* Il gigante e il bambino *

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Junho Pov

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Junho Pov

Erano passati mesi da quell'ultima battaglia che mi aveva visto di nuovo in campo, di nuovo accanto al mio capo; ad eseguire i suoi ordini come facevo sempre e come avrei sempre fatto. Nonostante lui vedesse in me solamente un amico e mi andava bene, avevo sempre saputo che in Jimin c'era qualcun altro e quello era il vecchio cane degli Shadow. Quando lo scoprii nella stanza dei suoi computer non se ne vergognò ma mi disse comunque di non parlarne con nessuno ed io gli ero fedele proprio come i cani lo sono con il loro padrone. Ma quando capii che Jimin vedeva qualcosa in più in quel piccolo San, qualcosa in me scattò. Perché gli altri potevano avere quello sguardo da parte sua ed io invece no? Di Jungkook lo capivo, o meglio, lo comprendevo attraverso i suoi occhi tanto da renderlo quasi desiderabile ai miei; ma San? Dopo quella notte in cui sentii parole che avrei voluto fossero rivolte a me, vedere quello che i miei occhi avevano visto e sentire il mio Jimin vomitare; mi diedero ancora di più la spinta per capire cosa ci trovasse in quel ragazzino da desiderarlo così e non riuscire a sopportarlo. Perché solo una volta, quell'assassino senza scrupoli, aveva buttato l'anima perché si sentiva sporco, facendomi raccontare che era stato causato dalla scoperta di Jungkook di un suo passato che preferiva rimanesse tale. Quindi perché, cosa c'era di speciale in San tanto da fargli avere quella reazione? Era divertente, sempre allegro, giocava e mangiava in continuazione e dormiva, così tanto che spesso sembrava morto quando mi azzardavo ad entrare in camera sua. Quello che lui sentiva per Jimin potevo anche comprenderlo ma mi sfuggiva il contrario, così passai più tempo in sua compagnia scoprendo che sotto quei sorrisi spensierati si nascondeva molto altro e scoprii che quell'altro mi intrigava, tanto quanto aveva intrigato il nostro Jimin. Così parlammo più spesso, passavamo il tempo quasi sempre insieme, si era preso anche il vizio di venire a dormire nella mia camera e più passava il tempo più sentivo di volere di più da lui ma sembrava vedermi solo come un collega e niente più. Il fondo lo toccai quando ci trasferimmo vicino casa di Jimin, quella dependance era piccolina, graziosa e fatta su misura per due persone; riconoscendo il tocco elegante di Jimin nell'arredare quella piccola casa. Pur essendoci due camere, San non aveva mai usato la sua, non che mi dispiacesse in verità ma si muoveva e i suoi movimenti scatenavano reazioni; reazioni che ero stufo di sfogare da solo. Quella mattina era più irrequieto del solito, forse per via della giornata precedente, quando Jungkook aveva marcato il suo territorio in modo sfacciato; e avevo visto lo sguardo di San, tenendosi tutto dentro e mettendo su la sua solita maschera. - San sta fermo se devi starmi così addosso. - ero un uomo e come tale sentivo necessità che da qualche mese a quella parte scatenava lui.

San Pov

Tutti quei cambiamenti mi destabilizzarono e l'allontanamento di Jungkook prima e quello di Jimin dopo, mi portarono a sentirmi sempre più solo. Le uniche persone alle quali mi sentivo legato, mi avevano tagliato fuori dalle loro vite anche se non completamente; ma sapevo che sarei sempre stato una spina nel fianco per entrambi pur non potevo far a meno di loro, delle fredde carezze di Kook così come dei sorrisi di Jimin e l'unico a cui mi aggrappai fu Junho. Come me, anche lui era irrimediabilmente legato a Jimin, ed in qualche modo il destino aveva voluto legarci e quando vidi che mi lasciava tutto lo spazio che volevo, me lo presi tutto passando quasi la maggior parte del mio tempo con lui. Quella mattina, lo sentii borbottare qualcosa ma non ci feci caso, stavo ancora cercando di ritornare in quel sogno in cui Jimin mi teneva stretto a sé e mi lamentai di poco. - Aish Jun... - e nel dirlo, mi portai ancor di più su di lui volendo qualcuno che mi tenesse stretto come aveva fatto Jimin ed ingoiai un groppo. - Ho... ho sonno, fammi dormire ancora... i sogni sono bellissimi. - inconsapevolmente, strinsi l'elastico dei suoi pantaloni mentre intrecciavo una gamba tra le sue. Mi sentivo solo, le giornate sarebbero state totalmente grigie se non fosse stato per quell'uomo imponente rispetto a me, che portava tanta pazienza e spesso lo facevo di proposito, volevo che mi degnasse di ogni sua attenzione invece di darle a Jimin, come fosse stato un riscatto per me. Strappare qualcosa a Jimin come lui l'aveva strappata a me o forse mi piaceva semplicemente avere quell'uomo nelle vicinanze?

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora