* I traumi della memoria *

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Jimin Pov

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Jimin Pov

Mi mossi nel letto, infastidito da qualcosa che non comprendevo e aprendo gli occhi mi accorsi che fuori era ancora notte fonda. Corrugai la fronte, feci schioccare le ossa del collo e guardai verso il mio amore, avevo mai detto che era bellissimo quando dormiva? Mi alzai piano, il corpo chiamava e una volta finito, raggiunsi la cucina per prendere un bicchiere d'acqua; pensai di aver fatto un incubo considerando quella strana sensazione che ebbi al mio risveglio ma non ne avevo memoria. La casa, totalmente al buio, venne investita da un fascio di luce abbagliante e il mio corpo divenne un ammasso di adrenalina mista a terrore; ci avevano trovato ed io dovevo proteggere Jungkook. Presi la pistola attaccata sotto il mobile e abbassando il corpo, arrivai davanti la porta, solo quando i fari si spensero e riuscii ad abituarmi di nuovo al buio, riconobbi quella macchina. Deglutii, che Tae avesse detto di questo posto a Yoongi? Non potevo aspettare che arrivassero davanti la porta, aprendola di scatto la puntai dritta su un viso che di umano, almeno in quel momento, aveva solo il terrore. E non era per via della pistola puntata sulla faccia, conoscevo bene quell'orrore perché io stesso l'avevo provato sulla mia pelle. - Jiminie. - ogni cosa che avessi provato per quel ragazzino svanì in un istante, vedendo un me più piccolo e da solo. Abbassai l'arma e senza che davvero mi accorgessi di quello che stavo facendo, lo strinsi forte a me. Perché anche io avrei voluto qualcuno che lo facesse e quel figlio di puttana maledetto, era ricaduto nei suoi schifosi vizi di merda. Solo quando le braccia di Tae si strinsero a me sentii quanto stava tremando. - Entra. - gli dissi e nel spostarlo, presi le chiavi della sua macchina pronto ad andare a spezzare il collo a quello stronzo di merda. - No, Jimin, fermati. - ma non riuscii a sentire altro che un fischio nelle orecchie e le braccia di Tae che mi tenevano. Io ero forte, sapevo come gestire quella merda, Tae no e lui non doveva toccarlo, non in quel modo. - Jimin ti prego fermati. - implorò ed io lo feci, guardando in quegli occhi e vedendo cose che avrei voluto dimenticare.

Jungkook Pov

Sentii freddo, quel sogno prese una sfumatura fredda e di istinto allungai la mano in cerca del rosa al mio fianco sentendo solo un letto che si stava raffreddando, strano come il mio corpo e la mia mente riuscissero a percepirlo anche mentre dormivo, facendomi sentire la sua assenza. La casa però era fin troppo silenziosa finché, dei rumori sommessi, non giunsero alle mie orecchie; erano suoni a cui non ero abituato e, alzandomi dal letto, li seguii fino a giungere in salotto. Nello stesso momento in cui le mie retine registrarono il rosa di Jimin i muscoli si calmarono, almeno fin quando non misero a fuoco la seconda figura accanto a lui. - ... Jimin? - spostai lo sguardo nuovamente sul mio ragazzo interrogandolo di quella visita inaspettata e decisamente non tanto gradita a quell'ora. - È morto qualcuno o cosa? - chiesi noncurante senza sforzarmi troppo di leggere le loro espressioni ed i loro corpi, ricevendo solo uno sguardo distante da Jimin, quasi fosse in un altro posto, mentre stringeva ancor di più a sé quel ragazzino come volesse proteggerlo da qualcosa infastidendomi non poco. - Jiminie... - lo richiamai cercando di ricevere una risposta da lui.

𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌  *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora