Jungkook Pov
Tornammo a casa, in silenzio, le mani intrecciate sul cambio e null'altro; avevo una strana sensazione alla quale non riuscivo a dare un nome ma che mi faceva sentire dannatamente scomodo anche solo con i miei pensieri. Hai fatto il coglione come sempre... Quando arrivammo, la porta del garage si chiuse dietro di noi lasciandoci finalmente al silenzio senza quell'ininterrotto ticchettio della pioggia sulla macchina e sembrava peggiorare, almeno per il resto della notte. Non che non mi piacesse, anzi, era il tempo perfetto per un regolamento di conti ma, di certo, in quel momento, mi fece sentire pesante anche la stessa aria che era venutasi a pesare. Rivolsi uno sguardo veloce al mio rosa vedendolo abbastanza tranquillo. Ne sei sicuro? No, non lo ero, in quei giorni mi accorsi che molte cose di Jimin mi sfuggivano così come mi sfuggiva quella sua calma che poteva essere tale o essere una semplice facciata. Mi portai le mani tra i capelli iniziando ad arruffarli mentre cercavo un modo di mettere ordine a quel che sentivo. Lo vidi iniziare a lasciare come suo solito una scia di vestiti per terra mentre andava a farsi la doccia e sospirai raccogliendoglieli ormai come fosse un'abitudine seguendolo fino in bagno; lo osservai mentre si lavò con assoluta tranquillità deliziandomi di quella sua visione, amando come si passasse la mano su tutto il corpo per porre una domanda che più mi stava tormentando. - Perché mi hai chiesto scusa? - dal vetro ombrato dal vapore potetti percepire il suo sguardo ed aspettai che finisse di farsi la doccia per poi prendere il suo posto sotto quel getto. Avete mille bagni in casa, usateli no? Si c'erano ma non avevo voglia di allontanarmi minimamente da lui a dire il vero. Allora perché cazzo non entri con lui? Perché ogni volta che facciamo la doccia insieme mi fotte in tutti i sensi, felice? Lo sentii sogghignare mentre tornava nel suo oblio ed io alzai gli occhi al cielo a quel bastardo che si divertiva alle mie spalle.
Jimin Pov
Gli dirai la verità? Ovvio che si. L'avrei fatto sempre anche se spesso comportava perderlo ma non sarebbe successo perché quella volta non era una cosa che avrebbe potuto ferirlo come ero solito fare. Chiusi il getto dell'acqua e una volta fuori, guardai i suoi occhi ancora puntati su di me. - Perché ho fatto prevalere la parte di me che odio di più. - risposi allacciando un asciugamano alla vita. Passai una mano sullo specchio guardandomi in esso; lo capirà, in un certo senso avete la stessa "parte" - Sono un masochista, mi piace quando mi fai del male Jungkook. Il collo, l'ala. - dissi, pensando a quanto avevo desiderato che continuasse ad infierire su di me. - Per certi versi anche Chan gli ha dato pane per i suoi denti ma quello era diverso. Non cambia però che quando non le do da mangiare, riesce a prendere il sopravvento. - come quella sera, che sentivo di stare passando un limite con Jungkook ma non riuscivo a fermarlo. Era come se la mia voce non avesse campo libero; ricordai quella piccola mano che cercò di aiutarmi. - Non dico che devi per forza ferirmi. Mi dai soddisfazione anche quando giochi con me, quando mi sottometti e usi i giocattoli, altrimenti perché pensi che sia nata quella stanza? - mi sorpresi come riuscissi a parlare con lui così tranquillamente, non era mai successo se non con quel Jungkook alieno. Risi nella mia testa a quell'aggettivo: - Mi dispiace di non aver avuto la forza di fermarti e ho la certezza assoluta che sono stato io a portarti lontano da me. A farti andare via. - sospirai a quella frase mentre frizionavo i capelli dandomi la possibilità di nascondere il viso dal suo sguardo.
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𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌 *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*
FanfictionLa vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre... Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...