* Sotto la pelle *

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Jimin Pov

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Jimin Pov

Non avevo chiuso occhio, i miei pensieri erano forti e prepotenti e non avevo avuto alcuna possibilità contro di loro. Quella di Namjoon non era l'unica spedizione che avremmo dovuto fare, c'erano anche alcuni territori di Yoongi da distruggere. Se l'eretico che non credeva a nessun Dio se non se stesso, aveva escogitato il suo piano per riuscire a distruggerci, non osavo immaginare cosa avesse messo in atto quel vampiro succhia cazzi. Ma se un minimo, e non lo era per niente minino, lo conoscevo; l'unico a cui avrebbe potuto affidare qualcosa e in qualche modo mettermi in difficoltà era solo una persona, l'avrei scoperto presto. Il mio amore ancora dormiva, si era lamentato per quasi tutta la notte ed io non sapevo cosa fare per farlo stare tranquillo, se non quello di rimanere addosso a lui e permettergli di stringermi quando ne sentiva più bisogno. Avevo in mente tutto il piano per quella giornata ma che dovetti modificare in vista delle nuove direttive che ci avevano costretto ad attuare, sarei andato senza di lui. Sospirai pesantemente alzandomi più piano possibile, volevo riposasse ancora, che non vedesse la mia stupida faccia da cazzo piena di pensieri; mi dissi che alla fine un uomo non è chi crede di essere ma egli è ciò che nasconde. Ed io stavo nascondendo così tanto sotto la pelle, da sentirmi perdere totalmente. Perché dovevo essere forte, dovevo essere maturo ed accettare, dovevo fingere di farmi stare bene qualcosa che odiavo più di quei due; dovevo trasformarmi nel Jimin di un tempo, lo stesso che non aveva sentimenti in quello che faceva ma solo sazio di uccidere. Guardai al computer le ultime cose, sincronizzando le telecamere che mi avrebbero dato accesso a quei vicoli che conoscevo a memoria, scrissi a San che ci saremmo visti presto, avrei scritto a qualcun altro ma avevamo messo lui a capo di tutto. Già alle sei di mattina quel due facce era sveglio e mi aveva fatto incazzare per la risposta, magari dicevo che c'era stata una colluttazione e lui era morto. Lo sai che ti intriga anche se non capisci perché. Ringhiai, un suono così basso da graffiarmi la gola, le conveniva stare in silenzio altrimenti avrei ucciso anche lei. Nonostante fosse ancora presto, mi vestii in silenzio per poi prepara la colazione al mio Jungkook, allenandomi ad indossare una maschera, almeno fino a quando non sarei rimasto da solo.

Jungkook Pov

Aprii gli occhi che Jimin già non c'era ed il suo posto era freddo accanto a me e quasi sentii il cuore fermarsi con la testa ancora tra le nebbie dei sogni, mi sentivo pesante e quasi volli ritornare a dormire per non sapere nulla di quel che stava per accadere ma mi costrinsi a farlo. Notai ancora le chiavi al loro posto e dei rumori ormai familiari arrivare ovattati. - Mmm... Jiminie? - Per qualche ragione avevo ancora bisogno di sapere che ci fosse lui in casa con me, come per accertarmi che fosse la realtà e quando vidi le spalle del mio rosa dietro il bancone in cucina mi rilassai ma non tanto. - Amore... buongiorno... - gli dissi piegando di poco la testa e stiracchiando il corpo andando ad arruffarmi ancor di più quei capelli che non la smettevano di crescere arrivando a coprirmi quasi completamente la vista. Lo andai ad abbracciare da dietro lasciando un lieve bacio sulla cicatrice che aveva sul collo  chiedendomi se quella sarebbe potuta divenire la normalità, se un giorno avrei potuto tenerlo così ed osservarlo senza alcuna corsa, senza alcun piano sotto che me lo portava via ed inalai il suo profumo sentendo quanto, i suoi muscoli, fossero tesi tra le mie braccia. - Ehi... tesoro... - gli sussurrai affondando ancor di più il viso tra la sua chioma.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora