Hansung Pov
Non contai i giorni in cui il mio salvatore mi avesse condotto in casa sua. Per la prima volta mi sentivo a casa, come se avessi trovato il mio posto in quel mondo che, fino a quel momento, mi aveva dato solo dolore. Yoongi mi aveva dato tutto quello che aveva, qualcosa che credeva di non possedere e capii che, la sua era una prigione; dorata, ma comunque una prigione. Lo vedevo il suo comportamento con il fratello più piccolo; apprensivo, preoccupato, amabile. Nessuno può dare tutto questo se non ha dentro quell'unico sentimento che unisce quasi tutti: l'amore. Senza volerlo, immagini di quella notte mi colpirono in pieno, tanto da farmi mancare l'aria per qualche minuto. Mi ero dato al primo che passasse in cambio di cibo; quindi capivo perfettamente quale fosse la differenza. E poteva anche essere vero il mio bisogno di attenzioni, la mia paura di essere di nuovo abbandonato, eppure con Yoongi, sentii che quell'atto in se non era solo sesso. Era qualcosa di più forte, qualcosa che aveva aperto un mondo a me sconosciuto. Una persona che mi volesse con sé e non per portarmi a letto. Fu quella consapevolezza che mi fece attaccare maggiormente al mio hyong, che mi fece desiderare di essere tutto quello che chiedeva. Non ero nemmeno arrabbiato che mi tenesse, per la maggior parte, chiuso qui dentro. Capivo il motivo per cui lo faceva ed io non volevo fare del male al mio hyong. Quella sera non c'era, aveva una cena con della gente pomposa aveva detto. Mi mancava così tanto che passai la maggior parte del tempo seduto per terra, con le braccia strette alle ginocchia, aspettando. Nemmeno Jimin era presente, anche se con astio, almeno all'inizio, avevo parlato molto con lui; capendo in piccola parte un po' di quel ragazzo bello e misterioso. Sospirai pesantemente e uscii in terrazzo, cinque uomini stavano ognuno all'angolo di quel grande spazio ma non vi feci caso. La luna quella sera era bellissima e se avessi anche solo immaginato, avrei detto al mio hyong quanto lo amavo.
Jungkook Pov
La notte di quel dannato venerdì calò chiamandomi al suo servizio ancora una volta ed io mi vestii del nero della mia anima mentre, dentro, sentivo la consapevolezza che, qualcosa, si sarebbe spezzata quella notte. Non ci misi molto a raggiungere la dimora di Yoongi accompagnato da Chan, avevamo deciso di spostarci con la mia piccola lamborghini nera a cui non davo mai abbastanza attenzioni parcheggiandola poco fuori dal cancello di entrata. Quella casa non aveva nulla a che fare con l'immenso palazzo di Namjoon: stile antico, nascondeva chissà quali segreti tra quelle mura; fu semplice saltare lo stesso nonostante le imprecazioni di Chan. Una volta dentro, mi ritrovai una bestia di fronte, era uno scagnozzo ma come dice un detto: più son grandi, più fanno rumore quando cadono. Così anche quello, colpo pulito e veloce ed andai avanti mentre cadeva a terra rantolando facendo strada a quel chihuahua che mi ero portato dietro. Non avevo intenzione di perdere tempo, volevo portare a termine quella missione nel minor tempo possibile per andare da Jimin così mi intrufolai fin troppo facilmente da una finestra. Sinceramente mi aspettai di più da un tipo come Yoongi ma, da quel che potevo vedere, preferiva tenere anche i suoi stessi cani lontano come se non si fidasse nemmeno di loro. Raggiunsi il secondo piano senza intoppi ma, prima di procedere, qualcosa attirò la mia attenzione: il profumo di Jimin arrivare prepotente da una stanza. Mi fermai davanti ad essa con la mano sospesa sulla maniglia ed il cuore che iniziò a palpitare velocemente ma Chan mi riportò alla realtà. Non potevo distrarmi così iniziammo ad aprire con precauzione ogni singola porta di quel piano.
Stranamente quella notte faceva freddo o, forse, era solo la lontananza di Yoongi. Salii cavalcioni sul letto, puntando il mio sguardo sull'immenso finestrone di quella stanza, percorrendo ogni strada che mi aveva portato lì. Però, avevo fame, se non cucinava Yoongi lo faceva la signora vecchietta che si occupava di quella famiglia da anni; io stesso gli chiesi di andarsi a riposare, non volevo che sprecasse le sue forze per dare da mangiare a qualcuno che aveva le mani e poteva farlo da solo. Scalzo, con il lenzuolo sulla spalla, chiusi il finestrone arrivando alla porta. Ma non fui io ad aprirla, la maniglia si abbassò da sola e per un attimo, il mio cuore perse battiti convinto che al di là della parete ci fosse il mio amato hyong. Quasi non riuscire ad aspettare ancora, tirai la porta di scatto; scoprii un viso che non avevo mai visto e la mia mente comprese che quella sera, non avrei rivisto Yoongi.
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𝐵𝓁𝒶𝒸𝓀 𝒮𝒽𝒶𝒹𝑜𝓌 *𝒥 𝒥𝒦. & 𝒫.𝒥𝓜*
FanfictionLa vita non regala nulla, ogni cosa che ci concede ha il suo prezzo. Alle volte e misero ma altre... Altre ti mette davanti un conto che ti chiedi se riuscirai mai a saldare, ed allora la vedi giocare. Divertita ci prende come fossimo pupetti nelle...