* Decisioni difficili *

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Jimin pov

Prima di tornare a casa, dovevo portare a termine due degli obiettivi che mi ero prefissato. Uno, purtroppo, l'avevo concluso a metà; sarebbe stato difficile avvicinarmi a quell'idiota di Seokjin ma il concetto di quello che pensavo di lui era stato reso chiaro. Il secondo invece, sarebbe stato fin troppo facile anche se sapevo che quella merda mi stava aspettando; fu per questo che quando arrivai nella sua camera non trovai alcun ostacolo. - Ce ne hai messo di tempo. - appoggiato allo stipite della porta, guardavo gli occhi di Hoseok e qualcosa in essi mi fermò per un attimo. - Avevo delle cose da fare. - risposi. Entrai in camera e chiudendomi la porta alle spalle, vidi quell'uomo rimanere nella stessa posizione. Non chiesi il perché dei suoi gesti o il perché avesse fatto del male a Yoongi, conoscevo il sentimento nei suoi occhi. Sferrai un pugno su quel viso troppo perfetto e non mi diede nessuna soddisfazione; ne sferrai un altro e quella vendetta che credevo di avere parve essersi spenta. - Lo sai che non posso andarmene senza di te vero? - Hoseok sorrideva. Eravamo tutti un po' disturbati ma lui; Hoseok era diverso da ognuno di noi. Eppure qualcosa era cambiato: rassegnazione, perfino dolore. Per quello non riuscii a inveire ancora su di lui, era come se capissi quello che stava provando e stranamente sentii pena per Hoseok. Si pulì alla bel meglio e in silenzio mi seguì arrivando da Yoongi con la stessa cupa atmosfera. Quando scesi dalla macchina due braccia mi avvolsero e per un attimo rimasi impietrito chiedendomi se non avessi sbagliato casa: - Sei tornato. - cercando di spingerlo via, guardai negli occhi di Yoongi. - Che problemi hai? - assottigliò lo sguardo. - Sempre il solito coglione. - rispose stizzito. Alzai un sopracciglio e spostando la testa di lato: - L'hai presa nel di dietro e hai scoperto che ti piace? - chiesi. Il pugno diretto sulla mai faccia riuscii a schivarlo: - Ottieni questo quando dimostri un po' di affetto? - chiese. - Appunto. - continuai spostandolo bruscamente. Feci il giro andando ad aprire lo sportello dal lato passeggero: - Ho portato un ospite e spero tu sia dell'umore giusto per accoglierlo. - e nel finire la frase, Hoseok scese dalla macchina guardando dritto in faccia quello che sarebbe stato il suo carnefice.

Lo sguardo di Yoongi cambiò divenendo lo stesso di sempre: - Questa è un'altra bella notizia. - disse cominciando a fare strada. In tre, occupavamo quella stanza buia, sapendo già cosa sarebbe successo e, nessuno dei tre, si aspettava un risultato differente. Nonostante questo, non mi andò di rimanere lì dentro; sentivo come se in Hoseok potessi vedere me stesso. Tutte le scelte che aveva compiuto portandolo lì dentro, davanti all'unica persona che amava e che lo avrebbe distrutto. - Non essere troppo irruento ok? - Yoongi non avrebbe capito, aveva bisogno di sfogare i suoi sentimenti e glielo lasciai fare. Nonostante quello che poteva sembrare, Yoongi teneva davvero ad Hoseok e il suo tradimento lo aveva destabilizzato. Entrambi avevano le loro colpe in quella storia e, in quella resa dei conti, avrebbero messo un punto a tutto. Chiusi la porta alle mie spalle e non riuscii ad arrivare nella mia stanza: - Jimin? - la sua voce era diversa, c'era qualcosa che lo faceva stare male. - Che c'è ragazzino. - mi fece segno di andare da un'altra parte ed io lo seguii. Scelse la camera dei computer e capii perché, era l'unica ad essere insonorizzata. - Hai deciso vero? - chiesi e lui abbassò lo sguardo sedendosi sulla poltrona. - Devo farlo Jimin, ho bisogno di capire. - non era con me che doveva parlarne. Anche se mi sarebbe mancato, non ero io quello che se lo porta a letto. - Ne sono consapevole ma non è a me che devi dirlo. - e Taehyung sbuffò pesantemente. Era così strano chiamarlo con il suo nome e non con quello a cui mi ero affezionato. - Ho paura di quello che potrebbe fare. Non voglio che pensi che non lo ami. - sorrisi davanti quella affermazione. Era strano come cambiavamo di fronte alle persone che ci facevano stare bene. Le preoccupazioni diventavano altre mettendo prima loro piuttosto che noi. - Ti lascerà andare perché sa che è giusto così. - per quanto poteva apparire uno stronzo colossale, se c'era una cosa che Yoongi comprendeva più di qualsiasi altra cosa era proprio il concetto di Famiglia. - Vuoi che sia io a dirglielo vero? - chiesi e quei grandissimi occhi marroni si puntarono sui miei. - Lo faresti? - mi avvicinai scompigliando i suoi capelli, sorridendogli poco dopo. - Stranamente mi sei simpatico, quindi si. Lo faccio volentieri. - anche senza parlare, Taehyung conosceva i miei sentimenti verso di lui. Non ero capace ad esternarli se non con una sola persona.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora