Jin aveva già provveduto a richiamarlo in sede prima di fargli fare un passo falso. Fortunatamente la zona scelta era abbastanza tranquilla ma non volevo di certo attirare subito l'attenzione su di noi a causa di quell'irresponsabile ragazzino.
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𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌 *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*
FanfictionLa vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre... Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...